MTM n°15
MEDICAL TEAM MAGAZINE
Anno 5 - Numero 2 - lug/nov 2006
Medicina non convenzionale - Intolleranze alimentari
 



Dr. Marcello Mandatori
Dott. Marcello Mandatori

Anno 5 Numero 2
lug/nov 2006

 

Altri equivoci sorgono poi a livello di definizioni ambigue poco chiare che fanno confondere le intolleranze alimentari con le allergie


Questi metodi permettono di individuare tutti quegli alimenti che risultano essere “mal tollerati”


Il test citotossico è il metodo di laboratorio più rapido ed attendibile



Le nuove tecniche per determinare le intolleranze alimentari

del Dott. Marcello Mandatori
Dal 1992 Docente di Ecologia Clinica e di Nutrizione presso l’A.I.C.T.O dell’Università di Urbino, dal 2000 Docente di Nutrizione Olistica presso la Scuola di Naturopatia di Anguillara, dal 2004 Docente di Nutrizione Clinica presso l’A.M.I.E.C. per i Master di Nutrizione di Milano, Roma, Ascoli, Cosenza, Palermo.

paneNella relazione esistente tra il cibo e la salute umana, il ruolo predominante dovrebbe essere svolto dalle intolleranze alimentari in considerazione di tutte le implicazioni sintomatologiche e patologiche correlate a questo importante fenomeno. In effetti il problema delle intolleranze alimentari è ancora oggi del tutto sottovalutato e misconosciuto da buona parte della classe medica o per meglio dire in materia c’è ancora molta confusione. Infatti di solito si ritiene valido solo il principio secondo il quale l’allergia è una reazione immediata dipendente dagli anticorpi IgE, quindi altre risposte del nostro organismo che non si manifestano con la produzione di anticorpi IgE non sarebbero da considerare allergiche ma di altra natura.
È questa la principale differenza che può dar luogo a molti equivoci, primo fra tutti quello sulle reali dimensioni del problema, di allergie alimentari ne sarebbero colpite 1-2 persone su 10 mentre le intolleranze alimentari avrebbero una percentuale più alta: 4-5 persone su 10. Altri equivoci sorgono poi a livello di definizioni ambigue poco chiare che fanno confondere le intolleranze alimentari con le allergie pur essendo in effetti due fenomeni completamente diversi, infatti nelle allergie abbiamo una reazione istantanea a cibi ingeriti saltuariamente es. l’orticaria dopo aver assunto le fragole, l’edema delle mucose dopo aver assunto i crostacei, mentre nelle intolleranze si hanno reazioni a cibi quotidiani, comuni quali: grano, latte, pomodoro, ecc., e i tempi di reattività, sono più lunghi, da qualche ora fino a quattro giorni dopo!
Le varie definizioni della Società Statunitense di Allergologia, risalenti ormai al 2000, evidenziano le diverse caratteristiche di ogni tipo di reazione avversa agli alimenti, proprio per far chiarezza e mettere un punto fermo in materia di allergie ed intolleranze.
Può sembrare forse elementare la definizione sulle intolleranze alimentari ma in effetti gia sarebbe sufficiente se si capisse ed accettasse, che eliminando per un periodo di tempo dall’alimentazione quotidiana un qualche tipo di cibo si può ottenere la scomparsa del sintomo o la guarigione della malattia, che poi è esattamente quello che ci dicono gli Ecologisti Clinici statunitensi da cento anni circa, da quando cioè si formò negli Stati Uniti quella corrente di pensiero prima e disciplina medica complementare poi, che dà molta importanza all’ ambiente esterno nel quale viviamo, e che ci può causare tutta una serie di importanti patologie, dalle pollinosi alle sensibilizzazioni chimiche, da quelle causate dagli inquinanti ambientali a quelle dovute alle reazioni avverse al cibo.
formaggiPatologie e sintomi correlati [con percentuali diverse] alle Intolleranze Alimentari:
SNC: Cefalee [emicranie], depressioni, iperattività in special modo nell’infazia, astenie ricorrenti, torpore mentale.
GENITO-URINARIO: cistiti croniche abatteriche, dismenorrea, enuresi nei bambini.
RESPIRATORIO: rinite, sinusite, catarro, asma, bronchite cronica, otite.
PELLE: eczema, dermatite, orticaria, psoriasi, acne.
GASTRO INTESTINALE: gastrite, colite, sindrome del colon irritabile, ulcere gastroduodenali, rettocolite ulcerosa, morbo di Chron.
GENERALI: linfoadenopatia tonsillare, fatica cronica, attacchi di panico.
Considerando gli svariati sintomi anche cronici e le molteplici malattie di difficile risoluzione che possono essere collegate al fenomeno delle Intolleranze Alimentari si capisce bene l’importanza delle varie metodiche diagnostiche che permettono di identificare gli alimenti responsabili. Dirò subito che sarà del tutto inutile sottoporre i pazienti a test quali il Prick by prick o tipo i Rast specifici, infatti questi sono metodi che possono essere validi solo per la diagnosi di Allergia Alimentare, fenomeni dove sono presenti gli anticorpi Ig E, quest’ultimi infatti sono assenti nelle Intolleranze Alimentari.
Per diagnosticare le allergie alimentari croniche o intolleranze alimentari, le metodiche oggi più attendibili sono la Dieta a Rotazione, la Dieta ad Esclusione ed il test di laboratorio citotossico, chiamato Cytotoxic Test ®, unico test in Italia ad essere brevettato con marchio CE e notificato al Ministero della Salute.
Questi metodi permettono di individuare quegli alimenti che risultano essere “mal tollerati” dall’organismo e la cui assunzione provoca un accumulo di tossine che possono provocare alterazioni a carico di qualsiasi organo-apparato-sistema.
Tralascio il descrivere le due metodiche nutrizionali, che pur semplici nella loro stesura, necessitano però di più ampio spazio per le varie spiegazioni e per i differenti tipi di elaborazioni.
Il test citotossico è il metodo di laboratorio più rapido ed attendibile, nei testi americani di Ecologia Clinica questa metodica viene accreditata dell’80-85% di attendibilità.
In pratica, il test consiste nel porre a contatto il siero e i leucociti del paziente con estratti alimentari di sostanze che rientrano nell’alimentazione quotidiana: dai cereali [grano, mais, riso, ecc.] alle carni [bovino, suino, pollame, ecc.], dal latte alle uova, dal caffè al cacao, da alcuni tipi di frutta alle verdure più utilizzate [patate, pomodori, lattuga, olivo, girasole, ecc.].Gli alimenti che hanno mostrato una positività al test, [così come eventualmente alle diete a Rotazione e ad Esclusione] verranno esclusi dal paziente per un periodo variabile, a seconda del grado di reazione [da un minimo di due ad un massimo di sei mesi]. Comunque indipendentemente dal periodo di astinenza previsto, se le patologie sono in relazione alle intolleranze alimentari, nel periodo di 4-6 settimane, sono destinate a risolversi completamente o migliorare nettamente.

