MTM n°16
MEDICAL TEAM MAGAZINE
Anno 6 - Numero 1 - dic/mar 2007
Indagine Strumentale
 


Nicoletta Alborino
Nicoletta Alborino

Anno 6 - Numero 1
dic/mar 2007

 

Il rendimento complessivo del sistema, in particolare per quanto riguarda la risoluzione di contrasto, è decisamente superiore al sistema convenzionale




La Mammografia Digitale rappresenta un’evoluzione della tecnica convenzionale

di Nicoletta Alborino

La mammografia è l’esame più importante per scoprire in anticipo i tumori mammari, ed è ormai dimostrato che grazie all’effetto combinato della diagnosi precoce e delle migliori terapie è possibile aumentare in modo consistente la sopravvivenza delle pazienti affette da questo tipo di neoplasia. La mammografia digitale è una nuova metodica diagnostica che utilizza, per la formazione dell’immagine mammografica, una apparecchiatura denominata mammografo digitale.
mammografia In mammografia digitale la pellicola radiografica è sostituita da un detettore: questo assorbe i raggi X trasmessi attraverso la mammella e converte la loro energia in segnali elettronici, che vengono digitalizzati e fissati nella memoria del computer. Da qui, dopo essere stata opportunamente elaborata, può essere impressa su pellicola mediante stampante laser o memorizzata su apposito supporto. Grazie a questa nuova metodica diagnostica le pazienti sono sottoposte a una dose minore di radiazioni, ma il costo delle attrezzature è molto elevato [mediamente da 4 a 8 volte in più rispetto a quelle analogiche tradizionali].
A questo punto la domanda sostanziale è se sia meglio la mammografia digitale o quella tradizionale per diagnosticare precocemente un carcinoma della mammella? Il New England Journal of Medicine ha pubblicato uno studio che ha paragonato le due tecniche, concludendo con un verdetto di sostanziale “parità”, sia pure rilevando una maggiore precisione del digitale per le donne più giovani o con caratteristiche particolari. Lo studio, condotto da un gruppo molto nutrito di ricercatori del Digital Mammographic Imaging Screening Group Trial [DMIST], che hanno analizzato i dati di 49.528 donne apparentemente sane, ha rilevato che l’accuratezza diagnostica di quelle digitali è simile alla precisione di quelle convenzionali, ma si è rivelata superiore nelle donne con meno di 50 anni, nelle donne con una struttura mammaria densa, e nelle donne in pre-menopausa oppure peri-menopausa [il periodo compreso tra i primi sintomi e l’anno successivo alla menopausa]. Ma si deve precisare che il rendimento complessivo del sistema, in particolare per quanto riguarda la risoluzione di contrasto, è decisamente superiore al sistema convenzionale. Uno dei fattori che talvolta non consentono alla mammografia di diagnosticare un tumore è dovuto al fatto che l’area patologica è dotata di una differenza di contrasto intrinseco troppo bassa nei confronti del tessuto sano circostante. Poiché l’immagine digitale può venire elaborata dopo l’acquisizione, le differenze di contrasto possono essere esaltate, rendendo più agevole la diagnosi. Inoltre, poiché le immagini possono essere rielaborate al computer, è possibile avere una buona mammografia anche in condizioni di esposizione non ottimali. Pertanto viene ridotto il problema, comune invece con tecnica tradizionale, della ripetizione di esami non diagnostici perché non correttamente esposti. Si riduce quindi la dose di radiazioni somministrata alle donne, fattore questo particolarmente importante in mammografia in quanto l’indagine, per essere efficace ai fini della prevenzione, deve essere ripetuta periodicamente ogni 1-2 anni.
Infine, l’immagine digitale può essere trasmessa a distanza [altre stazioni di lavoro presso ospedali, medici di base, centri di ricerca, qualunque computer collegato tramite rete o linea telefonica] con diverse possibili applicazioni: trasmissione dal luogo di esecuzione al luogo di refertazione, trasmissione a centri di riferimento per consulto, ecc.