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il Ritalin, lo stupefacente per i più piccoli
Iperattività,
in Italia crescono le polemiche attorno al farmaco che crea dipendenza
di Vito Scalisi
Accreditato
da sempre al pari di cocaina, anfetamine, oppiacei e barbiturici,
è considerato oggi l’unico farmaco in grado di curare
i bambini affetti da “Disturbo da deficit di attenzione e
iperattività”[Adhd] e per questo riabilitato anche
in Italia nella categoria degli psicofarmaci. Il Ritalin non è
una novità del mercato farmacologico internazionale, in Italia
aveva già fatto una breve comparsa negli anni 80, poi ritirato
nel 1989. Ora viene reintrodotto dalla casa farmaceutica produttrice,
la Novartis, su richiesta dello stesso Ministero della Salute. Il
metilfenidato, che compone questo psicofarmaco, è un eccitante
del sistema nervoso che ha “paradossalmente” un effetto
calmante sulla sfera emotiva e comportamentale. Da anni è
legalmente distribuito nelle farmacie statunitensi, ampiamente prescritto
per curare quella che comunemente viene denominata sindrome di iperattività.
Una malattia che colpirebbe bambini sopra i sei anni, ma di fatto
diagnostica anche per minori di appena un anno. Negli Usa sono già
sette milioni gli infanti che utilizzano con regolarità il
Ritalin, considerati
per questo un nuova generazione di dipendenti, per sedare quella
che ormai viene considerata l’epidemia del nuovo millennio,
capace di colpire il 4% della popolazione in età pediatrica.
Di fatto però non esiste ancora oggi alcun riscontro scientifico
sulla natura e reale esistenza di una malattia che è tale
solo perché inclusa nella lista del “Manuale diagnostico
e statistico per malattie mentali” [Dsm], massima pubblicazione
del corpo psichiatrico internazionale. Si tratta di un volume pubblicato
per la prima volta nel 1952 che nell’ultima edizione annovera
ben 374 malattie mentali [nella prima edizione erano solo 112].
Fu nell’edizione del 1980 che apparvero 32 nuove malattie
dell’infanzia e dell’adolescenza, tra cui la famigerata
Adhd la cui diagnosi a tutt’oggi si basa semplicemente sul
risultato di un test. Distrazione, agitazione, incapacità
di stare seduti o di svolgere i compiti assegnati sarebbero alla
base della diagnosi di questa sindrome. Bastano sei risposte affermative
su nove. In uno studio della Dea [ente governativo Usa] si legge:
«All’uso prolungato di metilfenidato sono stati associati
episodi psicotici, illusioni paranoiche, allucinazioni e comportamenti
anomali, simili alla tipica tossicità delle anfetamine. Sono
state riportate gravi conseguenze fisiche e la possibilità
di morte». Anche senza abusi di somministrazione, gli effetti
collaterali includono: «Cambiamenti di pressione sanguigna,
angina pectoris, perdita di peso, psicosi tossica. Durante la fase
di astinenza c’è la possibilità di suicidio».
Sempre negli Stati Uniti sono in corso varie cause legali che coinvolgono
l’Associazione Americana degli Psichiatri [Apa] e l’Associazione
degli utenti Chadd, per collusione con la casa farmaceutica Novartis.
L’accusa per gli psichiatri è di avere preso soldi
dalla multinazionale per formulare criteri diagnostici sempre più
elastici per favorire la vendita del Ritalin. E c’è,
tra i ricercatori, chi da tempo pone seri dubbi sulla reale natura
dell’Adhd avanzando ipotesi sull’esistenza di disfunzioni
neurologiche causate piuttosto da vaccini al mercurio, da contaminanti
chimici e additivi vari presenti nei cibi. Intanto anche in Italia
la protesta non stenta ad organizzarsi. Sit-in, girotondi, comitati
sono sorti spontanei per allontanare quella che rischia di diventare
una minaccia per il sorriso e la naturale vitalità dei nostri
bambini.
NEWS
Prima
disabile a volare in assenza di gravità
Elma Schippa, 30 anni, di origini umbre e residente a Cortona, è
la prima donna disabile che ha volato, ad Aprile, in assenza di
gravità. Tre ore di volo attorno alla terra sul Boeing 727-200,
decollato da Lauderdale, in Florida. All’arrivo è stata
a lungo intervistata dalla CNN.
Escluso
dalla gita scolastica perché disabile
Denuncia "l’ennesima, vergognosa discriminazione"
nei confronti del figlio Antonio, un ragazzo diversamente abile
che frequenta l’istituto Pascoli di Ragusa, escluso dalla
gita di fine anno. Così il padre, Vito Mangano, ha scritto
al dirigente scolastico, al sindaco di Ragusa e alla procura della
Repubblica e intende procedere legalmente.
Diversi
anche a scuola, scatta l’inchiesta
La procura di Treviso ha avviato una inchiesta in seguito alla denuncia,
presentata da alcuni genitori di diversamente abili, di emarginazione
dei figli da parte del corpo insegnante di alcune scuole elementari.
Una totale mancanza di integrazione, che faceva sì che i
figli venissero isolati in una piccola aula con l’insegnante
di sostegno. La legge 104 del 1992 prevede la scolarizzazione di
tutti senza distinzioni tra normodotati e disabili.
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