Una storia d'amore e di volontà... Una madre, un padre e due forze della natura,
difficili da capire e qualche volta pesanti da gestire
ma ben voluti, con tanto da insegnare
di Chrys Misino
Come comprimere la vita difficile e complicata
di 4 persone in poco spazio? Un’impresa
davvero ardua; ma non più di una vita come
la nostra. Sarò telegrafica…
Inizio: 25 anni fa, coppia giovane, bella e felice;
gravidanza voluta; nascita senza complicanze.
1°Grande stangata : diagnosi dopo 5 mesi di
vita di nostro figlio Johnantony, piccolo e sempre
arrabbiato. Trisomia 10-rara sindrome
cromosomica con ritardo psicomotorio grave-
solo 40 casi conosciuti nel mondo [1982].
Quanto piangeva!
Lascio il lavoro.
Giro Dantesco-Ospedali/ricoveri/indagini/
specialisti, - incertezze e grandi speranze…
Ricerche di soluzioni per aiutare il nostro
bimbo.
Consulenza con il pediatra : «potremo avere
figli normali?». Consulenza con luminarie
genetica - la risposta - amniocentesi - buone
possibilità.
Decisione troppo affrettata: «diamo un fratello
a Jo, farà bene anche a noi».
Analisi, Paure. Risultato vai avanti! Sarà portatore
sano come te.
Felicità, stanchezza, lavoro riabilitativo con
Jo con entusiasmo.
Gravidanza voluta; parto podalico; niente
complicanze. È nato Micky, bello, tranquillissimo,
dormiglione. «Questo vuol dire un
bambino “normale“».
2°Grande stangata: sbagliato-a due mesi crisi
epilettiche. Terribile deja-vue, incredulità,
non può essere!
Rialzarsi da terra per la seconda volta e
reagire.
Il seguito: scoperta terapia dura e ossessiva
per mettere in piedi Jo e Micky. Determinazione e costanza-8 anni di casa piena di gente,
rivoluzionata da attrezzi. Tempi di coesione
e felicità con i volontari, assistenti e
amici che ci hanno aiutato. Uno scopo nella
vita. Enormi soddisfazioni quando i ragazzi
hanno cominciato a fare i primi passi
a 8 e 10 anni.
Problemi con le Istituzioni. Nell’età evolutiva
Assistenti Sociali incapaci. Muri di gomma,
pratiche burocratiche a non finire. Scuole
con la legge sull’integrazione dove l’integrazione
non era possibile. «Integrare?» un
ragazzo in una scuola con ragazzi sani,
quando non parla, non cammina, e nessuno
capisce i suoi bisogni. Varie insegnanti di sostegno,
frustrate e senza idee/risorse davanti
a “problemi” del genere. Tagli delle spese
Regionali/Comunali, tagli delle ore d’assistenza
e sostegno; scuola che diventa sempre
più un parcheggio. Battaglie, amarezze; ma
sempre la forza di lottare. Un legame forte tra
marito e moglie, entrambi dalla stessa parte,
quella di Jo e Micky. Fine delle scuole dell’obbligo,
i 18 anni e passaggio a Disabili
Adulti. Evviva! Una ASL che funziona, un equipe
che vuole aiutare. L’inserimento di Jo in un
centro diurno, dove c’è un'atmosfera allegra.
Qualche tempo dopo un Centro simile per
Micky. Conseguenza di ciò: la possibilità di
tornare al lavoro dopo 20 anni in casa.
Nuove difficoltà, l’adattamento dei nuovi
ruoli. Lottare con i sensi di colpa; lasciare i ragazzi
e delegare cose sempre fatte/supervisionate
personalmente. Cercare di capire
che a 24 e 25 anni sono uomini. Capire che
anche se non usano un linguaggio comune
e comprensibile, sono sulla terra da molti anni
e hanno una loro esperienza e un vissuto.
Cercare di capire quando hanno qualcosa
che non va, un dolore, un malumore, la tristezza,
capire cosa li rende felici.
Vivono emozioni come tutti e danno delle
grandi emozioni. Jo traspira forza
e simpatia [come fà uno così
piccolo ad essere così forte?].
Come riesce uno, che non parla
e che non comunica nei soliti
modi, a suscitare allegria e
grande affetto in chi gli sta di
fronte? Come fa Micky a toccare
un punto nella gente, che
scagiona tenerezza?
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