|
Dott. Ernesto Iusi
|
Intarsi
estetici
del
Dott. Eugenio Raimondo perfezionato in parodontologia
all’Università di Göteborg
e del Dott. Ernesto Iusi
La migliore soluzione estetica, funzionale,
biologica a sostituzione dell’ amalgama
Foto: casistica clinica della Medical Team Polo
Odontostomatologico
Intarsio
su dente molare in materiale composito |
|
|
|
|
Otturazione in amalgama |
Intarsio |
Su modello in gesso |
Collocato su dente |
La crescente richiesta da parte dei
pazienti di trattamenti il cui risultato finale, oltre a essere curativo,
sia anche piacevole a vedersi, ha portato allo sviluppo di una odontoiatria
estetica, il cui obiettivo è quello di individuare materiali che
diano un risultato esteticamente perfetto ma che allo stesso tempo rispettino
i principi curativi, biologici e funzionali.
La crescente attenzione verso le problematiche psicologiche del paziente,
ha portato in una prima fase, all’introduzione di una vastissima
gamma di materiali molti dei quali non venivano attentamente vagliati
e non rispondevano assolutamente ad alcun principio biologico e funzionale.
Si è passati così dall’uso dell’amalgama alla
sua criminalizzazione e successiva sostituzione con le resine composite,
senza valutare attentamente quali potessero essere gli svantaggi di alcune
applicazioni dei restauri estetici specie nei settori posteriori.
Le caratteristiche fisiche e meccaniche dell’amalgama ne fanno un
materiale per eccellenza nelle ricostruzioni dei settori latero-posteriori,
grazie al suo ottimale adattamento alle pareti della cavità e alla
sua resistenza all’usura. L’utilizzo dell’amalgama permette
il rispetto dei punti di contatto fra i denti preservando il parodonto
[tessuto di supporto del dente] evitando la creazione di uno spazio fra
i denti, che favorisce l’accumulo di cibo e quindi di placca.
I materiali compositi, pur presentando delle caratteristiche estetiche
ottimali, hanno delle proprietà fisiche e meccaniche che ne limitano
l’uso specie nei settori posteriori dove il carico masticatorio
è maggiore. Si tratta, infatti, di materiali che si usurano molto
più dell’amalgama e che presentano un’adesione alle
pareti del dente meno efficace, in quanto durante la fase di indurimento,
vanno incontro a contrazione. Inoltre un grosso limite delle otturazioni
in composito è rappresentato dalla difficoltà di preservare
il punto di contatto fra i denti con conseguente accumulo di cibo e creazione
di un danno al parodonto.
Oggi è possibile ovviare alle non eccellenti proprietà fisiche
e meccaniche dei materiali compositi utilizzando la tecnica degli intarsi.
Si tratta di ricostruzioni intracoronali che a seconda della porzione
di corona che sostituiscono, si dividono in inlay, quando non interessano
le superfici cuspidali del dente, e onlay, quando interessano anche le
superfici cuspidali.
Dopo la preparazione della cavità sulla superficie del dente si
prende un’impronta di precisione della preparazione stessa su cui
poi in laboratorio si provvederà alla realizzazione del manufatto
in composito. Il materiale dell’intarsio viene adattato e modellato
sulla forma della cavità e successivamente fatto indurire in appositi
forni. Il coefficiente di contrazione in seguito al trattamento in questi
forni viene notevolmente ridotto e questo permette un adattamento perfetto
alle pareti del dente, riducendo al minimo il rischio di infiltrazioni.
Inoltre il trattamento di questi materiali compositi in laboratorio fa
si che essi abbiano una resistenza all’usura molto più elevata,
che li rende perfetti anche nelle ricostruzioni dei settori posteriori.
La preparazione dell’intarsio in laboratorio garantisce anche il
mantenimento del punto di contatto con la tutela del tessuto parodontale.
Il risultato estetico, infine, è assolutamente eccellente. Gli
intarsi estetici possono essere oltre che in materiale composito, anche
in ceramica sfruttando le caratteristiche fisiche di resistenza all’usura
e all’abrasione unite alle eccellenti proprietà estetiche.
Oggi le metodiche sviluppate permettono
di ricostruire ampie cavità cariose anche nei settori posteriori
sostituendo le vecchie otturazioni in amalgama e soddisfacendo, oltre
che alle esigenze estetiche, anche ai principi curativi, biologici e funzionali
che rappresentano la base etica e deontologica di ogni intervento medico
e quindi odontoiatrico.
|