La
donna
di Giovanna Zara
Moschee
Il Corano non indica norme per l’edificio di culto: il termine moschea,
dall’arabo masjid che significa“luogo dove ci si prosta”, indica
semplicemente uno spazio per pregare. Nell’Islam non esistono edifici
sacri, escluso il santuario della Mecca. La preghiera è un atto
privato e un dovere collettivo della comunità, che il venerdì si
riunisce e ascolta l’iman, il delegato del profeta che da comunicazioni
di vario genere e guida la preghiera; le donne possono parteciparvi
ma in un area riservata loro. Prima di varcare la soglia è necessario
togliere le scarpe, come lasciandosi dietro ogni impurità esterna;
i fedeli si dispongono in ginocchio uno accanto all’altro in file
parallele senza distinzioni sociali o economiche per sottolineare
che tutti sono uguali davanti a Dio. Il richiamo alla preghiera
viene fatto dal muezzin nei 5 momenti della giornata, dall’alto
del minareto, le caratteristiche torri delle moschee. L’atto può
avvenire in qualsiasi luogo e situazione, in gruppo o individualmente,
purché in stato di purezza rituale. L’origine di queste tradizioni
va ricercata all’origine quando era necessario alla nuova comunità
rinsaldare i legami interni e distinguersi dalle altre comunità
cristiana e ebraica. Piano piano la moschea è diventata anche un
centro della vita sociale, politica e militare della comunità musulmana,
oggi il primo luogo dove avvengono i maggiori controlli antiterrorismo,
e per questo punti estremamente sensibili ad eventuali attacchi.
Chiese
Nate come tituli, cioè spazi messi a disposizione da persone benestanti
per la riunione dei fedeli ai tempi della nascita del cristianesimo,
per trasformarsi in basiliche, aule caratterizzate da una divisione
in navate e terminanti con un abside, le chiese si sono andate via
via sviluppando sia dal punto di vista architettonico che dal punto
di vista sociale, centri di aggregazione per le persone giovani
o per le persone anziane, ancora molto legate alle tradizioni. Nel
medioevo le chiese presentavano un aspetto molto semplice all’esterno,
per poi rivelare all’interno dipinti, ori e decorazioni da lasciare
senza fiato: l’esterno doveva rappresentare la vita terrena, mentre
l’interno la vita immersa nella fede e nella luce di Dio.
Gli affreschi narravano la vita dei santi a cui era dedicata la
chiesa oppure scene del Nuovo e dell’Antico Testamento, con dei
significati traslati per i fedeli. All’uscita della chiesa l’immagine
che si presentava davanti agli occhi era quella del Giudizio Universale,
con scene dell’inferno che dovevano terrorizzare il fedele perchè
fuori di lì vivesse secondo i dettami della chiesa.
Oggi il ruolo della chiesa cristiana si è decisamente ridimensionato,
anche a causa delle idee/anatemi che vengono lanciati dalle varie
autorità ecclesiastiche e che possono urtare la sensibilità dei
cittadini che vivono in paesi che si reputano di orientamento laico.
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