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Laura Bastianetto
Francesco Faber
Anno
6 - Numero 3
ott/dic 2007
Il nuovo ospedale nel IV municipio servirebbe le zone
di Salario, Nomentano, Talenti, Serpentara, Fidene e Bufalotta.
L’area è già stata acquisita dal Campidoglio nell’ambito
della convenzione per la costruzione del nuovo quartiere.
Il quartiere di Cinecittà aspetta da 50 anni
una struttura ospedaliera.
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A Cinecittà e Talenti due nuovi ospedali
di Laura Bastianetto e Francesco Faber
Lucio D’Ubaldo Presidente dell’ASP | Augusto Battaglia Assessore regionale alla Sanità | Parliamo di sanità e tocchiamo il capitolo più spinoso che ha investito la giunta Marrazzo
fin dai primi mesi del suo insediamento.
La Regione Lazio, afflitta da un debito sanitario
di 10 miliardi di euro, dovrà tirare la cinghia
per i prossimi anni. Èquindi inevitabile
che su tutti i progetti annunciati e immaginati
ci sia un grande punto interrogativo.
Ci riferiamo, in particolar modo, alle due
strutture ospedaliere che dovrebbero sorgere
nei due opposti quadranti della Capitale:
a Cinecittà e in zona Talenti.
L’assessore alla sanità Augusto Battaglia ha
assicurato che si sta lavorando a un piano sanitario
regionale con i tecnici dell’ASP [AZIENDA
DI SANITÀ PUBBLICA] per valutare il fabbisogno
reale della città.
Sono importanti in questo ragionamento le
esigenze del territorio e il riequilibrio di tutta
la rete ospedaliera, al momento non del
tutto omogenea. «Nel centro storico-ha dichiarato
Battaglia- ci sono ad esempio troppi
posti letto».
Per quanto riguarda il quadrante sud della
città, che va dalla tuscolana alla prenestina,
secondo l’assessore regionale si sta ancora
valutando l’opportunità di un rafforzamento
delle strutture sanitarie.
Di diversa natura invece la situazione nel
quadrante nord della Capitale [Talenti-Bufalotta]
dove, secondo Battaglia «ci sono
250mila abitanti, chiusi tra due fiumi e
un’autostrada, senza nessuna struttura
ospedaliera significativa».
In quella zona è già stata individuata l’area
dove potrebbe sorgere il nuovo presidio sanitario
e al momento tecnici dell’assessorato
regionale alla sanità e di quello all’urbanistica
del Comune di Roma stanno lavorando
insieme per realizzare eventuali cambiamenti
di destinazione d’uso.
«Nell’ottica di riequilibrare la rete ospedaliera
nella ASL Roma A- ha dichiarato l’assessore
Battaglia- stiamo avviando un lavoro
di decentramento che prevederà la riduzione
di posti letto e l’attivazione di importanti
servizi territoriali al Regina Margherita
con la concentrazione di una serie di attività
e potenzialità al San Giacomo».
Lucio d’Ubaldo, presidente dell’ASP, pone
alcuni interrogativi di merito riguardo alla
costruzione di nuovi presidi ospedalieri nei
due quadranti della città. La prima ipotesi,
quella di un nuovo ospedale nel quartiere
Tuscolana, lascia perplesso il presidente per
il fatto che la zona, molto popolosa e in certa
misura bisognosa di un presidio per il primo
soccorso e reparti di cardiochirurgia e
ortopedia, mal si concilia con una progettualità
complessiva di razionalizzazione
della territorialità del nuovo piano sanitario
laziale. «L’ipotesi di costruzione di un qualsivoglia
ospedale -ha spiegato D’Ubaldosarà
possibile solo se si irrigidirà l’operazione
di tagli applicati finora». Inoltre il progetto
presentato per il polo della Tuscolana,
ha in sé un difetto di merito, quello di ambire
ad essere un centro di riabilitazione e
non un presidio medico tout court. «I bisogni
primari della popolazione» -ha puntualizzato
ancora d’Ubaldo- «sono quelli di
base come il pronto soccorso e la cardiochirurgia,
non certo un ennesimo centro di
riabilitazione, importante ma non essenziale
». Riguardo alla seconda ipotesi, quella
di un ospedale in IV municipio, la zona di
Talenti, il presidente D’Ubaldo ha dichiarato:
«Non esiste di fatto un’oggettiva carenza
di offerta sanitaria in quel quadrante
della città, ma in presenza di una seria programmazione
sanitaria, si potrebbe pensare
di utilizzare alcune aree già individuate
dal Comune».
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