Terapie integrate
nel servizio sanitario L’esperienza toscana
di Simonetta Bernardini
Le
medicine evolute a fianco della medicina accademica vengono oggi
definite come alternative e complementari, [Complementary and Alternative
Medicines, CAM] secondo una dizione ampiamente riconosciuta a livello
internazionale dall’OMS e dal Cochrane Collaboration Centre. [1];
[2]; [3]. Esse costituiscono un ampio campo di risorse di cura che
include teorie, metodi e pratiche i cui fondamenti metodologici
sono differenti rispetto ai principi del pensiero dominante della
medicina. Il sistema sanitario pubblico operante nella società attuale,
tuttavia, si avvale essenzialmente della cultura maggiormente sviluppata
e condivisa in questo specifico periodo storico. Nel caso specifico
delle società occidentali contemporanee, la medicina si avvale di
un insieme di risorse terapeutiche la cui origine e caratteri sono
sviluppati fondamentalmente dalla biomedicina. Le medicine complementari,
viceversa, a causa della diversità dei paradigmi fondanti, sono
state a lungo considerate come “alternative” o “non convenzionali”
rispetto alla corrente dominante di pensiero della medicina scientifica
convenzionale con una importante tendenza a sviluppare un contrasto
culturale avverso alla loro evoluzione con l’intenzione finanche
di squalificarle nel ruolo di “altro dalla medicina”. Tuttavia,
negli ultimi anni, prevale la tendenza a definire questi saperi
medici come “complementari” rispetto alla medicina classica o “convenzionale”
che dir si voglia, dal momento che esse sono spesso state proposte
come risorse terapeutiche da utilizzare insieme alla medicina classica
secondo i principi dell’alleanza terapeutica, nell’intenzione di
mettere in campo più risorse terapeutiche per il conseguimento del
massimo grado possibile di salute dei pazienti.
Più di recente, particolarmente negli USA, la pratica sempre più
diffusa delle CAM da parte dei medici cosiddetti “convenzionali”
ha prodotto il sorgere di un nuovo filone scientifico definito della
“medicina integrata” [“integrated” o “integrative medicine”], che
consiste nell’incorporazione selettiva di elementi propri delle
medicine alternative e complementari nell’ambito di profili terapeutici
comprensivi e fondati sui metodi diagnostico- terapeutici scientifici.
La fondazione del National Center for Complementary and Alternative
Medicine [NCAM] nell’ambito dei 27 National Institutes of Health
di Bethesda [Maryland] da parte del Congresso statunitense nel 1998,
costituisce un modello di riferimento per fondare scientificamente
le attività di ricerca e di formazione in questo ambito. Nella stessa
importante direzione è andata la Medicina con la costituzione del
Consortium of Academic Health Centers for Integrative Medicine.
Il Consortium ha provveduto alla elaborazione di progetti formativi
per la realizzazione dei curricula di medicina integrata [anche
con la FAD-formazione a distanza-[ 4]. Dal 2002 in poi il Consortium
è progressivamente cresciuto fino a comprendere oggi oltre un quinto
delle 25 medical schools statunitensi.
Da
questi dati si evince chiaramente come lo sviluppo dello scambio
culturale tra la medicina classica e le medicine complementari al
fine della costituzione della Medicina Integrata sia oramai un processo
culturale e politico avviato e irreversibile. Il consenso ricevuto
dalla Medicina Integrata rende piuttosto desueti i contenuti di
alcuni detrattori delle medicine complementari che, nel rivendicare
il primato del pensiero dominante della medicina biologica, vorrebbero
risolvere la questione semplicemente tacciando questi sistemi medici
complementari di mancanza di scientificità. È noto a tutti la recente
presa di posizione degli scienziati del Gruppo 2003 e Galileo 2001
i quali nell’Aprile 2007 hanno dedicato un’intero convegno dal titolo:
«La scienza e le medicine alternative» al tema della [presunta]
mancanza di scientificità delle medicine complementari. L’evento
è stato molto ben divulgato dagli organi di stampa anche grazie
all’aiuto consueto che a questo tipo di manifestazioni arriva dal
giornalista Piero Angela “appassionato” nemico delle medicine complementari.