I vantaggi del citotossico: è un test in vitro, quindi senza nessun rischio per il paziente,- è molto rapido, i risultati non sono falsati dalla gravità o dalla molteplicità delle allergie del paziente, i risultati sono attendibili e ripetibili, è molto sensibile e quindi in grado di rilevare allergie anche lievi,-è economico [150 euro prezzo imposto in Italia] se paragonato ad altre tecniche, è multifattoriale, poichè dipende dai meccanismi sia cellulari che del siero, perciò riflette i fenomeni in vitro più accuratamente che i test che dipendono dalla reazione delle sole IgE, è molto selettivo ed accurato e la risposta da una positività per uno-due-tre alimenti per volta.


reazioni allergicheREAZIONI AVVERSE AI CIBI

  1. Le allergie alimentari: propriamente dette, che si manifestano con reazioni immediate o quasi al cibo ingerito:l’orticaria dopo aver mangiato le fragole, l’angioedema dopo aver mangiato i crostacei, ecc..

  2. Le pseudoallergie: cioè i deficit enzimatici come ad es. la mancanza dell’enzima per la digestione delle proteine del latte, la galattosemia che si manifesta con vomito nei neonati o la mancanza di enzimi per la digestione dei legumi,il favismo.

  3. Le ipersensibilità: cioè le reazioni ad alcuni alimenti particolari [per es. vino rosso, cioccolato, formaggi fermentati, pesce conservato in scatola ecc.] che fanno rilasciare istamina e quindi possono anche causare cefalee, asma…

  4. Le reazioni tossiche: agli alimenti, ossia avvelenamenti da funghi o cibi avariati come il botulismo.

  5. Le intolleranze alimentari: reazioni croniche, in cui eliminando completamente uno o più cibi dall’alimentazione quotidiana, si verifica la scomparsa del sintomo, della malattia.