MTM n° 2

 

MEDICAL TEAM MAGAZINE - Anno 1 - Numero 2 - nov/dic 2002


Odontoiatria
 


Dott. Eugenio Raimondo
Dott. Eugenio Raimondo
Direttore scientifico
e responsabile
editoriale.

Dott. Ernesto Iusi
Dott. Ernesto Iusi


Le recessioni gengivali diagnosi e possibilità terapeutiche
del Dott. Eugenio Raimondo, perfezionato in parodontologia all’Università di Gòteborg
e del Dott. Ernesto Iusi, Odontoiatra

recessioni gengivaliLe recessioni gengivali rappresentano una caratteristica che è comune nelle diverse popolazioni con conseguenze di natura funzionale ed estetiche.

La recessione gengivale è caratterizzata dalla migrazione del tessuto gengivale marginale al dente con esposizione della superficie radicolare.
È una caratteristica comune in popolazioni con un elevato standard di igiene orale così come in popolazioni con uno scarso livello di igiene orale. Nel corso dei vari studi è stato dimostrato come diverse circostanze possono essere responsabili di recessione gengivale: trauma da occlusione, deiscenze dell’osso alveolare, inserzioni muscolari alte o trazione dei frenuli, dimensioni gengivali inadeguate, denti mal allineati; è indubbio comunque che i maggiori fattori causali sono il trauma da spazzolamento e le lesioni gengivali associate a placca.
Oggi esistono diverse possibilità terapeutiche che permettono di ricoprire la superficie radicolare esposta aumentando lo spessore della gengiva. Le condizioni che rendono necessario l’intervento, sono di natura funzionale ed estetica. In un soggetto con scarsa quantità di gengiva che, nonostante un’accurata igiene orale e professionale, non riesce ad evitare l’accumulo di placca con conseguente infiammazione e/o lamenta fastidio, l’intervento sarà necessario. Le esigenze estetiche riguardano, invece, i denti dei settori anteriori dove anche in assenza di infiammazione e di fastidio si può valutare la necessità di intervenire.
La ricopertura radicolare che si può ottenere è strettamente dipendente dalla gravità della recessione e soprattutto dal coinvolgimento dei tessuti interdentali, cioè dei tessuti molli e duri compresi fra due elementi dentali.
Un loro interessamento, infatti, rende possibile solo una ricopertura parziale della radice. Le tecniche chirurgiche utilizzate nel trattamento delle recessioni possono essere generalmente classificate in (1) lembi peduncolati, i quali, dopo il loro posizionamento nel sito ricevente mantengono la loro connessione col sito donatore, e (2) lembi liberi che, al contrario, non mantengono alcun collegamento con la regione donatrice.

Ricopertura radicolare tramite lembi peduncolati di tessuti molli.
Tale tecnica si utilizza quando il tessuto circostante alla recessione presenti una certa quantità di gengiva cheratinizzata che possa ricoprire la stessa. Si eseguono dei lembi in queste zone che vengono successivamente trazionati e posizionati sulla recessione.

Ricopertura radicolare tramite innesti liberi.
Da una qualsiasi zona di gengiva cheratinizzata intraorale (palato duro, selle edentule, tuber), viene prelevato un tassello di mucosa gengivale che sarà poi posizionato sul sito della recessione dopo aver adeguatamente ripulito la radice dal tartaro eventualmente presente. L’innesto va adeguatamente suturato al sito ricevente e protetto, insieme al sito donatore, con un impacco parodontale che verrà rimosso insieme ai punti dopo 1 settimana.
In ogni caso bisogna ricordare che le cause principali della recessione sono il trauma da spazzolamento e le infiammazioni gengivali dovute a placca, quindi, al fine di ottenere un risultato a lungo termine, è necessario istruire il paziente su come ottenere un buon controllo della placca senza usare tecniche di pulizia troppo traumatiche

Recessione da spazzolamento
Posizionamento coronale
Risultato finale
Foto: casistica clinica della Medical Team Polo Odontostomatologico
Recessione da spazzolamento
Posizionamento coronale
Risultato finale
Recessione dovuta a placca e tartaro
Prelievo dal palato
Innesto posizionato
Risultato finale
Recessione dovuta a placca e tartaro
Prelievo dal palato
Innesto posizionato
Risultato finale