Tuttavia i temi rappresentati dagli scienziati, sempre i soliti
da molti anni per la verità, appaiono al giorno d’oggi sempre più
scricchiolanti e dimostrano inequivocabilmente il tentativo reiterato
di questi Signori di creare confusione tra il concetto di Scienza,
la quale è, per sua natura, dubitativa nei confronti del paradigma
adottato, e quello di scientismo, che si basa piuttosto sulla comunicazione
di un incontrovertibile messaggio di certezza.
Questo momento storico è caratterizzato da un significativo dinamismo
culturale motivato anche e soprattutto, dalla constatazione che
la medicina classica si trova costretta a riconoscere non solo i
propri meriti ma anche i propri limiti, particolarmente nel caso
della cura delle malattie croniche la cui crescita epidemiologica
pare incontenibile. È in questo contesto che le medicine complementari
stanno ricevendo una crescente attenzione, sia da parte di alcuni
esponenti dell’Accademia che, e soprattutto, dalle Istituzioni che
in Italia si occupano della salute dei cittadini.
Si allinea pienamente al cambiamento di prospettiva la politica
sanitaria della Regione Toscana. La Toscana è a tutti nota per aver
operato scelte politiche in favore del riconoscimento delle medicine
complementari, dal mantenimento di queste discipline all’interno
dei LEA regionali all’indomani della ridefinizione di LEA voluta
dal Ministro Sirchia, all’apertura di oltre 60 ambulatori di medicina
complementare su tutto il territorio regionale, fino al recente
inserimento dei medici omeopati, agopuntori e fitoterapeuti nelle
graduatorie della specialistica ambulatoriale per arrivare, nel
maggio di questo anno a dotarsi una Legge regionale, la 9/07, che
regolamenta le medicine complementari e che è oramai operativa.
È su questo terreno di ammirevole illuminata lungimiranza politica
che si colloca il recente progetto sanitario del 1° Ospedale di
terapia integrata d’Italia. Il Progetto sanitario è stato presentato
con un Convegno dal titolo: «Medicine e Terapie integrate in Ospedale»
che si è svolto a Sorano, in provincia di Grosseto, il 28 maggio
u.s. La realizzazione di un Ospedale di terapie integrate, la cui
sede è stata individuata nell’Ospedale del comprensorio di Manciano,
Sorano e Pitigliano, consentirà alla Regione di monitorare la validità,
in termini di risorse terapeutiche, di efficacia e di risparmio
della spesa sanitaria, di un’offerta terapeutica costituita dall’integrazione
tra la medicina classica, le medicine complementari riconosciute
dalla Regione Toscana [agopuntura, fitoterapia e omeopatia] e le
discipline bionaturali [DBN] come il cranio-sacrale, lo shiatsu
e la naturopatia. Il progetto vuole anche prendere in considerazione
la possibilità di costituire all’interno della struttura ospedaliera
di un centro di formazione pratica qualificata sia per i medici
che intraprendono una formazione in medicine complementari che per
studenti delle DBN.
Un altro aspetto del progetto riguarda la valutazione della possibilità
di dotare il futuro centro ospedaliero di medicina e terapie integrate
di una biblioteca informatica che raccolga la letteratura scientifica
internazionale sulle materie specifiche e che potrà essere utilizzata
dalle strutture del servizio sanitario nazionale interessate.
Per i medici esperti nelle medicine complementari è l’occasione
per avviare, in una sede di garanzia, quel confronto culturale con
la medicina classica da sempre richiesto e indispensabile alla sistematizzazione
ed evoluzione culturale sia delle CAMche della stessa medicina convenzionale
1- Fisher P. e Ward A.,“Complementary medicine in Europe”,British
Medical Journal, 9 July 1994, 309, 107-11
2- WHO [2002],Traditional medicine strategy: 2002-2005,World Health
Organization,Geneva.WHO [2004]
3- WHO Guidelines on developing consumer information on proper use
of traditional, complementary and alternative medicine,World Health
Organization,Geneva
4- Consortium of Academici Health Centers for Integrative Medicine
Guide Lines May 2004 in:www.siomi.it sezione Documenti
|