MTM n°13
MEDICAL TEAM MAGAZINE
Anno 4 - Numero 3 - set/dic 2005
Politica e medicina
 


Annamaria Tarantino Annamaria Tarantino

Anno 4 - Numero 3
set/dic 2005

 

Prodi, sprovvisto di una propria base
politica, aveva bisogno, per legittimarsi
agli occhi dell’Italia, di un riconoscimento ufficiale e i Ds, la loro macchina militante
e i loro apparati, gliel’hanno dato.





Rinnovare un vecchio e lento sistema sanitario
di Annamaria Tarantino

Francesco StoraceIncontro con Francesco Storace, impegnato attualmente nella Direzione del Ministero della Sanità, ruolo per lui estremamente importante, per il quale è necessario essere sempre aggiornati e presenti in ogni evenienza. Figura forte e determinata, Francesco Storace ha dato molteplici prove del suo impegno politico e sociale. Attualmente è il punto di riferimento attorno al quale ruota lo sviluppo del sistema sanitario nazionale. Per svolgere nel migliore dei modi questo importante compito, l’impegno del ministro è rivolto da un lato alla valorizzazione e alla salvaguardia della salute e, dall’altro, a creare le condizioni di uno sviluppo che consente alla medicina di essere una forza motrice di un benessere che si possa diffondere in tutto il Paese.

Ministro, può tracciare un bilancio dell’attività che sta svolgendo? Quali sono gli obiettivi che ha raggiunto e quali si prefigge di raggiungere?
Credo che in questi pochi, ma intensi, mesi di lavoro al dicastero della Salute, siano stati raggiunti risultati importanti. Abbiamo lavorato sodo per venire incontro ai bisogni dei cittadini, penso alla legge 149 sulla riduzione del prezzo dei farmaci o alle nuove misure per abbattere il fenomeno delle liste d’attesa e della comunità scientifica, e mi riferisco al determinante quanto inedito aumento di risorse per la ricerca in sanità indicato nella legge finanziaria, e più in generale alle nuove esigenze poste dal servizio sanitario. Procede a ritmo serrato il lavoro di concertazione per la definizione del nuovo piano sanitario che fissa le direttive per un sostanziale processo di rinnovamento e ammodernamento del sistema sanitario. E sono solo alcuni dei traguardi raggiunti in soli sei mesi. Il futuro ci vede impegnati sul fronte del consolidamento di alcuni punti: primo su tutti quello delle liste d’attesa. Siamo in una fase di riorganizzazione. Il sistema in vigore fino ad oggi nelle diverse regioni non ha dato i risultati sperati e lo Stato è sceso in campo al fianco delle amministrazioni locali fissando nuove norme e stanziando 2 miliardi di euro per l’attivazione di misure che se applicate in tempi ragionevoli dovrebbero finalmente mettere in moto un processo di scardinamento di vecchi sistemi che hanno creato non poche difficoltà ai cittadini.
Ritiene superata l’emergenza organizzativa legata alla febbre aviaria?
Il ministero della Salute prima, e il governo poi, hanno attivato tutte le misure necessarie per garantire la massima prevenzione e cure tempestive se anche l’Italia dovesse essere colpita dal virus dell’influenza aviaria. L’Italia si è assicurata una scorta non indifferente di dosi di vaccino qualora il virus dovesse trasmettersi da uomo a uomo, nel frattempo abbiamo acquistato cicli di farmaci antivirali utili a coprire il necessario target di popolazione e abbiamo rinforzato i controlli alle frontiere. Il governo ha messo a disposizione 50 milioni di euro che serviranno non solo ad assumere altri veterinari e ad aumentare le unità dei carabinieri dei Nas, impegnati in verifiche a tappeto su tutto il territorio, ma anche ad istituire un Dipartimento per la sanità veterinaria presso il ministero della Salute. Inoltre, con una recente ordinanza ministeriale sono state imposte ulteriori misure di rigore come le doppie barriere antipassero e il divieto di importare volatili vivi, carne e prodotti a base di carne, uova e di selvaggina da penna cacciata o portata da Croazia, Romania e altri paesi Balcani. L’allerta è massima, nulla è lasciato al caso ma ciò non giustifica allarmismi che non hanno ragione di essere, così come non si giustificano decisioni inutili come quella di bandire pollo e uova dalle mense delle nostre scuole.
Riesce a conciliare il ruolo ministeriale con le cariche politiche che riveste all’interno del suo partito?
Il mio operato di ministro, al servizio dei bisogni delle persone, rispecchia l’operato dell’uomo politico che ha sempre posto i diritti dei cittadini, e in particolare delle fasce deboli, all’interno dell’azione politica del proprio partito. L’attività politica completa e non confligge con quella ministeriale, i miei doveri verso il Paese e verso i cittadini sono sempre in primo piano.
Trova avvincente la sfida con l’Unione in vista delle prossime elezioni politiche?
Come ho avuto modo di dire più volte le partite si vincono alla fine. Credo che negli ultimi tempi qualcosa sia cambiato, chi dava per spacciato il centrodestra forse si è dovuto ricredere. La sfida non solo è avvincente ma è anche ancora aperta.
Non crede che all’interno della Casa delle libertà si dovrebbe ripercorrere la strada degli avversari che vanno ad affrontare le cosiddette elezioni primarie?
Il centrosinistra si è inventato la farsa delle primarie per legittimare un capo a quanto pare non proprio riconosciuto da tutti visti i contendenti che si sono fatti avanti. Il centrodestra, a differenza dei nostri avversari, in cinque anni è rimasta compatta: i distinguo politici non hanno mai messo in discussione l’unità di una coalizione che ha dimostrato maturità politica e di governo. Con la nuova legge elettorale, poi, le primarie perdono la propria naturale ragion d’essere e caso mai le faremo alle elezioni. Prodi, sprovvisto di una propria base politica, aveva bisogno, per legittimarsi agli occhi dell’Italia, di un riconoscimento ufficiale e i Ds, la loro macchina militante e i loro apparati, gliel’hanno dato. I conti finali si faranno alle urne, quelle vere.


