MTM n°22
MEDICAL TEAM MAGAZINE
Anno 8 - Numero 1 - gen/apr 2009
Dibattito - adozioni
 






Anno 8 - Numero 1
gen/apr 2009

 

Coppie che desiderano un figlio che non possono avere e bambini che desiderano una famiglia che non hanno. È dall’incontro di queste due realtà che nasce la meraviglia dell’adozione. Adottare un bambino è qualcosa di più che mettere al mondo una creatura




Il percorso verso l’adozione internazionale

a cura dell’ Ufficio Stampa Ai.Bi.
Amici dei Bambini
Tel. 02/98822 347 - 334/6412 809
www.aibi.it

Già dai tempi di Babilonia, basta aprire gli occhi e puntarli un po’ più lontano per rendersi conto di come il mondo sia un luogo pieno di squilibri: esistono persone che hanno molto e persone che hanno poco, ricchi e poveri, sani e malati. Coppie che desiderano un figlio che non possono avere e bambini che desiderano una famiglia che non hanno. È dall’incontro di queste due realtà che nasce la meraviglia dell’adozione. Adottare un bambino è qualcosa di più che mettere al mondo una creatura. Non nasce solamente da un desiderio di maternità e nemmeno da una profonda opera di solidarietà: adottare significa aprire le porte della propria famiglia per accogliere e dare speranza e calore a chi è rimasto ingiustamente abbandonato. Ogni bambino ha diritto ad una famiglia e fortunatamente esistono tante coppie pronte a ricevere e sostenere chi è vittima dell’abbandono. Queste coppie scoprono presto che il cammino verso l’adozione è un percorso obbligato, pieno di difficoltà e lunghi tempi d’attesa. Una gravidanza diversa da quella naturale, ma l’emozione che si prova è la stessa.
L’adozione può essere nazionale, quando il bambino proviene dallo stesso Paese della coppia, o internazionale. In questo caso il bambino proviene da un Paese e una cultura diversa. È sicuramente la seconda scelta quella che comporta il percorso più difficile e più oneroso. Durante questo cammino la coppia verrà in contatto con gli enti, i tribunali e corsi di formazione. Ma tutto ciò non deve spaventare e soprattutto una chiara descrizione dei passaggi da affrontare, alleggerirà sicuramente lo smarrimento iniziale.

L’IDONEITA’
In Italia, l’adozione internazionale è regolata dalla legge n° 184/83 così come modificata dalla legge 476/98. Secondo questa norma, le coppie che desiderano intraprendere questo percorso devono ottenere un’idoneità specifica dal tribunale dei minori competente per territorio.
I requisiti dettati dalla legge italiana sono i seguenti: la coppia deve essere sposata da almeno 3 anni o aver raggiunto questo periodo temporale sommando alla durata del matrimonio il periodo di convivenza prematrimoniale; la differenza di età tra la coppia e l’adottato deve essere compresa dai 18 ai 45 anni; le coppie devono essere idonee ad educare, istruire, e in grado di mantenere i minori che intendono adottare.
Letti i pareri e la relazione dei Servizi socioassistenziali degli Enti locali, il Tribunale dei minori, previo ulteriore colloquio con un Giudice, dichiara l’idoneità o l’insussistenza dei requisiti all’adozione della coppia.

I CORSI DI FORMAZIONE
La coppia è tenuta a seguire dei percorsi di formazione, alcuni obbligatori, altri facoltativi, che accompagnano e preparano all’adozione. Durante questi appuntamenti, propedeutici al proseguimento del cammino verso l’adozione, le famiglie raccontano la propria esperienza e offrono preziose informazioni alle aspiranti coppie. Questo percorso si conclude con un colloquio individuale con uno psicologo, per una valutazione delle concrete possibilità di adozione.

CONFERIRE INCARICO
A questo punto, una volta ottenuta l’idoneità dal tribunale dei minori competente, per poter proseguire l’iter adottivo le coppie devono conferire l’incarico a un Ente autorizzato dalla Commissione per le adozioni internazionali [Cai]. In Italia sono oltre una ventina le associazioni riconosciute che si occupano di adozione internazionale. Questi enti accompagnano la coppia durante l’intero iter adottivo. Si occupano di tutti le faccende burocratiche, traduzione dei documenti, segnalano il bambino da adottare e provvedono all’abbinamento.

LA SCELTA DEL PAESE
La destinazione verso il paese straniero viene operata dalla associazione [solo alcuni enti permettono alla coppia di indicare una preferenza per il paese]. La scelta prende in considerazione l’andamento delle adozioni negli stati di origine, la segnalazione dei bambini adottabili, i requisiti richiesti dai paesi di origine e la peculiarità delle coppie. Da questo momento la coppia viene presa in carico dal responsabile di area che avrà il compito di seguirla nella preparazione dei documenti e durante tutto il cammino adottivo.

