MEDICAL TEAM MAGAZINE - Anno 1 - Numero 1 - sett/ott 2002

 


Storia della medicina
 


Dott. Eugenio Raimondo
Il Dott. Eugenio Raimondo
Direttore scientifico e
responsabile editoriale.


Storia della medicina
I primi chirurghi: l’anestesia
a cura di Eugenio Raimondo

“Prima della scoperta degli anestetici il paziente che si preparava ad un’operazione era paragonabile ad un criminale in procinto di essere giustiziato. Rinunciava quindi alla propria libertà e permetteva che lo si tenesse stretto oppure legato, per sottoporsi indifeso al crudele coltello” (W. Simpson, 1848).
I principali rimedi anodini dell’antichità derivavano dal papavero, dallo iosciamo, dalla mandragola e naturalmente dalla flora fermentata che produceva alcool.
I primi studi moderni di chimica e di fisica dei gas furono condotti da Priestley (1733 – 1804), che, nel 1772 scoprì il protossido d’azoto.
Tale gas esilarante, per l’euforia che produceva, veniva, però, più usato per giochi di società e dimostrazioni di piazza da parte di ambulanti che per scopi scientifici. Fu Davy, inventore della lampada per minatori che nel 1789 notò che in coloro che lo inalavano nel contesto di questi giochi di società il gas produceva anche insensibilità al dolore: propose dunque che il gas esilarante venisse impiegato in chirurgia, ma non fu ascoltato. Ma i suoi risultati ebbero comunque un effetto profondo, benché indiretto, nella storia dell’Anestesia.
Parallelamente si cominciava a conoscere l’etere sintetizzato per la prima volta nel 1540 da Corpus. All’inizio della primavera del 1842 il Dott. Long, giovane medico del Franklin College, tolse una cisti sul collo ad una giovane paziente, Janes Venable, facendole annusare l’etere attraverso una salvietta impregnata di liquido volatile. Successivamente, a seguito di questi buoni risultati, in luglio Long amputò, sotto l’effetto dell’etere, un dito malato del piede ad uno schiavo.
Nel 1884 un venditore girovago, con qualche esperienza in medicina, il Sig. Colton, incuriosì un dentista che partecipava alle sue dimostrazioni con la moglie, il dottor Walls, che notò l’effetto antidolorifico del gas su un volontario che pur ferendosi gravemente ad una gamba non lamentò alcun dolore. Si convinse così ad usare il protossido d’azoto su di se e i suoi pazienti per delle estrazioni dentarie. Ottenuto un ottimo risultato volle dimostrarlo alla facoltà di Medicina di Harvard davanti al Dott. John C. Warren. Ma ebbe un insuccesso clamoroso, tanto da essere scacciato dall’aula. Fu un suo allievo, William T. G. Morton che, migliorando la tecnica di inalazione ed usando l’etere, convinse il Dott. Warren a ripetere l’esperimento che ebbe risultati eccellenti e così nacque ufficialmente la “ chirurgia senza dolore” (1846).
In seguito la Comunità di Boston coniò il termine “anestesia” per tali condizioni. Successivamente vennero usati il cloroformio che rimase per circa un secolo nel Regno Unito come anestetico di elezione. La cocaina fu usata da William Halstad iniettata nei tronchi nervosi per bloccare gli impulsi sensitivi; poi nel 1898 anche nel canale vertebrale ed infine da Orè, in Francia, per via endovenosa. Con l’avvento dei barbiturici (Veronal), dell’intubazione tracheale e dei miorilassanti si permettevano interventi sempre più sofisticati tanto da voler affidare tale disciplina nelle mani di uno specialista. Furono il Dott. Mc Mechan e la moglie Von Varsevold ad indicare la figura dell’anestesista.


Lo sapevate che
Nell’ultima fase del periodo medievale, in Francia, la professione chirurgica scaturì direttamente dalla poliedrica attività del barbiere; qualche anno più tardi lo stesso processo si attuò anche in Inghilterra, durante il regno della dinastia dei Tudor, e a tale proposito esistono documentazioni che certificano l’esistenza di un gruppo di dentisti specializzati nell’ambito della corporazione dei Barbieri-Chirurghi. Fu un decreto emanato nel 1540 da Enrico VIII di Inghilterra a delimitare gli ambiti entro i quali i chirurghi e i barbieri avrebbero dovuto svolgere le proprie attività; tra queste, tuttavia, le estrazioni dentarie erano interventi praticabili da entrambi i gruppi.
(da “Storia Illustrata dell’Odontoiatria, Malvin E. Ring).