Lesioni precancerose
del cavo orale
del Prof. Maurizio Ripari
Laureato in Medicina e Chirurgia
presso l’Università degli Studi di Roma La Sapienza,
si è specializzato in Odontostomatologia presso la stessa
Università.
Professore ordinario presso l’Università degli Studi
di Roma La Sapienza, titolare dell’insegnamento biennale di
Clinica Odontostomatologica e dell’insegnamento annuale di
Patologia Speciale Odontostomatologica presso il Corso di Laurea
in Odontoiatria e Protesi Dentaria. Direttore della Scuola di Specializzazione
in Chirurgia Orale presso il suddetto Ateneo.
Ha inoltre incarichi di insegnamento presso la scuola di Specializzazione
in Anestesiologia. Dirigente di IIº livello presso il Servizio
di Chirurgia Speciale Odontostomatologica dell’Istituto di
Clinica Odontoiatrica di Roma. Autore di 140 lavori scientifici
su riviste nazionali ed internazionali.
Relatore in congressi nazionali ed internazionali.
Policlinico Universitario
Umberto Iº, Istituto di Clinica Odontoiatrica, Viale Regina
Margherita, 287A 00161 Roma Telefono 06.77231071
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Carcinoma in situ del labbro inferiore |
Carcinoma in situ del pavimento
orale |
Lichen planus atrofico-erosiva
mucosa geniena/commessura labiale
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Cheilosi solare del labbro inferiore |
Il carcinoma orale in Italia interessa
circa 8500 persone l’anno con una mortalità media del
50%. L’età più colpita è quella compresa
tra i 40 e i 65 anni. Insorge prevalentemente nei soggetti di sesso
maschile anche se il divario tra i due sessi si va riducendo in
conseguenza dell’aumento di donne fumatrici verificatosi dagli
anni ’60 ad oggi. Nelle statistiche più recenti, a
livello mondiale, il rapporto M:F è di 2:1.
Nel nostro Paese, le regioni più colpite sono quelle nord
orientali, il carcinoma del labbro invece è prevalente nel
meridione.
Le sedi più colpite sono in ordine decrescente: labbro inferiore,
margini linguali, pavimento orale, trigono retromolare, palato molle,
gengiva, cresta alveolare e mucosa geniena.
Numerosi studi hanno accertato la presenza di vari fattori in grado
di favorire in varia misura l’insorgenza del carcinoma orale:
è necessario quindi sviluppare programmi di prevenzione per
ridurre sensibilmente l’incidenza di questa patologia. In
circa il 50% dei casi, infatti, il carcinoma orale insorge su lesioni
preesistenti che per questo, sono dette precancerosi. Nel riconoscimento
e nella diagnosi delle lesioni e delle condizioni precancerose svolge
un ruolo fondamentale l’odontoiatra.
Le lesioni precancerose sono: la leucoplachia-l’eritroplachia
e la cheilosi solare.
Sono definiti come tessuti morfologicamente alterati nei quali il
cancro si verifica più facilmente rispetto alle controparti
apparentemente indenni
La leucoplachia è una macchia o placca biancastra non asportabile
che non può essere inquadrata né clinicamente, né
sul piano istopatologico in un'altra malattia e non è associata
ad alcun agente causale chimico o fisico fatta eccezione per l’uso
del tabacco. Colpisce soggetti di età compresa tra i 50 e
i 68 anni con un’incidenza dell’11%. Circa il 10-20%
delle leucoplachie presentano una serie di alterazioni che vanno
dalla displasia epiteliale moderata a grave.
Secondo alcuni AA il termine di displasia grave deve essere considerato
sinonimo di «carcinoma in situ» in quanto configura
un’alterazione complessa ed a tutto spessore della struttura
epiteliale.
Clinicamente le leucoplachie si dividono in omogenee e non omogenee;
nelle prime meno pericolose, prevale l’aspetto di ipercheratosi
senza soluzioni di continuo o fissurazioni. Tra queste la più
frequente è la forma piana, mentre nei soggetti fumatori
prevale quella a pietra pomice.
Nelle non omogenee, tutte caratterizzate da elevato potere displastico,
la più frequente è la nodulare che insorge in zona
retrocommissurale il più delle volte in soggetti fumatori
e/o sieropositivi; altamente cancerizzabile, si associa spesso a
soprainfezioni da candida. Forma di recente acquisizione è
la rara leucoplachia ulcerata, in cui appaiono aree depresse caratterizzate
da microinfiltrazioni e sanguinamento che testimoniano l’avvenuto
superamento della lamina basale dell’epitelio e, pertanto
l’inizio di una diffusione sistemica del processo degenerativo.
L’eritroplachia è una
placca rosso brillante che non presenta caratteristiche cliniche
o istologiche appartenenti ad altre condizioni patologiche; è
rara e si localizza prevalentemente a livello di pavimento orale,
lingua, palato molle e mucosa geniena di soggetti anziani, alcolisti
e fumatori. Istologicamente nell’80-90% dei casi presenta
già una displasia grave od un carcinoma in situ. Clinicamente
si manifesta come un’area rossa vellutata a margini indistinti,
lievemente depressa rispetto alle strutture circostanti.
La cheilosi solare è una lesione del vermiglio labiale conseguente
all’esposizione prolungata ai raggi Uv; caratterizzata da
atrofia epiteliale, degenerazione basofila del collagene ed elastosi;
mostra vari gradi di atipia cellulare ed intensa attività
mitotica.
Le condizioni precancerose definite
come stati generalizzati associati ad un elevato rischio di carcinoma
orale, hanno invece come denominatore comune la presenza di un’atrofia
dell’epitelio orale che diviene più suscettibile ad
eventuali agenti cancerogeni. Tra queste la più frequente
è il lichen planus nella sua variante atrofico-erosiva che
può degenerare in senso neoplastico maligno in percentuali
oscillanti tra il 2-6%.
In sostanza nel trattamento e nella
gestione delle precancerosi orali vanno osservati pochi principi
basilari: ricercare e valutare accuratamente tutte le macchie bianche
o rosse della mucosa orale; invitare i pazienti ad abolire l’uso
di tabacco e superalcolici; non somministrare farmaci senza aver
formulato una diagnosi sicura; sospettare di ogni lesione del cavo
orale che non guarisca entro due settimane dall’allontanamento
dell’eventuale agente causale.
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