L’INCONTRO TECNICO
Nel periodo che intercorre tra la preparazione e la consegna dei documenti, le coppie vengono invitate presso le sedi dell’ente per un incontro specifico sul paese di destinazione. L’incontro viene condotto dal responsabile di area che ha il compito di illustrare la situazione del paese, la condizione degli istituti dove si trovano i bambini, la proposta di abbinamento, la legge vigente nel paese, i tempi di permanenza all’estero, il rappresentante, le possibilità di alloggio e tutti i vari dettagli inerenti.

LA CONSEGNA DEI DOCUMENTI
La coppia, dopo aver ultimato la preparazione dei documenti, consegna il dossier, corredato dalle fotografie del nucleo familiare e della casa, alla sede dell’associazione. Una volta verificati, i documenti vengono spediti al rappresentante estero nel Paese di destinazione. Sottoposto ad un’ulteriore verifica e un’eventuale traduzione, il dossier viene inviato all’autorità locale.

L’INCONTRO PER L’ABBINAMENTO
Il dossier ora è a disposizione dell’autorità straniera per un possibile abbinamento. La procedura è diversificata a secondo della legislazione dei singoli paesi. Quando un nostro rappresentante segnala un bambino per la coppia, il responsabile di area si attiva per avere la scheda relativa al minore. La coppia viene convocata presso una sede dell’associazione. Lo psicologo prepara gli aspiranti all’incontro con il bambino e dà indicazioni sugli atteggiamenti e sul comportamento da tenere. Alla fine dell’incontro la coppia, consapevole della storia e dello stato di salute del bambino, sottoscrive l’accettazione dell’abbinamento proposto; il documento viene poi inviato alla Commissione per le Adozioni Internazionali e all’Autorità Straniera.

PARTENZA E ACCOMPAGNAMENTO ALL’ESTERO
Il responsabile di area mantiene contatti costanti con il rappresentante che riceve la comunicazione definitiva da parte dell’autorità straniera relativa alla partenza della coppia. Rimane a disposizione per organizzare il viaggio ed il soggiorno nel paese di destinazione. Un prezioso punto di riferimento per qualsiasi evenienza.
Dopo la partenza la coppia viene seguita nel paese straniero dal rappresentante e dai suoi collaboratori. Il periodo di affiatamento con il bambino inizia subito secondo quanto stabilito dalla legge del paese: quando la coppia parte il rappresentante ha già provveduto a fissare l’appuntamento o presso il tribunale di destinazione o con i servizi preposti. La coppia è sempre seguita, in modo particolare quando si deve recare in tribunale o presso le autorità competenti per le interviste con l’équipe psicosociale.
Il supporto del rappresentante è molto importante perché la coppia si trova in un momento particolare: è in un paese straniero di cui di norma non conosce la lingua, è in una situazione di tensione, ha bisogno di essere aiutata a superare le prime difficoltà legate all’incontro con un bambino che diventerà figlio, ma che per il momento è un “estraneo”. A questo punto la coppia torna in Italia assieme al piccolo adottato. Inizierà una nuova vita, difficile ma ricca di emozioni. La nuova famiglia non sarà lasciata a se stessa, sono numerose le associazioni che offrono incontri di post adozione. Attraverso il confronto con psicologi e altre famiglie adottive la famiglia non si sentirà sola. Inoltre anche internet diventa un mezzo per tenersi in contatto, sono infatti numerosi i siti, forum e blog in cui i genitori adottivi si incontrano per raccontare le proprie esperienze.


«AMICI DEI BAMBINI»

Dal 2008 l’associazione Amici dei Bambini promuove la campagna “L’adozione non ha prezzo”, per ottenere la gratuità dell’adozione internazionale così come già accade per quella nazionale. La proposta mira a presentare una legge di modifica dell’assetto attuale. Si offrirebbe una possibilità in più ai minori abbandonati in attesa di famiglia.
Adottare un figlio é certamente una scelta d’amore, ma é evidente che l’aspetto economico mantiene la sua importanza. Una famiglia sa che, se vuole adottare, deve mettere in conto sul bilancio familiare una cifra che va dai 7mila in Albania ai 20-25 mila euro nella Federazione Russa.
Ad oggi il sostegno concesso alle coppie che adottano fuori dall’Italia è la deducibilità del 50% dei costi sostenuti. Amici dei Bambini vuole arrivare alla totale detraibilità al 100% delle spese relative alla procedura adottiva. Tale proposta mira in primo luogo a poter garantire il diritto del bambino abbandonato di avere una famiglia che lo accolga. In secondo luogo impedirebbe che il possesso o meno di una certa somma di denaro possa discriminare alcune coppie dall’adottare.
Con tale iniziativa Amici dei Bambini mira a far riconoscere l’adozione internazionale come intervento di cooperazione allo sviluppo, sussidiario alla prevenzione dell’istituzionalizzazione, della reintegrazione familiare e dell’adozione nazionale. In tale contesto l’adozione internazionale verrebbe ad assumere il significato di intervento di emergenza a favore dei minori orfani o “fuori dalla famiglia”.