MTM n°3

 

MEDICAL TEAM MAGAZINE - Anno 2 - Numero 1 - gen/feb 2003


Consultori
 


Vito Scalisi
Vito Scalisi



ASL RM C: D.M.I. e consultori familiari
Intervista alla Dott.ssa Trillò
di Vito Scalisi

Il grande lavoro svolto sul territorio da uno dei nodi centrali del servizio di assistenza sanitaria territoriale. La massiccia opera di prevenzione e assistenza nell’intervista alla Dr.ssa M. Edoarda Trillò

Dr.ssa M. Edoarda Trillò Laureata in medicina neI 1976, specialista dal 1979 in allergologia e immunologia clinica. Dal 1982 specialista in pediatria. Ha cominciato a lavorare con una delle prime Cooperative Sociosanitarie (H MUTA). Dal 1986 al 1989 ha lavorato in Nicaragua per conto di una O.N.G. Attuale Responsabile del Consultorio familiare di Via Casilina 711; già Responsabile del Dipartimento Materno-Infantile ASL Roma C.

Il dipartimento materno infantile (DMI) ha come obiettivi generali: la tutela della salute della donna, la tutela della procreazione e della maternità e paternità consapevoli, la promozione della salute dei minori (0-18 anni) intesa come benessere fisico, psichico e sociale.
È articolato in tre Aree Funzionali: Area Procreazione Cosciente e Responsabile; Tutela Sanitaria della Maternità; Area Medicina Preventiva dell’Età Evolutiva; Area Tutela Salute Mentale e Riabilitazione dell’Età Evolutiva.
Intervistiamo la Dr.ssa M. Edoarda Trillò che ha diretto per anni tale servizio e ci ha accolto nella sede di Via Monza illustrandoci alcune caratteristiche del lavoro che ogni giorno compiono i consultori familiari ubicati nel territorio della ASL Roma C.

Quanti consultori sono presenti nel territorio di competenza della ASL Roma C?
La ASL Roma C comprende in estensione quattro municipi: VI, IX, XI, XII. Al loro interno sono presenti nove consultori, non uniformemente dislocati e con storie differenti, legate alla precedente esistenza delle ex USL e alla loro gestione del territorio.
I nove consultori riescono a coprire tutte le richieste del territorio?
Le richieste travalicano le possibilità di risposta dei servizi. La scarsezza di personale e di consultori presenti ne rendono difficile la copertura globale. Basti pensare che secondo il Progetto Obiettivo Materno-Infantile e i Livelli Essenziali di Assistenza, le ultime rilevazioni, che provengono direttamente da studi effettuati dalla Regione, prevedono un consultorio ogni 20.000 ab. Attualmente siamo lontani dal riuscire a rispettare tale previsione. Riusciamo a rispondere alle domande, a volte con lunghi tempi di attesa.

Il grande impegno e la massiccia attività dei consultori nei campi nomadi di Roma
Il grande impegno e la massiccia attività dei consultori nei campi
nomadi di Roma

