MTM n°12
MEDICAL TEAM MAGAZINE
Anno 4 - Numero 2 - mag/ago 2005
Ricerca scientifica - Oncologia
 




Anno 4 - Numero 2
mag/ago 2005



Utile la diagnosi precoce
32mila nuovi casi l’anno

Quanto più è precoce la diagnosi del cancro della mammella e il suo trattamento, migliore è la prognosi.
Autoesame: più del 90% dei tumori della mammella vengono scoperti dalle donne stesse. Bisognerebbe esaminare regolarmente le mammelle e riconoscere come queste variano nelle diverse fasi del ciclo mestruale, cogliendo facilmente eventuali variazioni per cui le mammelle non sembrano normali.
Mammografia: è l’esame fondamentale per appurare la natura di un nodulo sospetto prima che questo sia palpabile. Permette di evidenziare addensamenti, microcalcificazioni, noduli anche di pochi millimetri. A partire dai 40 anni di età è consigliabile sottoporsi ad un controllo periodico a distanza di un anno e non più di due prima della menopausa. Ecografia: di solito si esegue alle donne di età inferiore ai 35 anni, le cui mammelle sono troppo dense per essere ben visualizzate alla mammografia. Si usa anche per vedere se un nodulo è solido o contiene liquido [cisti]. Risonanza magnetica: per le donne con tessuti mammari densi si sta utilizzando la risonanza magnetica ad amplificazione di contrasto che ha dimostrato una ottima sensibilità. Nelle donne di età dai 35 ai 49 si riesce a cogliere un maggior numero di lesioni rispetto alla mammografia ma la specificità è inferiore, vale a dire che quando alla mammografia si vede la lesione è molto più probabile capire se si tratta di un tumore o di una situazione benigna. In cifre, la sensibilità della mammografia è del 40 %, la specificità è del 93 %, all’opposto, nella risonanza magnetica la sensibilità va dall’80% in su a seconda del gruppo preso in considerazione, ma la specificità è più bassa. Unendo le due metodiche sale complessivamente la sensibilità complessiva e la specificità si attesta sul 70%.
Tomografia ad emissione di positroni Pet: la Pet può fornire qualche informazione aggiuntiva in casi particolari, ma non può sostituire la tecnica del linfonodo sentinella. Non appare peraltro giustificata una chirurgia ascellare selettiva su esclusiva indicazione Pet. In fase di staging l’uso della Pet è giustificato solo nelle forme avanzate per definire la reale funzione della malattia, sia in relazione al N che al M; in questa applicazione è indiscutibile il valore aggiuntivo per impostare un corretto piano terapeutico. La Pet sarebbe infine più sensibile dei markers oncologici nel rilevare la ripresa della malattia.
Agoaspirato: è una procedura semplice e di breve durata che si esegue in ambulatorio. Si preleva un campione di cellule dal nodulo mammario con un ago sottile e si invia in laboratorio per un esame citologico, ossia per vedere se contiene cellule maligne.
Analisi del sangue: servono per controllare le condizioni generali. Biopsia escissionale: Questa tecnica si esegue con la paziente in anestesia generale o totale e consente di prelevare l’intero nodulo che viene poi inviato in laboratorio per l’esame istologico.


La dieta vegetariana ha un ruolo protettivo
L’incidenza del cancro della mammella varia nei diversi Paesi del mondo: è elevata negli Usa e nel mondo occidentale e bassa nelle popolazioni asiatiche. Quando però gli individui appartenenti a popolazioni a basso rischio migrano verso paesi “civilizzati”, il vantaggio viene azzerato e il loro rischio di contrarre il cancro alla mammella diventa pari a quello delle popolazioni dei paesi occidentali. A partire da queste considerazioni si è ipotizzato che alcuni fattori ambientali come la alimentazione possano influire sull’incidenza di questo tumore. Anche valori elevati di insulina causati dall’obesità o da un consumo notevole di grassi animali può aumentare il rischio, mentre una dieta ricca di proteine vegetali può essere protettiva perché mantiene bassi i livelli di insulina. Sarebbe consigliabile: controllare il peso corporeo, ridurre i grassi alimentari al 15-20 % delle calorie totali, aumentare il consumo di fibre, aumentare il consumo di frutta e vegetali il cui effetto preventivo sembra assodato probabilmente a causa dell’alto contenuto di folati ed antiossidanti quali il betacarotene, la vitamina C e la vitamina E. La dieta vegetariana ha un ruolo protettivo per il suo contenuto in fitoestrogeni [presenti soprattutto nella soia, cereali e frutta secca].


Eredità de tumore
Uno studio effettuato su ampia popolazione di individui affetti da carcinoma mammario ha dimostrato che circa il 5-10% di individui affetti da carcinoma della mammella possono essere associati alla presenza di uno o più geni dominanti predisponesti alla trasformazione. La percentuale di casi di tumore che può essere associata a tale predisposizione genetica diminuisce notevolmente con l’età. Analisi su famiglie con presenza di tumore al seno hanno permesso di riconoscere le regioni cromosomiche che si associano con casi di tumore giovanile
Le donne portatrici delle mutazioni in BRCA1, BRCA2, localizzati nel braccio lungo del cromosoma 17 e 13 rispettivamente e TM53 tendono a sviluppare la malattia prima delle altre, cioè in una età più giovane dei circa 50 anni che è la soglia per entrare nei programmi di prevenzione standard. Le donne portatrici di mutazione BRCA1 hanno lesioni a rapida evoluzione che rendono più importante la diagnosi precoce. Si è provato inoltre una maggiore predisposizione anche ai tumori dell’ovaio e del colon. L’identificazione di geni correlati con suscettibilità ereditaria al tumore della mammella ha dato le basi per il riconoscimento di quegli individui che portano alterazioni germinali di questi geni tra i pazienti con cancro ed i loro parenti per indirizzarli ad adeguati programmi di sorveglianza.


Stadiazione classificazione Tnm
È importante nella programmazione terapeutica. Le indagini importanti a tale fine sono: radiografia del torace, ecografia addominale, scintigrafia ossea, determinazione dei marcatori tumorali [CEA e CA 15.3], esami di laboratorio ed in particolare fostatasi alcalina, transaminasi e gammaGT. Inoltre con lo studio del linfonodo sentinella si possono acquisire informazioni necessarie per determinare il grado di diffusione del tumore

STADIO 0 Tis N0 M0
STADIO I T1 N0 M0
STADIO IIA T0 N1 M0
M0 T2 N0  
M0 STADIO IIB T2 N1 M0
MO STADIO IIIA T0 N2 M0
M0 T2 N2  
M0 T3 N1  
M0 T3 N2  
MO STADIO IIIB T4 OGNI N M0
  OGNI T N3 M0
STADIO IV OGNI T OGNI N M1

T-Tumore primitivo [Tis: in situ, T1 <2 cm, T2 >2-5 cm, T3 >5 cm, T4 parete toracica-cute]
N-Linfonodi Regionali [N1: ascellari mobili,
N2: Ascellari fissi, N3: mammari interni]
M-Metastasi a distanza [M0: assenza di metastasi, M1: presenza di metastasi a distanza]