MTM n°19
MEDICAL TEAM MAGAZINE
Anno 7 - Numero 1 - gen/apr 2008
Progetto Orchidea
 


Carlo Gnesutta
Dott. Carlo Gnesutta
Odontoiatra distrettuale Co-fondatore e co-responsabile Progetto Orchidea Ospedale-Distretto San Daniele del Friuli

Mario Di Pietro
Dott. Mario Di Pietro
Odontoiatra distrettuale volontario Progetto Orchidea Ospedale-Distretto San Daniele del Friuli


Anno 7 - Numero 1
gen/apr 2008

 




Progetto Orchidea: Centro di cure odontoiatriche per disabili gravi
Ospedale-Distretto San Daniele del Friuli, Udine

del Dott. Carlo Gnesutta e del Dott. Mario Di Pietro

Sala operatoria del Progetto Orchidea attrezzata per la seduta di cureINTRODUZIONE
Si calcola che in Italia le persone afflitte da un qualche grado di disabilità siano circa 2.600.000 secondo i dati ricavati al Congresso Nazionale della S.I.O.H. del 5-6 ottobre 2007 di Milano.Tale stima è forse inferiore al numeroreale perché, per ragioni culturali, il disabile è spesso “nascosto” dalla famiglia e, quindi, sfugge a qualsiasi forma di censimento.
I disabili gravi per deficit motori e/o psichici rappresentano circa la metà di tale numero. Tali stime praticamente coincidono con la casistica del Centro per la Cura dei Disabili operante presso il Presidio Ospedaliero di San Daniele del Friuli denominato Progetto Orchidea. In tale Centro, operativo dal 1999, sono affluiti al 31/12/2007 418 pazienti di cui circa il 60% disabili gravi che necessitano di essere sottoposti a cure odontoiatriche in sedazione profonda in quanto non collaboranti.

STORIA DEL CENTRO
L’ubicazione degli ambulatori odontoiatrici distrettuali, locati all’interno dello Stabilimento Ospedaliero, ha permesso all’odontoiatra e all’anestesista di potersi confrontare.
Ne è nata la volontà di dedicare le ore odontoiatriche ad una fascia di popolazione debole. La scelta è ricaduta sui disabili gravi.
Così nel 1998 è iniziata l’attività cosi dedicata in via sperimentale.
Alla fine del 1998, dopo un periodo di circa un anno di lavoro in anonimato, viste le numerose richieste e verificato che i requisiti minimi necessari per il funzionamento di un centro di cure odontoiatriche per disabili non collaboranti erano presenti [reparto di degenza con il servizio di Day hospital presso il reparto di pediatria, reparto di emergenza con l’equipe degli anestesisti e ambulatorio odontoiatrico vicini tra loro all’interno dell’ospedale], venne fatta richiesta all’azienda di ufficializzare il servizio. È così che dal 1999 con attività saltuaria opera il Progetto Orchidea.
Il Progetto Orchidea è: azione multidisciplinare integrata, finalizzata alla risoluzione delle problematiche odontostomatologiche in soggetti portatori di handicap con il coinvolgimento di professionalità anestesiologiche e pediatriche ospedaliere e odontoiatriche distrettuali.
Nell’anno 2000 l’attività diventa programmata con una seduta al mese, nell’anno 2002 l’attività programmata è di due sedute al mese e nell’aprile dello stesso anno viene ufficializzata l’attività di detto Servizio inaugurando l’ambulatorio dedicato in cui si trova il riunito concesso in comodato d’uso dal Consorzio Universitario.
Nell’anno 2004 il Progetto Orchidea diventa: Progetto obiettivo strategico aziendale con un’ attività programmata 4 volte al mese.