Da un punto di vista qualitativo, invece, che tipo di risposta riuscite ad offrire?
I nove consultori riescono a coprire tutti i servizi previsti dai consultori familiari, eccetto la consulenza andrologica e le consulenze di avvocati su diritti di famiglia. Un importante compito di accesso ai consultori familiari viene svolto dal mediatore culturale.
Chi è questa figura e quale ruolo espleta?
Si tratta di un progetto finanziato dal Comune di Roma (Ufficio Città Sane - in collaborazione con alcune ONLUS), che ha previsto la possibilità di utilizzare i mediatori culturali nei servizi sanitari. Possediamo una lista di tali esperti differenziata per paese di provenienza, aree di intervento, lingue parlate, dalla quale attingere in funzione delle richieste.
Le loro prestazioni possono così variare dal semplice interpretariato, per via telefonica, ad una vera e propria mediazione appunto culturale. Si tratta di una figura che sta «in mezzo», che di volta in volta si pone come alleato dell’operatore sanitario o del paziente.
Il lavoro dei Consultori e del suo Dipartimento richiedono una sovrastruttura di scelte culturali senz’altro impegnative. Qual’è il suo parere in proposito?
Uno dei compiti più importanti è quello di creare una cultura della salute che non sia solo un’offerta di prestazioni, ma anche un momento di riflessione. I consultori non sono ambulatori, ma sono sede di elaborazione e applicazione di modalità nuove e di riconosciuta efficacia nel campo della prevenzione.
Dove si colloca il lavoro dei consultori nel rapporto con medici generici e ASL?
E un rapporto sempre in crescita e che presenta molte difficoltà. Con i pediatri di base si è costruito più facilmente, ma passando attraverso dissapori e incomprensioni sulle attività valutate utili. Con i medici di medicina generale, è più difficile perché sono numericamente di più. Il legame con questa figura professionale va ancora migliorato. Nei rapporti con la ASL. il Consultorio è un nodo di una rete di servizi distrettuali, e rappresenta il servizio territoriale con maggior storia e tradizione di attività.


La dottoressa Trillò e l’Equipe del D.M.I.
La dottoressa Trillò e l’Equipe del D.M.I.

Lente d’ingrandimento

DistrettoVI: Il Consultorio di Via Casilina, ha avviato una collaborazione con il Centro Famiglia di Villa Lais mirata alla mediazione familiare. Sempre lo stesso Consultorio espleta una rilevante attività nelle scuole di presentazione dei servizi.Vicino al consultorio è poi presente il Campo Nomadi di Villa Gordiani la popolazione del quale da anni frequenta il consultorio per le attività di prevenzione e vaccinazione. Il Consultorio di Piazza dei Condottieri, lavora ai corsi di preparazione al parto e all’educazione della salute dei bambini nelle scuole elementari. Lo stesso avviene nel Consultorio di Via H. Spencer. Qui è attivo un progetto di Promozione dell’affidamento familiare. Il progetto promuove la formazione di famiglie che aiutino altre temporaneamente in difficoltà. Tutti questi consultori, inoltre, si occupano di adozione lavorando alla valutazione delle coppie che la richiedono.

Distretto IX: sono presenti tre Consultori. Lavorano molto nel campo dell’adozione e alla valutazione delle coppie. Il Consultorio di Via Carlo Denina è molto impegnato nella consulenza alle donne straniere; Marcella Coccia coordina tutto il progetto della mediazione culturale. Tutti svolgono un’ampia attività di vaccinazione e di educazione alla salute.
I Consultori di Via Iberia e di Via Monza hanno avviato un progetto in collaborazione con la cattedra di psicologia dell’Università, di controllo, monitoraggio e assistenza domiciliare a donne con depressione grave in gravidanza. Il progetto ha come obiettivo la prevenzione del maltrattamento infantile.
Distretto XI: il Consultorio di Via dei Lincei, per favorire l’aggancio delle donne da controllare in gravidanza, effettua tutte le pratiche per ottenere l’esenzione ticket. È l’unico Distretto dove si può ottenere questo tesserino. Il Consultorio di Via Montuori effettua un intervento specifico nel corso di preparazione al parto. È attivo nel campo nomade di vicolo Savini, uno dei più grandi di Roma (circa 1000 ab - 50% sotto 14 anni).
Distretto XII: il Consultorio di Via Stame sta sperimentando i gruppi di libero accesso per i corsi di preparazione al parto. Ogni donna al sesto/settimo mese di gravidanza può crearsi un programma specializzato alle sue esigenze. Il Consultorio svolge, inoltre, un grande lavoro con i ragazzi delle scuole del territorio (4.000 ragazzi l’anno - dato del 2001 - 50% del totale contattato all’interno del territorio della ASL Rm C). Attualmente tutti i Consultori stanno progressivamente mettendo a regime un importante screening per i tumori del collo dell’utero.