MTM n°13
MEDICAL TEAM MAGAZINE
Anno 4 - Numero 3 - set/dic 2005
Dossier Stress - Quell’insostenibile ansia da stress
 



Anno 4 Numero 3
set/dic 2005

 


 

Dott. Alberto PaneraiLa performance del corpo nella risposta da stress
Intervista a Alberto Panerai
alberto.panerai@unimi.it

Alberto Panerai è ordinario di Farmacologia presso l'Università Statale di Milano. Da molti anni la sua ricerca si rivolge alla fisiopatologia nel trattamento del dolore e ai rapporti fra sistema nervoso centrale e sistema immunitario. È autore di oltre 200 pubblicazioni su riviste internazionali e libri in Italia e all'estero.


Professor Panerai, immaginiamo che l’organismo si prepari a reagire a una condizione di tensione, di pericolo o a un’importante prestazione fisica, può descrivere cosa accade e quali sono gli effetti immunosoppressivi dello stress?
Nello stress acuto, ma di breve durata, l’organismo rilascia nel circolo sanguigno due principali ormoni, l’adrenalina e il cortisolo. Entrambi sono liberati dalle ghiandole surrenali e sono fondamentali nell’organizzare le risorse energetiche del corpo per disporre un’efficiente risposta fisiologica. L’adrenalina prepara l’organismo all’azione, stimolando l’attività cardiaca, l’irrorazione sanguigna ai muscoli e la funzione respiratoria. Il cortisolo regola il metabolismo dei carboidrati e dei grassi facendo aumentare la glicemia, la fonte principale d’energia. Al contrario del cortisolo, di cui non avvertiamo direttamente gli effetti, l’adrenalina induce quei sintomi propri dello stress che condizionano lo stato di “allerta” percepito attraverso tachicardia, tremori e intensa sudorazione. Nello stress cronico i fattori coinvolti sono gli stessi, ma una loro azione prolungata nel tempo può avere diversi effetti negativi. L’indebolimento del sistema immunitario, in particolare, è indotto sia per effetto periferico del cortisolo che per effetto, nel Sistema Nervoso Centrale, dell’oppiaceo endogeno Bendorfina e delle citochine.
Dopo un certo tempo i cambiamenti nel sistema cardiovascolare provocano ipertensione che, a sua volta, può danneggiare il cuore, i vasi sanguigni e i reni; i muscoli si indeboliscono e possono svilupparsi ulcere gastroduodenali e particolari sensibilità ad alcuni tipi d’infezione.
Però trarre conclusioni generali concernenti l’esistenza di una relazione diretta fra stress e malattia è comunque scorretto, poiché si possono verificare in persone e condizioni differenti effetti anche opposti.
Che effetto hanno gli ormoni steroidei sulle funzioni cognitive, come la memoria e la concentrazione?
Come dicevo prima, il cortisolo aumenta nello stress acuto. Nei soggetti giovani che hanno più capacità ad affrontare e controllare gli eventi stressanti [coping], la concentrazione del cortisolo nel circolo sanguigno scende rapidamente a fine stress. Nell’anziano o in assenza di coping, i livelli restano elevati a lungo. L’esposizione prolungata di alcune aree cerebrali al cortisolo è stata indicata come una delle cause degli effetti dello stress sulla memoria e, a lungo termine, su altre capacità cognitive, quali la concentrazione e l’apprendimento.
Nell’Alzheimer, la forma più diffusa di demenza senile, una disfunzione dell’asse ipotalamo-ipofisi-surrene con aumentati livelli di cortisolo è il segnale tipico di questa malattia.
Come contrastare il processo che lega stress, invecchiamento e danni alla memoria?
Lo stress è un fenomeno che coinvolge totalmente il sistema endocrino e, attraverso questo, il sistema nervoso centrale e il sistema immunitario, inducendo una serie infinita di eventi a catena che tendono a controbilanciarsi fra effetti positivi e negativi. Ci sono a disposizione vari strumenti per poter intervenire su questi effetti, sia farmacologici che comportamentali. Ma ciò che è veramente importante per poter intervenire è la capacità, innanzitutto del soggetto stesso, di saper prevedere e avvertire la situazione di stress per poterla modificare in modo adeguato.
Ricordiamo che per alcune persone lo stress può non indurre alcun danno o anche essere un fattore di miglioramento delle prestazioni o delle funzioni fisiologiche stesse come, per esempio, la risposta immunitaria.

Il libro
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Edizione: Tecniche Nuove,
costo: 16,00 Euro
Di tutto e di più su questo argomento in una raccolta di brevi saggi
con il coordinamento scientifico di Alberto E. Panerai

 

 


Per saperne di più
Le molecole dello stress (glossarietto)
di Davide Gaglio

L’Adrenalina è un ormone coinvolto nella risposta dell’organismo in caso di stress acuto. È responsabile dell’ immediato approvvigionamento delle risorse energetiche. Esso, infatti, accresce la concentrazione del glucosio nella circolazione sanguigna, è un vasodilatatore delle arterie muscolari e coronariche, aumenta la frequenza cardiaca e rilassa la muscolatura addominale e bronchiale stimolando così la respirazione polmonare. Quest’ ormone, grazie alle sue proprietà, è usato in medicina per via endovenosa in caso d’arresto cardiaco o shock anafilattico.

Il Cortisolo. Un aumento di questo ormone nel sangue si verifica nel corso di varie circostanze, come ad esempio il freddo, il dolore, il digiuno, i traumi fisici, gli interventi chirurgici, la gravidanza, il parto e in tutte le situazioni che possono provocare ansia. La sovrapproduzione cronica di cortisolo contribuisce a causare degenerazione muscolare, ipertensione e compromissione dei sistemi immunitario e riproduttivo.

Le Endorfine anche dette “oppioidi endogeni” a causa delle simili proprietà biologiche con gli oppiacei, sono un gruppo di molecole note per le loro proprietà analgesiche. Esse sono prodotte dall’organismo in condizione di stress, come difesa fisiologica contro il dolore e con un’azione più potente della morfina. Le endorfine svolgono anche un importante ruolo come neurotrasmettitori nella regolazione dei processi di memorizzazione e di apprendimento.

Le Citochine sono sostanze proteiche prodotte da alcune cellule e fungono da mediatori per l'eliminazione di sostanze tossiche dall'organismo. Sotto il nome collettivo di citochine sono raggruppati molti tipi di molecole diverse, tra le quali anche le interleuchine, coinvolte soprattutto nella risposta immunitaria dell’organismo durante i processi infiammatori. Si pensa che questa classe di molecole possa essere anche implicata nella regolazione della veglia, del sonno e della memoria.

 

Dossier stress
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