MTM n°11 MEDICAL TEAM MAGAZINE
Anno 4 - Numero 1 - gen/apr 2005
Medicine complementari - Speciale Medicina Indiana
 






Anno 4 - Numero 1
gen/apr 2005

«Mentre il contatto inadeguato, improprio ed eccessivo dell’individuo con le stagioni, gli oggetti dei sensi e le attività è la causa principale delle malattie, la loro relazione
adeguata è la causa
principale della salute»
[Astanga Hrdaya, trattato ayurvedico]

 


 




Dhanvantari è considerato il dio che portò la conoscenza dell’Ayurveda al genere umano.
Dhanvantari è considerato il dio che portò la conoscenza dell’Ayurveda al genere umano.

Pancha Karma, antiche tecniche di purificazione e ringiovanimento
Intervista a Ernesto Jannaccone di Laura Pappadà

Ernesto Jannaccone vive a Roma; medico specialista in igiene e medicina preventiva, pratica l’Ayurveda dal 1985.
Ha compiuto numerosi soggiorni di studio in India. Ha scritti due libri sull’Ayurveda pubblicati da Tecniche Nuove.

Il Pancha karma viene considerata una delle terapie principali dell’Ayurveda. Di che si tratta esattamente?
È una terapia molto antica, in grado di trattare, secondo i Veda, qualsiasi disordine. Prevede cinque tecniche evacuative [dal sanscrito cinque azioni]: purificazione delle vie nasali [instillazioni], dello stomaco [vomito], dell’intestino tenue [purgazione], del colon [clisteri]. L’ultima tecnica il salasso, non è più applicata da tutte le scuole. Lo scopo è di eliminare dall’organismo i dosha in eccesso, utilizzando le vie d’uscita naturali: bocca, intestino, narici.
Nel tempo il termine Pancha karma si è esteso, andando a comprendere anche una serie di trattamenti collaterali preparatori.
I trattamenti collaterali, quindi, hanno la funzione di agevolare l’eliminazione dei dosha in eccesso…
Certo. I dosha in eccesso aderiscono ai tessuti; bisogna scioglierli perché si distacchino e vengano convogliati nei principali canali di raccolta e poi espulsi. Questo viene fatto somministrando sostanze oleose e tramite massaggi. La cura può variare a seconda dei casi ma le sequenze dei trattamenti sono dettagliatamente codificate nei testi antichi. È una tecnica molto raffinata, basti pensare che sono previsti almeno quaranta tipi di clisteri con diversi ingredienti. In Occidente, qualcosa di simile è la idrocolonterapia che ritengo però molto grossolana: l’intestino è una nicchia ecologica importante, va trattato con particolare cura. Secondo gli indiani questo tipo di lavaggio del colon è come uno tsunami per l’intestino.
Su quali disturbi il Pancha Karma può intervenire efficacemente?
In India si usa principalmente nella cura di disordini cronici come l’ipertensione, l’artrite reumatoide, ma ha anche valenza preventiva. In Occidente molti disturbi sono legati allo stress, c’è un grande bisogno di rilassamento: il dhara [oliazione della testa], in questi casi, è il trattamento più adatto.

Yantra Svastica, rappresenta il movimento di rotazion intorno al “Centro”, simbolo della vita
Yantra Svastica, rappresenta il movimento di rotazion intorno al “Centro”,
simbolo della vita

È stato possibile verificare attraverso studi clinici controllati l’efficacia dell’Ayurveda?
Sono stati effettuati studi di questo genere, ma l’accreditamento che ne deriva è molto parziale.
Gli studi clinici validano l’azione di singoli principi attivi e non contemplano lo stato della mente dell’individuo, ma si concentrano sul preparato che inibisce il problema. La medicina ayurvedica si avvale di preparati composti ad arte, da più ingredienti; considera il malessere correlato allo stile di vita, alle abitudini, ai sentimenti, alle emozioni. Accompagna l’individuo nel suo cambiamento, dà indicazioni sulla dieta alimentare più adatta, su come gestire lo stress, come aiutarsi con la respirazione. È una scienza completa, che cura sia mente che corpo: è questo il credito che bisogna riconoscere all’Ayurveda.
Altro aspetto da non trascurare: le cure ayurvediche rispetto ai farmaci moderni hanno la centesima parte di effetti collaterali.
Perché ha scelto di operare nella medicina ayurvedica?
Condivido la filosofia su cui si basa. Questa medicina non ha come obiettivo la guarigione a tutti i costi: secondo i Veda non tutte le malattie possono essere curate; il medico accompagna la persona nel suo percorso che non è sempre di guarigione.
I testi ayurvedici veicolano soprattutto una sapienza, non soltanto un sistema medico. La salute è un prodotto della consapevolezza, quindi, anche il risultato delle nostre scelte, che non devono essere meccaniche come spesso accade, ma rispecchiare il più possibile la nostra vera natura.


I libri

Ayurveda
La scienza della pienezza della vita

Un antico insegnamento sulla medicina
Ernesto Jannaccone

Edizioni Tecniche Nuove
pp. 320
29 euro

Nel primo testo, l’autore presenta un’antologia tratta dalla Charaka Samhita e l’Ashtanga Hridaya; due opere che rappresentano il punto di riferimento indispensabile per quanti intraprendono lo studio dell’Ayurveda. Il testo veicola un sapere che si diffonde dalla medicina alla filosofia, dalla psicologia alla spiritualità.

 

Ayurveda Maharishi
Una visione scientifica del più antico sistema
di medicina naturale
Ernesto Jannaccone

Edizioni Tecniche Nuove
pp. 146
18,90 euro.

Il secondo è un’analisi approfondita delle metodiche preventive e terapeutiche dell’Ayurveda Maharishi.