Pazientemente
ITX: speriamo che alla fine non ci dicano che fa bene alla salute

Non ho bambini e non conosco personalmente mamme che abbiano somministrato il latte contaminato da ITX ai propri figli eppure ogni qual volta leggo frasi del tipo "secondo le prime valutazioni il rischio di effetti genotossici, in seguito ad ingestione di ITX, è assente o trascurabile" non posso fare a meno di esclamare "e con ciò ?"E subito mi chiedo perché non si affronti mai, o lo si affronti solo marginalmente, il punto focale dello "scandalo" ovvero il fatto che il problema non è solo quello di capire se l'ITX faccia bene, faccia male o non faccia assolutamente nulla: il problema è comprendere per quale motivo una sostanza che non doveva essere presente in un prodotto alimentare lo è e lo è, per di più, in prodotti destinati ai più piccoli.

Stralcio di un articolo di Laura Ferraioli, responsabile Dipartimento Sicurezza Alimentare Movimento Difesa del Cittadino


Dubbi medici
Non so quanti medici hanno recepito che la FNOMCeO è impegnata ad aggiornare il nostro Codice Deontologico, laddove la più recente stesura è solo del 1998.
Ho chiesto a una dozzina di colleghi se avessero letto il codice deontologico del 1998: nessuno! solo qualcuno ne aveva sentito parlare. Ho chiesto loro se avessero letto il giuramento di Ippocrate: tutti, ma solo all'epoca della laurea, poi non lo avevano più riletto. Non avevo un campione più ampio a disposizione, perciò lascio il commento a chi legge. Certo che se la medicina, come è scritto, si sta trasformando in una "industria della salute", basterà un codice deontologico che pochi leggono a moderare il comportamento scorretto di chi non intende seguirlo?
Luigi Guacci