CONSIDERAZIONI ETICO MORALI
Dal punto di vista etico morale ci si pone la domanda di quale qualità di prestazioni possano usufruire tali pazienti.
Dalla Dichiarazione universale dei diritti umani dell’Onu - 1948 art.1,2,25 e dalla Assemblea generale dell’Fdi-2003 si evince che le persone disabili possono ambire allo stesso standardqualitativo delle persone considerate normali senza alcuna discriminazione.
Tale convinzione è caposaldo delle finalità dell’Equipe del Progetto Orchidea. Infatti la volontà e la pazienza, oltre al dovere etico, possono nella maggior parte dei casi far ottenere nel disabile un risultato ottimale senza apprezzabile differenza con i pazienti cosiddetti normali.

COME FUNZIONA IL CENTRO:
Il reclutamento dei pazienti avviene tramite il reparto di pediatria, i centri per i disabili ed i singoli utenti. I pazienti vengono curati in regime di Day Hospital. Il paziente arriva nella struttura ospedaliera nel primo mattino, viene sottoposto a visita anestesiologica, alle cure dentarie nell’arco della mattinata e viene dimesso dopo 2-3 ore dal termine delle stesse. L’anestesista richiede al medico curante un certificato anamnestico del paziente in cui deve essere indicata la terapia farmacologica, il peso e l’altezza del soggetto.
Alla famiglia viene richiesta tutta la documentazione sanitaria inerente la patologia del disabile.
Sulla base di una classificazione ideata e pubblicata dal primario del reparto di anestesia [Cugini e coll. 1999] si calcola lo score di disabilità. Tale score di disabilità si avvale di un punteggio da 3 a 12 che valuta il paziente in base:

  • allo Stato della sua malattia: indice A.S.A

  • al Grado di Disabilità : autosufficiente, abile alle occupazioni semplici, assistito, dipendente.

  • al Grado di Collaborazione: collaborante, lieve agitazione,forte agitazione aggressivo.

Per ogni voce viene data una valutazione da da 1 a 4. I pazienti con valutazione da 8 a 11 sono considerati disabili gravi. Il punteggio 12 non viene mai raggiunto perché nel parametro A.S.A. la valutazione 4 prevede il paziente in imminente pericolo di vita. Ovviamente tale paziente non si sottopone a cure dentistiche. Accertata la reale necessità di cure odontoiatriche viene fatto firmare al tutore il consenso per la sedazione profonda e la visita odontoiatrica. L’anestesista induce la narcosi nel paziente con midazolam 0,05mg/kg e propofol 30-50 mg, quel tanto che permette all’odontoiatra di completare la visita e di concordare un programma di cura su cui ottiene il consenso; si procede quindi all’approfondimento della sedazione con propofol in infusione continua, al posizionamento della maschera laringea e del cuneo apribocca in materiale elastomerico.
La sedazione viene mantenuta per tutta la durata dell’intervento in respiro spontaneo e monitoraggio dell’ossimetria pulsatile e della capnografia al livello 5 della scala di Ramsay [non risponde agli stimoli tattili e uditivi ma risponde agli stimoli dolorosi]. A questo livello di sedazione l’odontoiatra può eseguire la prova di vitalità del dente trattato, quando il caso lo richiede. Praticata l’anestesia locale l’odontoiatraprocede alle cure come da programma. Al risveglio si adagia il paziente nel letto di degenza in posizione laterale di sicurezza e lo si invia in reparto. La dimissione avviene dopo circa tre ore previo controllo dell’anestesista. Nel centro vengono eseguite cure di igiene orale, di conservativa, di chirurgia orale e di endodonzia. È dimostrata la possibilità di ottenere una igiene orale, una chirurgia orale di base, una odontoiatria conservativa, una endodonzia ottimale secondo le normali procedure.
L’operatore in sedazione profonda valuta comunque alcuni importanti parametri:

  • il grado di handicap psico-fisico;

  • il grado di mantenimento della vita di relazione: qualora la vita di relazione sia mantenuta la conservazione di qualsiasi elemento dentario frontale è assolutamente da perseguire per ragioni estetiche. Così come dovrà essere tentato il recupero degli elementi masticatori nei casi in cui il paziente è in grado di nutrirsi autonomamente; qualora la vita di relazione non sia mantenuta ed il paziente venga alimentato artificialmente [PEG] le scelte potranno essere radicalmente diverse.

