MTM n°8
MEDICAL TEAM MAGAZINE
Anno 3 - Numero 3/4 - mag/ago 2004
Speciale Medicine Non Convenzionali - L'altra medicina
 



Vito Scalisi
Vito Scalisi

Anno 3 - Numero 3/4
mag/ago 2004


Linee guida della FNOMCeO su medicine e pratiche non convenzionaliProf. Giuseppe Del Barone
A colloquio con il Prof. Giuseppe Del Barone, Presidente della Fnomceo
di Vito Scalisi

Le Pratiche Non Convenzionali costituiscono una realtà medica pratica e attiva che va riconosciuta e regolamentata come è già accaduto in tutti i paesi dell’Unione Europea. La regolamentazione dovrà avvenire attraverso la costituzione di una Agenzia Nazionale composta da soggetti istituzionali quali: il Ministero della Salute, il Murst e la Fnomceo.


La Medicina e le pratiche non convenzionali ritenute in Italia come rilevanti da un punto di vista sociale, sia sulla base delle indicazioni della Risoluzione n.75 del Parlamento europeo del 29 maggio 1997 e della Risoluzione n.1206 del Consiglio d’Europa del 4 novembre 1999, che sulla base della maggiore frequenza di ricorso ad alcune di esse da parte dei cittadini oltre che degli indirizzi medici non convenzionali affermatisi in Europa, negli ultimi decenni, sono: Agopuntura, Fitoterapia, Medicina Ayurvedica, Medicina Antroposofica, Medicina Omeopatica, Medicina Tradizionale Cinese, Omotossicologia, Osteopatia, Chiroterapia».
Si apre così il testo realizzato al Congresso di Terni del 18 maggio 2002 dalla Fnomceo e che sancisce quelle che sono le linee guida dell’organo nazionale in riferimento alle Medicine e Pratiche Non Convenzionali. Un riconoscimento di alto valore sanitario che si scontra con una realtà legislativa, presente in Italia, ancora lontana da questo traguardo. La bocciatura del Comitato Nazionale di Bioetica della proposta di legge Lucchese riapre il dibattito sulla delicata questione. «In realtà» ci spiega il Presidente della Fnomceo, Francesco Del Barone «quella proposta di legge non rispettava nemmeno il nostro dettame. Essa prevedeva che le pratiche delle Medicine Non Convenzionali fossero affidate anche a figure non-sanitarie, il che è inaccettabile. Tali medicine sono pratiche gestibili esclusivamente da parte del medico chirurgo ed odontoiatra». Queste due figure professionali rappresentano per la Fnomceo «gli unici attori sanitari in grado di individuare pazienti suscettibili di un beneficiale ricorso a queste tematiche e pratiche», si legge tra le linee guida, «in quanto solo il medico chirurgo e l’odontoiatra sono abilitati all’atto diagnostico, che consente la corretta discriminazione fra utilità e vantaggio del ricorso consapevole a trattamenti non convenzionali».
Il parere negativo sulla Legge Lucchese da parte del Comitato Nazionale di Bioetica non rimane in ogni modo priva di elementi polemici. «Affermare che l’omeopatia sia una medicina delle emozioni, significa privarla di ogni valore scientifico» ci spiega Del Barone «il che viene massicciamente contraddetto dall’elevato numero di persone che quotidianamente fanno ricorso a questa pratica».
Il Presidente non ha dubbi in proposito «le pratiche non convenzionali costituiscono una realtà medica pratica e attiva che va riconosciuta e regolamentata come è già accaduto in tutti i paesi dell’Unione Europea». La regolamentazione dovrà avvenire attraverso la costituzione di una Agenzia Nazionale composta da soggetti istituzionali quali: il Ministero della Salute, le Regioni, il Murst e la Fnomceo.
Quest’organo si occuperà: di individuare e regolamentare le attività relative alle pratiche non convenzionali; di promuovere la ricerca di base; di monitorare le attività attraverso relazioni semestrali/annuali da presentare alle Istituzioni responsabili della tutela della salute; di regolamentare i percorsi formativi attraverso l’individuazione dei criteri per l’adozione degli ordinamenti didattici; di definire i criteri e i requisiti per l’accreditamento dei soggetti pubblici e privati nelle attività di formazione. La Fnomceo spera dunque che ben presto si approdi ad una risoluzione che rimetta l’Italia in linea con le altre nazioni donandogli un ruolo diverso da quello di retroguardia nella quale è attualmente situata.
È necessario un intervento legislativo urgente al fine dell’approvazione di una normativa specifica concernente le Medicine e le Pratiche Non Convenzionali per non rischiare di rimanere aggrappati ad una idea di medicina tradizionale troppo spesso chiusa in se stessa nella preservazione di valori tradizionali non utili al corretto esercizio di una professione che deve essere in grado di offrire al paziente le migliori cure possibili esistenti.