Le vie dell’arte
Andrea Mantegna
Padova, Verona, Mantova: un artista per tre città
di Olimpia De Caro
Ad
Andrea Mantegna, in occasione del V centenario della morte, è
dedicata una ricca esposizione, articolata in tre interessanti mostre
inaugurate in contemporanea il 16.09.06 e visitabili fino al 14.01.2007
a Padova, a Verona e a Mantova, caratterizzate da più di
350 opere provenienti dai più noti musei italiani e stranieri.
Tre grandi mostre per ricordare e per approfondire una delle figure
di spicco del Rinascimento italiano e che danno vita ad un evento
espositivo inedito e di grande richiamo, di ampia rilevanza scientifica
e culturale, connotato da un taglio decisamente ambizioso che prevede
l’esposizione delle opere dell’artista affiancate da
quelle dei suoi maestri e dei suoi seguaci, protagonisti insieme
a Mantegna di una nuova maniera di espressione artistica.
MANTEGNA E PADOVA 1445 -1460
PADOVA, MUSEI EREMITANI
Nella
mostra di Padova sono messi in luce essenzialmente gli anni di formazione
del Mantegna presso la bottega di Francesco Squarcione. La città
in quegli anni era principale crocevia di notevoli esponenti dell’arte
e in essa fiorivano botteghe artistiche di intensa creatività.
È a Padova che Mantegna ebbe modo di ammirare le opere di
Paolo Uccello, Filippo Lippi e di apprezzare l’arte di Donatello.
La mostra, allestita da Mario Botta, riunisce a Padova opere significative
nella formazione del Mantegna quali Madonna con Bambino dello Zoppo,
prestata in via eccezionale dal Louvre, la Madonna con Bambino e
cardellino dello Schiavone, proveniente da Amsterdam.
Sarà possibile ammirare nell’esposizione il restauro
della Cappella Ovetari con la ricomposizione di parte del ciclo
degli affreschi con le storie dei Santi Giacomo e Cristofaro, distrutti
durante la seconda guerra mondiale. Piacevole sorpresa per il visitatore
sarà anche l’esposizione della Madonna della Tenerezza,
bellissimo dipinto inedito attribuito a Mantegna.
Mantegna e le arti a Verona 1450 -1500
VERONA, PALAZZO DELLA GRAN GUARDIA
Il
nucleo centrale della mostra di Verona è costituito dal trittico
di San Zeno del 1456-59, la cui presenza permette un confronto in
diretta con gli studi preparatori e con le indagini riflettografiche
all’infrarosso che hanno rilevato oltre al disegno sottostante
importanti novità. L’altra opera notevole è
la Madonna in gloria tra Santi e Angeli, nota come Pala Trivulzio,
eseguita per la Chiesa di Santa Maria in Organo del 1497 e conservata
al Castello Sforzesco di Milano. Le due opere dipinte dal Mantegna
per Verona esercitarono una notevole influenza sull’arte contemporanea
e contribuirono insieme a tante altre a rendere il Maestro uno dei
massimi esponenti di un rinnovato linguaggio figurativo. La mostra
è corredata anche da sezioni dedicate al disegno, alla miniatura,
alla scultura, all’architettura, alla medaglistica, all’editoria
che offrono al visitatore un quadro culturale completo del periodo
in esame.
Mantegna e Mantova 1460-1506
MANTOVA, PALAZZO - TE FRUTTIERE
A Mantova Mantegna arrivò nel 1460 e vi rimase fino all’anno
della morte 1506. A Mantova divenne pittore di corte dei Gonzaga,
ponendo il suo talento al servizio esclusivo della famiglia.
Qui venne a contatto con l’arte prorompente di Leon Battista
Alberti. Influenzato dalla cultura albertina e dagli studi sui rapporti
tra architettura e decorazione dipinta, avviata già negli
anni giovanili a Padova, realizzò nella città dei
Gonzaga alcuni tra i suoi massimi capolavori che trovarono il culmine
nella decorazione della Camera Picta detta degli Sposi, affrescata
nel Castello di San Giorgio.
È a Mantova che Mantegna vide la sua fama innalzarsi a livello
sopranazionale.
In questa città il grande artista lasciò tracce indelebili
del suo stile rivoluzionario e della sua mirabile arte che tanta
influenza esercitarono anche sulle generazioni successive. |