MTM n°17
MEDICAL TEAM MAGAZINE
Anno 6 - Numero 2 - apr/set 2007
Etica
 


Don Primo Martinuzzi
Don Primo Martinuzzi

Anno 6 - Numero 2
apr/set 2007

 

TUTELA DELLA VITA UMANA: Noi vogliamo tutelare la vita umana dal concepimento alla morte naturale. È questa la più urgente questione sociale del nostro tempo!




Documento di consenso dei medici cattolici sui valori irrinunciabili
atti del convegno nazionale 16-17 giugno 2006


di Don Primo Martinuzzi

Carissimi amici e colleghi, in questo numero desidero condividere con voi il primo punto di un lungo documento composto da 14 punti sui valori etici irrinunciabili che i medici Cattolici hanno insieme definito nel Convegno Nazionale dell’anno scorso. Quanto scritto successivamente non ha bisogno di commenti e sono certo che tutti quanti voi lo approverete toto corde

bambinoIl diritto alla vita di ogni essere umano, dal concepimento al termine naturale, è il primo impegno da assumere, non per una logica confessionale o clericale, ma nel rispetto di quel diritto naturale iscritto nella coscienza di ogni uomo credente o non credente.

a] Siamo fermamente convinti di non modificare la legge 40 che regola la procreazione medicalmente assistita, soprattutto nella parte in cui afferma la dignità dell’embrione e il suo diritto inviolabile a svilupparsi e a nascere, pur se non condivisa per ogni tipo di tecnica che abbia per oggetto l’inizio della vita, essa va applicata lealmente per un congruo periodo di tempo, rispettata per quel che riguarda la gradualità terapeutica, verificata e valutata con serena obiettività.

b] Il prelievo di cellule staminali dall’embrione e la donazione, quale che sia la tecnica e le specifiche finalità enunciate, deve essere considerata illecita sia per la dignità riservata all’embrione sin dal concepimento sia per il suo diritto inviolabile ad esistere per sé stesso. No alla clonazione non solo per generare esseri viventi, ma anche nella prospettiva di ricavarne cellule staminali.

c] Esprimiamo preoccupazione che la mentalità eugenetica di selezione, attuata attraverso la diagnosi pre-impianto sugli embrioni, apra scenari preoccupanti. La semplice predisposizione ad una malattia, tra qualche anno anche guaribile, fa sì che molti embrioni vengano scartati per “sospetto di patologie” o per “false positività”. L’embrione in quanto soggetto indifeso va tutelato e riconosciuto nella sua dignità.

d] La legge 194 sull’interruzione volontaria di gravidanza va attuata anche nella sua parte preventiva. Gli articoli 1, 2 e 5 sono poco o per nulla applicati. I consultori familiari devono porsi nell’ottica di promozione e di difesa della donna, del nascituro, della famiglia, sforzandosi di trovare percorsi di sostegno concreto e di rimozione delle cause che rendono a volte difficile e sofferta la gravidanza, attivando servizi in rete con le associazioni di volontariato, i centri di aiuto alla vita e le famiglie disposte a sostenere chi è nel disagio psichico ed economico e partecipando all’attuazione dei piani socio-sanitari di zona.

e] La RU486, offerta a donne e spesso ad adolescenti che improvvidamente temono una gravidanza, banalizza l’aborto. Se proposta falsamente come metodo non traumatico inganna la persona che, inconsapevole dell’incompleta sperimentazione del farmaco, sottostima le gravi conseguenze talvolta mortali. La donna sappia che, utilizzando IaRU486, si rende responsabile della lenta agonia del figlio dentro sé stessa.