La
Mammografia Digitale rappresenta un’evoluzione della tecnica
convenzionale
di Nicoletta Alborino
La mammografia è l’esame
più importante per scoprire in anticipo i tumori mammari,
ed è ormai dimostrato che grazie all’effetto combinato
della diagnosi precoce e delle migliori terapie è possibile
aumentare in modo consistente la sopravvivenza delle pazienti affette
da questo tipo di neoplasia. La mammografia digitale è una
nuova metodica diagnostica che utilizza, per la formazione dell’immagine
mammografica, una apparecchiatura denominata mammografo digitale.
In mammografia digitale la pellicola radiografica è sostituita
da un detettore: questo assorbe i raggi X trasmessi attraverso la
mammella e converte la loro energia in segnali elettronici, che
vengono digitalizzati e fissati nella memoria del computer. Da qui,
dopo essere stata opportunamente elaborata, può essere impressa
su pellicola mediante stampante laser o memorizzata su apposito
supporto. Grazie a questa nuova metodica diagnostica le pazienti
sono sottoposte a una dose minore di radiazioni, ma il costo delle
attrezzature è molto elevato [mediamente da 4 a 8 volte in
più rispetto a quelle analogiche tradizionali].
A questo punto la domanda sostanziale è se sia meglio la
mammografia digitale o quella tradizionale per diagnosticare precocemente
un carcinoma della mammella? Il New England Journal of Medicine
ha pubblicato uno studio che ha paragonato le due tecniche, concludendo
con un verdetto di sostanziale “parità”, sia
pure rilevando una maggiore precisione del digitale per le donne
più giovani o con caratteristiche particolari. Lo studio,
condotto da un gruppo molto nutrito di ricercatori del Digital Mammographic
Imaging Screening Group Trial [DMIST], che hanno analizzato i dati
di 49.528 donne apparentemente sane, ha rilevato che l’accuratezza
diagnostica di quelle digitali è simile alla precisione di
quelle convenzionali, ma si è rivelata superiore nelle donne
con meno di 50 anni, nelle donne con una struttura mammaria densa,
e nelle donne in pre-menopausa oppure peri-menopausa [il periodo
compreso tra i primi sintomi e l’anno successivo alla menopausa].
Ma si deve precisare che il rendimento complessivo del sistema,
in particolare per quanto riguarda la risoluzione di contrasto,
è decisamente superiore al sistema convenzionale. Uno dei
fattori che talvolta non consentono alla mammografia di diagnosticare
un tumore è dovuto al fatto che l’area patologica è
dotata di una differenza di contrasto intrinseco troppo bassa nei
confronti del tessuto sano circostante. Poiché l’immagine
digitale può venire elaborata dopo l’acquisizione,
le differenze di contrasto possono essere esaltate, rendendo più
agevole la diagnosi. Inoltre, poiché le immagini possono
essere rielaborate al computer, è possibile avere una buona
mammografia anche in condizioni di esposizione non ottimali. Pertanto
viene ridotto il problema, comune invece con tecnica tradizionale,
della ripetizione di esami non diagnostici perché non correttamente
esposti. Si riduce quindi la dose di radiazioni somministrata alle
donne, fattore questo particolarmente importante in mammografia
in quanto l’indagine, per essere efficace ai fini della prevenzione,
deve essere ripetuta periodicamente ogni 1-2 anni.
Infine, l’immagine digitale può essere trasmessa a
distanza [altre stazioni di lavoro presso ospedali, medici di base,
centri di ricerca, qualunque computer collegato tramite rete o linea
telefonica] con diverse possibili applicazioni: trasmissione dal
luogo di esecuzione al luogo di refertazione, trasmissione a centri
di riferimento per consulto, ecc.
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