Convenzione,
accordo tra Sisac e sindacati
A colloquio
con il Dr. Giampiero Pirro, responsabile comunicazione della Fimmg
di Roma
di Luigi Guacci
Dr.
Giampiero Pirro, medico di famiglia dal 1993,
Responsabile della comunicazione della Fimmg di Roma
[Federazione Italiana Medici di Medicina Generale:
una Associazione professionale di Categoria
con attività anche sindacale]
Se
da un lato è giusto per la parte pubblica spendere correttamente
le proprie risorse, dall’altro non è giusto farlo a
scapito dei cittadini, con burocrazia e risparmi che stanno minando
di giorno in giorno il rapporto medico-paziente. Nel prossimo futuro
saranno gli stessi cittadini a rendersi conto di ciò che
viene loro tolto. Solo la scienza e coscienza dei medici allora
potrà prevalere sui meri calcoli economici. Abbiamo incontrato
il dr. Pirro ben conoscendo la sua competenza nei vari problemi
che agitano la categoria
Qual è la situazione degli Ecm ?
L’attuale sistema ha di fatto escluso gli Ordini dei Medici
dalla gestione dell’evento formativo mettendo a rischio il
livello standard qualitativo professionale. La formazione dei medici
dovrebbe essere gestita dalle istituzioni [Fnomceo e Ministero]
con la condivisione delle categorie interessate.
Peraltro in sede locale le varie regioni hanno indirizzi diversi.
In particolare la Regione Lazio, considerando la formazione come
parte integrante della attivività del Mmg, ritiene che questa
debba essere svolta nell’orario di lavoro. A tal uopo sono
stati stanziati dei fondi proprio per la formazione obbligatoria,
come da convenzione, per i Mmg. Si attende a breve l’avvio
di questa risoluzione.
È stato firmato il rinnovo della convenzione, come
è andata?
La concertazione, che è durata circa due anni, è stato
il risultato di varie proposte fra parte pubblica [Sisac] e sindacati.
Fra le varie proposte alla fine è stato favorito, nonostante
le critiche, l’associazionismo. Questa soluzione si teme però
possa inficiare il rapporto medico-paziente considerato imprescindibile.
È stato accolto l’innalzamento del rapporto ottimale
[attualmente 1:1000 e in alcune zone 1:700] a 1:1100. Nel corso
della trattativa uno dei tentativi della parte pubblica, ovviamente
osteggiata da tutte le categorie mediche e quindi non accolta, è
stata quella di sganciare la convenzione dal contratto nazionale,
facendo scomparire il Dpr che da anni lo regola e spostando la contrattazione
a livello regionale o addirittura a livello locale.
Oltre a quelli nazionali sono stati stipulati accordi a livello
regionale e in particolare la Regione Lazio ha stipulato un accordo
con i Mmg che prevede l’apertura di studi associati a turnazione
per 9 ore al giorno, oltre alla creazione di strutture parallele
che dovrebbero diminuire l’affluenza ai Pronto Soccorso, strutture
già in funzione dal 30 gennaio.
È una buona convenzione? E che ci dice della posizione
dello Snami?
Mi sembra una buona convenzione e per quanto riguarda lo Snami,
è l’unico sindacato tra i firmatari che ha abbandonato
il tavolo delle trattative. Probabilmente all’ultimo momento
ha prevalso un’ala "radicale" che ha portato a disconoscere
ciò che era stato in precedenza condiviso.
Cosa ci dice della nuova ricetta?
L’entrata in vigore della nuova ricetta è stata procrastinata
di qualche mese [doveva iniziare il 1° gennaio] per permettere
lo smaltimento delle scorte del vecchio ricettario e un avvio graduale
sia dal punto di vista normativo [cambio dei codici di esenzione
ticket che devono essere uguali su tutto il territorio nazionale]
sia per evitare disservizi nella consegna ricettari. Il nuovo ricettario
è legato al sistema di monitoraggio della spesa sanitaria
[Progetto Ts].
La nuova ricetta non comporterà cambiamenti burocratici e
prescrittivi da parte dei medici.
Qual’è la sua attività in seno alla
Fimmg?
In questi anni la Fimmg ha lavorato affinché i consigli che
diamo nei nostri studi escano dalle loro mura e formino il cittadino-paziente
per fargli crescere la consapevolezza dei propri malanni. Da 3 anni
abbiamo iniziato una attività di informazione televisiva
con un programma dal titolo Medicina di famiglia-Percorsi in sanità.
Inoltre sono Direttore responsabile della rivista ufficiale della
Fimmg Lazio Lo dice la Fimmg.
Dubbi
medici
Ma queste Medicine non convenzionali [Mnc] funzionano?
Tutte? Nessuna? Qualcuna? E quali? Queste domande sono un vero dubbio
amletico per il medico, che spesso si trova a dover rispondere a
domande simili rivoltegli dal paziente che non ha trovato nella
Medicina allopatica risposte terapeutiche esaurienti. La Fnomceo
ha affrontato il problema affermando che le Mnc sono atti medici
e che devono essere eseguite da medici [ma non esisteva già
il reato di esercizio abusivo della professione?] e proponendo elenchi
di medici da tenere presso gli ordini provinciali. Per quest'ultima
proposta due obiezioni: chi certificherà l'idoneità
dei medici iscritti in questi elenchi che saranno autocertificati;
in secondo luogo ve lo immaginate il paziente che ha deciso di rivolgersi
ad un medico che pratica una Mnc e che si reca presso l'Ordine per
consultare l'elenco. Stranamente nessun portavoce delle Mnc ha mai
chiesto con forza l'unica cosa utile al cittadino e alla comunità:
lo studio e la validazione di ciascuna Mnc. Da parte sua la parte
pubblica si guarda bene dallo stanziare fondi a questo scopo. Un'ultima
domanda: come mai alcune Mnc sono riuscite a trovare ospitalità
in alcune Asl del Ssn?
luiguacci@virgilio.it |