  • valutazione delle difficoltà: l’operatore valuta le difficoltà operatorie presenti nel singolo paziente [macroglossia, micrognazia, etc.] e capire se l’operatività è realizzabile;

  • valutazione del dente e della lesione: lesioni periradicolari di grandi dimensioni dovranno essere valutate attentamente considerato che il follow-up non potrà seguire i normali tempi per la peculiarità del paziente. Una importante lesione in un dente diatorico sarà valutata in maniera differente rispetto ad una lesione di un dente frontale sempre considerando la vita di relazione mantenuta.

  • il tempo: spesso le lunghe liste di attesa impediscono di programmare lunghi tempi terapeutici o più sedute per il recupero di un singolo dente. Questa variabile deve sempreessere tenuta in considerazione per non penalizzare i pazienti in attesa.

Inserimento della maschera
laringea prima di una seduta
di igiene oraleFase chirurgicaFase endodontica
Inserimento della maschera
laringea prima di una seduta
di igiene orale
Fase chirurgicaFase endodontica

TERAPIA:
IGIENE ORALE:
si eseguono sedute di igiene orale professionale in sedazione profonda, si cerca inoltre di istruire i genitori o i tutori sulle tecniche di igiene , sulla possibilità di utilizzare strumenti modificati nell’impugnatura che facilitano la presa al disabile. Si forniscono nozioni sull’igiene alimentare e soprattutto sull’utilizzo della clorexidina.
CONSERVATIVA: conservativa può essere attuata secondo i normali canoni.
Settori anteriori: otturazione in composito.
Settori posteriori: amalgama per la velocità di esecuzione. L’uso della diga di gomma è possibile e raccomandato!
CHIRURGIA ORALE: nel disabile in sedazione profonda è attuabile tutta la piccola chirurgia di pertinenza odontoiatrica,cisti, apicectomie, ottavi inclusi,bonifiche.
La chirurgia parodontale è di difficile attuazione vista l’impossibilità di attuare valide terapie di mantenimento.
ENDODONZIA: la terapia endodontica viene attuata secondo le normali procedure, facendo uso della diga di gomma, della radiografia, del rilevatore apicale ed utilizzando la tecnica mista crown-down.
RIEPILOGO DATI DAL 1999 AL 31/12/2007:
TOTALE GIORNATE DI LAVORO 233
TOTALE PAZIENTI TRATTATI 418
TOTALE PRESTAZIONI 4712
TOTALE SEDUTE 1142
TOTALE SEDUTE PAZIENTI COLLABORANTI 451
TOTALE SEDUTE PAZ.NON COLLABORANTI 691
PROVENIENZE:
TOTALE PAZIENTI 418
318 PROVENIENTI DALLA ASS.N° 4 MEDIO FRIULI [76 % ]
107 DALDISTRETTO DI SAN DANIELE [26 %]
100 PROVENIENTI DA EXTRA ASS.N° 4 [24%]

CONCLUSIONI
Il disabile grave sottoposto a sedazione profonda può e deve essere trattato come un paziente normale. Le limitazioni dipendono dalle scelte terapeutiche dettate dal grado di disabilità e dal tempo a disposizione.

Si ringraziano per la fattiva collaborazione:
il Direttore Generale dell’ASS: n° 4 Dott. P.Basaglia
il Capodistretto di San Daniele del Friuli: Dott. M.Sigon
Il primario U.O.Anestesiologia: Dott. U.Cugini e tutto il personale infermieristico
Il primario U.O.Pediatria: Dott. B. Sacher e tutto il personale infermieristico
La caposala degli ambulatori distrettuali sig.ra Gina Corritore e tutto il personale
Il dott. Piero Garlant odontoiatra distrettuale e ideatore del Progetto Orchidea.