MTM n°12
MEDICAL TEAM MAGAZINE
Anno 4 - Numero 2 - mag/ago 2005
Studi e ricerche
 




Anno 4 - Numero 2
mag/ago 2005


 

2030: la tecnologia ci aiuterà ad invecchiare bene
Fonte: Il tempo è dalla nostra parte, scenari per l’Italia al 2030, Irpps-Cnr

Uno studio dell’Istituto di ricerche sulla popolazione e le politiche sociali [Irpps] del Consiglio nazionale delle ricerche disegna gli scenari futuri positivi e immagina le misure politiche adeguate per un’Italia del 2030: dagli anziani alle pari opportunità, dal federalismo al non profit, le priorità da affrontare in una società molto diversa da quella attuale.

Nel 2030 invecchiare non sarà più un problema, e la tecnologia ricoprirà una fondamentale importanza per il miglioramento delle condizioni di vita degli over 65 che vivono da soli. Il modello di società italiana futura vedrà sparire anche la tradizionale divisione dei ruoli maschili e femminili, senza più tipologie da proteggere né indirizzi da seguire nell’ambito familiare. Sarà, in sostanza, un’Italia diversa dal passato, che “rifiuta molti dei valori e dei principi che hanno fatto parte della tradizione del nostro paese, con donne attive, che lavorano e si impegnano, e padri che collaborano all’educazione dei figli”. Sono queste alcune delle previsioni che un panel di esperti, tutti anonimi e mai in contatto diretto tra loro, provenienti dai mondi della cultura, della politica, dell’arte, dell’economia e dell’organizzazione sociale hanno delineato in una serie di interviste confluite nello studio “Il tempo è dalla nostra parte, scenari per l’Italia al 2030”, curato dai ricercatori dell’Istituto di ricerche sulla popolazione e le politiche sociali del Cnr. Uno studio nel quale i 15 esperti hanno “dialogato a distanza”, facendo emergere quelli che, secondo la maggioranza di essi, rappresentano gli obiettivi di politica sociale prioritari per i prossimi decenni: gli anziani, il loro inserimento sociale e la loro cura nel caso non siano autosufficienti, la famiglia, la fecondità e i ruoli di genere. Gli esperti hanno delineato un 2030 in cui “l’attuale scenario pensionistico sarà superato attraverso la creazione di attività più fluide e adatte a un individuo con minore forza fisica, ma comunque attivo”, in cui quindi “gli anziani produrranno reddito, ma non in concorrenza con i giovani” e il lavoro condiviso, sarà diventato una realtà che unisce le diverse generazioni. Anziani che, “grazie a una tecnologia di estrema fruibilità, miglioreranno considerevolmente le proprie condizioni, specie gli ultrasessantacinquenni soli, in uno scenario in cui la robotizzazione delle abitazioni sarà alla portata di tutti”. Una sezione della ricerca, denominata “questioni controverse”, ha riguardato alcuni temi che caratterizzano oggi il dibattito politico-sociale italiano. Dal “referendum” tra gli esperti sono scaturite sette normative che si configurano come determinanti nella società del 2030. In ordine di priorità, è risultato fondamentale consentire il passaggio graduale e volontario dall’attività lavorativa alla pensione. La flessibilità in uscita si configura secondo il panel come la questione più urgente, confermando l’attenzione per la terza età che si rileva anche dalla richiesta di agevolazioni e sostegno per le famiglie nel mantenimento degli ultrasessantacinquenni a carico [al quinto posto nella graduatoria]. Molta attenzione è stata posta anche ai limiti sulle nuove scoperte della ricerca in campo biogenetico, con il divieto alla clonazione umana, ma anche con l’introduzione del ricorso all’eutanasia e con il consenso nel considerare l’aborto un diritto e non un reato.



Consenso sulle azioni politiche da realizzare entro il 2030

Grado di priorità
Consentire un passaggio graduale e volontario dall’attività lavorativa alla pensione
1
Vietare la clonazione umana
2
Assicurare che le Regioni si attengano agli orientamenti statali in tema di istruzione
3
Non considerare l’aborto un reato
4
Prevedere misure di sostegno economico per le famiglie con anziani a carico
5
Coinvolgere il terzo settore, il "no profit" e in generale tutto il mondo del volontariato
nell’erogazione delle prestazioni sanitarie

6

Mantenere un piano sanitario nazionale in presenza di piani sanitari regionali
6
Non subordinare i programmi scolastici alle esigenze del mondo del lavoro
7
Prevedere un salario minimo a favore di chi non ha alcun reddito
7
Introdurre il ricorso all’eutanasia
8
Ridurre i tempi per lo scioglimento del matrimonio
8
Non erogare finanziamenti pubblici alle scuole private
9
Mantenere il TFR
10
Assicurare un sostegno economico alle coppie con più di un figlio
10
Distribuire gratuitamente i profilattici nelle scuole
11
Rendere deducibili le spese delle prestazioni sanitarie fruite in strutture private
11


RUOLI DI GENERE OBIETTIVI DI POLITICA PUBBLICA DA REALIZZARE ENTRO IL 2030

 
OUT
IN
Educazione dei figli Agevolare i padri nella costruzione
del rapporto con i figli
Valorizzare l’educazione dei figli come compito solidale dell’uomo e della donna

Pari opportunità

Considerare le differenze di genere nello sviluppo della società

 

Conciliazione lavoro famiglia

Valorizzare e premiare il lavoro domestico

Costruire una società che favorisca l’equilibrio tra lavoro e famiglia. Aumentare il numero delle madri che [ri]entrano nel mercato del lavoro dopo la nascita dei figli

Area sociale e culturale

Sostenere a livello sociale le donne che desiderano rivestire solo il ruolo di mogli e madri. Sviluppare una società in cui si mantengono distinti i ruoli maschili e femminili

Abbattere gli stereotipi sui ruoli di genere
Favorire la presenza delle donne nei luoghi decisionali

Altro   Favorire la piena occupazione