Metti in banca un tesoro per tuo figlio: le cellule staminali del suo cordone ombelicale
di Giancarlo Carbone
Si è svolta recentemente a Roma,
negli studi di Taxi Channel un incontro
promosso da Future
Health Italia, agenzia italiana
Future Health Technologies, Banca
Privata di sangue cordonale
con sede a Nottingham, Inghilterra,
sull’importanza di diffondere
la cultura della conservazione,
sia pubblica che privata,
delle cellule staminali da cordone
ombelicale, un vero patrimonio
biologico per le future generazioni.
Oltre ai rappresentanti
della Banca, era presente il Dott.
Giancarlo Carbone, Immunoematologo
del Dipartimento di
Medicina Trasfusionale Roma
Nord presso l’Azienda Ospedaliera
San Filippo Neri di Roma
che ha spiegato le proprietà di
queste cellule, le loro applicazioni
e le loro potenzialità di cui
presentiamo un estratto.
«Le cellule staminali adulte sono
cellule multipotenti che si trovano
in diversi tessuti del corpo
umano come, ad esempio, nel
midollo osseo, dove sono presenti
soprattutto precursori
ematopoietici, e nel cordone
ombelicale.
In particolare, per quanto riguarda
le cellule provenienti dal
sangue del cordone ombelicale
[CSC], studi scientifici hanno posto
in evidenza come questo sia
ricco di cellule staminali adulte
multipotenti che, essendo cellule
più giovani e presentando
una maggiore concentrazione di
CD34 [una molecola di adesione
che svolge un ruolo importantissimo
nel corso del differenziamento
cellulare], garantiscono
una migliore plasticità, cioè
una migliore capacità di differenziarsi
in svariati tessuti, rispetto
alle cellule staminali adulte di provenienza midollare o da
sangue periferico.
Dal punto di vista terapeutico, le
CSC possono curare pressoché le
medesime malattie che, attualmente,
vengono trattate tramite
trapianto di midollo osseo [come
ad esempio patologie oncoematologiche
quali leucemie e linfomi].
Ed infatti, grazie alla capacità
di differenziarsi anche in altre
linee cellulari, sin dalla fine
degli anni ’90, si è potuto osservare
come CSC , dopo adeguata
stimolazione con citochine specifiche
e fattori di crescita, si siano
transdifferenziate in cellule
del tessuto muscolare striato, in
cellule gliali del tessuto nervoso,
in cellule epatiche, in cellule del
tessuto muscolare cardiaco, pancreatico
e della cute.
Le CSC vengono impiegate con successo
da diverse equipes mediche
per la rigenerazione di tessuti
danneggiati quali, ad esempio,
il cuore a seguito di infarto
del miocardio, permettendo non
solo un risparmio di risorse in
termini di minor consumo di
emocomponenti in fase intra e
perioperatoria, ma garantendo
anche una maggiore compliance
post operatoria del paziente
trattato.
Oggi parlare di cellule staminali
adulte, ed in particolare di quelle
da cordone ombelicale, significa
non solo poter considerare il
loro impiego per la terapia delle
patologie sopra descritte ma
rappresenta anche una possibilità
per un loro impiego futuro
per la terapia di malattie degenerative
quali l’Alzheimer ed il
Parkinson, di disordini metabolici
ed autoimmuni, come il diabete,
la sclerosi multipla e l'artrite
reumatoide.
Se da un lato i punti forza delle
CSC consistono nella loro plasticità,
nella loro alta concentrazione
al momento della raccolta, nell’assoluta compatibilità -nel
caso delle autologhe- con il
bambino e gran parte dei suoi familiari
[rappresentando, quindi,
una grande opportunità per le
future applicazioni cliniche e
chirurgiche], dall’altro lato sussistono
ancora delle criticità rappresentate
dal fatto che queste
cellule possono essere raccolte
soltanto al momento della nascita,
e che, ad oggi, non si conosce
ancora quale sia il periodo
massimo della loro conservazione
[testato fino a venti anni] e
che il “bancaggio”, ossia la conservazione
delle CSC in Italia
nelle strutture pubbliche, è ancora
scarso in quanto soltanto
dall’1% dei cordoni provenienti
da circa 580.000 parti annuali
vengono raccolte le cellule staminali. È proprio per questo che la coesistenza
di banche pubbliche e
private deve essere considerata
non come un sistema in concorrenza
ma come un modello integrato
efficiente ed efficace in
cui le due banche devono integrarsi
ed affiancarsi al fine di incrementare
la raccolta, la conservazione
e l’impiego terapeutico
delle cellule staminali da
cordone.
Infatti, conservando il sangue
del cordone ombelicale del proprio
bambino, in caso di bisogno,
è possibile effettuare un trapianto
di CSC senza incorrere in
rischi di rigetto, evitando lunghi
tempi di attesa nella ricerca di un
donatore e/o di cellule già congelate
compatibili anche se per
alcuni disordini ematologici ed
immunologici di origine genetica,
allo stato attuale, l’unica possibilità
terapeutica rimane il trapianto
allogenico».
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