MTM n°13
MEDICAL TEAM MAGAZINE
Anno 4 - Numero 3 - set/dic 2005
Dossier Stress - Quell’insostenibile ansia da stress
 



Anno 4 Numero 3
set/dic 2005

 



Pubbliredazionale

Il doppio volto dell'ossigeno
e il paradosso Cellfood®
Un PASS per il BENESSERE
Pool Antiossidante, Sinergico, Sistemico

di Eugenio Luigi Iorio MD, PhD Presidente Osservatorio Internazionale Stress Ossidativo, Parma

Un’alterata biodisponibilità dell’ossigeno, specialmente se intensa e/o protratta nel tempo, può avere conseguenze disastrose sulle funzioni dell’intero organismo.
Fino alla metà degli anni ‘50 si riteneva che l’ipossia -condizione di sofferenza cellulare provocata dalla riduzione della pressione parziale di ossigeno [pO2] nel sangue arterioso al di sotto di 60 mm Hg- fosse l’unica conseguenza indesiderata di un alterato “metabolismo” dell’elemento.
In realtà, studi relativamente recenti hanno dimostrato come anche fluttuazioni della pO2 -ossia abbassamenti del livello del gas nei tessuti seguiti da altrettanti innalzamenti- possono risultare pericolose almeno quanto l’ipossia. Fenomeni del genere, riconducibili alla cosiddetta ischemia-riperfusione, si verificano allorché il sangue torna ad affluire copioso lungo un vaso in precedenza sede di un transitorio ostacolo -funzionale [es. spasmo] o meccanico [es. trombosi]- alla circolazione. In tali casi, la transitoria ipossia provoca, attraverso una serie di reazioni a cascata, la conversione della xantina deidrogenasi in xantina ossidasi. Quest’ultima, nel momento in cui si ripristina la pervietà vasale [vasodilatazione o trombolisi], utilizza il prezioso gas per generare radicale idrossile e perossido d’idrogeno, in definitiva responsabili delle lesioni da stress ossidativo, condizione morbosa associata all’invecchiamento precoce e a numerose patologie croniche e degenerative.
Traducendo in termini terapeutici questi concetti, appare evidente che la correzione dell’ipossia non deve essere mai impostata in modo tale da superare i limiti fisiologici della “domanda di ossigeno” tissutale, pena la trasformazione -anche se parziale- delle molecole del gas in eccesso in radicali liberi istolesivi [vedi fibroplasia retrolenticolare].
In tale contesto, CELLFOOD® [Deutrosulfazyme®], un integratore naturale distribuito in esclusiva per l’Italia da Eurodream s.r.l. [La Spezia], regolarmente notificato presso il Ministero della Salute, si propone come prodotto altamente innovativo.
Nella sua tipica formulazione in gocce, CELLFOOD® è un sistema colloidale in fase disperdente acquosa, la cui fase polidispersa è costituita da solfato di deuterio [d2so4] e da una miscela complessa di 78 minerali, 17 amminoacidi e 34 enzimi in tracce.
Esperimenti in vitro hanno dimostrato che CELLFOOD®, disciolto in acqua alla dose comunemente impiegata come integratore, è in grado di aumentare in maniera significativa -verosimilmente attraverso un meccanismo peculiare, distinto da quelli convenzionali [es. ossigeno-terapia- la disponibilità di ossigeno molecolare. Ciò candida il prodotto ad un possibile impiego clinico nelle condizioni di ipossia. D’altra parte, studi in vivo, condotti su obesi, fumatori ed atleti -soggetti tutti ad elevato rischio di stress ossidativo- hanno evidenziato che l’assunzione regolare di CELLFOOD® si associa ad una riduzione dei livelli sierici di marcatori di danno ossidativo, quali gli idroperossidi, misurati con il d-Roms test® [Diacron International, Grosseto]. Questo effetto sembra riconducibile all’elevato potere antiossidante, misurato con il test Orac, che la formulazione, nella versione Multivitamine, esibisce in vitro. Degno di rilievo il fatto che proprio negli atleti, CELLFOOD® migliora le performance fisiche, rispetto al placebo, senza incrementare significativamente i livelli sierici di lattato.
In conclusione, CELLFOOD®, attraverso un meccanismo verosimilmente “sui generis”, si propone come una formulazione unica al mondo, in grado di rendere biodisponibile ossigeno “on demand”
-ossia nella giusta quantità ed al momento opportuno- ai tessuti a rischio di ipossia e, nel contempo, in modo apparentemente paradossale, evitare che l’eventuale gas eccedente, trasformato in radicali liberi, favorisca l’insorgenza di lesioni da stress ossidativo [effetto antiossidante].
Studi per verificare questa eccitante ipotesi sono tuttora in corso.


Dossier stress
Quell’insostenibile ansia da stress
- La performance del corpo nella risposta da stress. Intervista a: A. Panerai
- La depressione mascherata. Intervista a P. Pancheri
a cura di L. Visentini
- L’occhio, le emozioni e lo stress
di V. Pescosolido
- I disturbi d’ansia di V. Pescosolido
- L’agopuntura che cura l’ansia e lo stress (pubbliredazionale)
- Il doppio volto dell’ossigeno e il paradosso Cellfood® di Eugenio Luigi Iorio (pubbliredazionale)
- Gli antiossidanti. Quando le nostre difese diventano inefficaci di M. Alessandrina
- Gli antiossidanti. Le proprietà antiossidanti dei cibi bio di F. Travaglini
- Nasce l’omeotropia, evoluzione dell’omeopatia (pubbliredazionale)
- Dottor Shiatsu di F. Palombini (pubbliredazionale)
- Una Rosa che calma il cuore e la mente di G. Mortini
- Gli oli essenziali per l'aromaterapia di Costantino Demetrio (pubbliredazionale)
- Floriterapia, archetipi di fiori per lo stress E. Paolelli
- I libri