MTM n°6
MEDICAL TEAM MAGAZINE
Anno 2 - Numero 5/6 - set/dic 2003

Odontoiatria
 


Dott. Ernesto Iusi
Dott. Ernesto Iusi


Intarsi estetici
del Dott. Eugenio Raimondo perfezionato in parodontologia
all’Università di Göteborg
e del Dott. Ernesto Iusi

La migliore soluzione estetica, funzionale,
biologica a sostituzione dell’ amalgama




Foto: casistica clinica della Medical Team Polo Odontostomatologico

Intarsio su dente molare in materiale composito
Otturazione in amalgama Intarsio Su modello in gesso Collocato su dente

La crescente richiesta da parte dei pazienti di trattamenti il cui risultato finale, oltre a essere curativo, sia anche piacevole a vedersi, ha portato allo sviluppo di una odontoiatria estetica, il cui obiettivo è quello di individuare materiali che diano un risultato esteticamente perfetto ma che allo stesso tempo rispettino i principi curativi, biologici e funzionali.
La crescente attenzione verso le problematiche psicologiche del paziente, ha portato in una prima fase, all’introduzione di una vastissima gamma di materiali molti dei quali non venivano attentamente vagliati e non rispondevano assolutamente ad alcun principio biologico e funzionale.
Si è passati così dall’uso dell’amalgama alla sua criminalizzazione e successiva sostituzione con le resine composite, senza valutare attentamente quali potessero essere gli svantaggi di alcune applicazioni dei restauri estetici specie nei settori posteriori.
Le caratteristiche fisiche e meccaniche dell’amalgama ne fanno un materiale per eccellenza nelle ricostruzioni dei settori latero-posteriori, grazie al suo ottimale adattamento alle pareti della cavità e alla sua resistenza all’usura. L’utilizzo dell’amalgama permette il rispetto dei punti di contatto fra i denti preservando il parodonto [tessuto di supporto del dente] evitando la creazione di uno spazio fra i denti, che favorisce l’accumulo di cibo e quindi di placca.
I materiali compositi, pur presentando delle caratteristiche estetiche ottimali, hanno delle proprietà fisiche e meccaniche che ne limitano l’uso specie nei settori posteriori dove il carico masticatorio è maggiore. Si tratta, infatti, di materiali che si usurano molto più dell’amalgama e che presentano un’adesione alle pareti del dente meno efficace, in quanto durante la fase di indurimento, vanno incontro a contrazione. Inoltre un grosso limite delle otturazioni in composito è rappresentato dalla difficoltà di preservare il punto di contatto fra i denti con conseguente accumulo di cibo e creazione di un danno al parodonto.
Oggi è possibile ovviare alle non eccellenti proprietà fisiche e meccaniche dei materiali compositi utilizzando la tecnica degli intarsi. Si tratta di ricostruzioni intracoronali che a seconda della porzione di corona che sostituiscono, si dividono in inlay, quando non interessano le superfici cuspidali del dente, e onlay, quando interessano anche le superfici cuspidali.
Dopo la preparazione della cavità sulla superficie del dente si prende un’impronta di precisione della preparazione stessa su cui poi in laboratorio si provvederà alla realizzazione del manufatto in composito. Il materiale dell’intarsio viene adattato e modellato sulla forma della cavità e successivamente fatto indurire in appositi forni. Il coefficiente di contrazione in seguito al trattamento in questi forni viene notevolmente ridotto e questo permette un adattamento perfetto alle pareti del dente, riducendo al minimo il rischio di infiltrazioni.
Inoltre il trattamento di questi materiali compositi in laboratorio fa si che essi abbiano una resistenza all’usura molto più elevata, che li rende perfetti anche nelle ricostruzioni dei settori posteriori. La preparazione dell’intarsio in laboratorio garantisce anche il mantenimento del punto di contatto con la tutela del tessuto parodontale. Il risultato estetico, infine, è assolutamente eccellente. Gli intarsi estetici possono essere oltre che in materiale composito, anche in ceramica sfruttando le caratteristiche fisiche di resistenza all’usura e all’abrasione unite alle eccellenti proprietà estetiche.

Oggi le metodiche sviluppate permettono di ricostruire ampie cavità cariose anche nei settori posteriori sostituendo le vecchie otturazioni in amalgama e soddisfacendo, oltre che alle esigenze estetiche, anche ai principi curativi, biologici e funzionali che rappresentano la base etica e deontologica di ogni intervento medico e quindi odontoiatrico.