Il Varna-Ashrama-Dharma
Il benessere di una società dipende anche dalla possibilità
offerta ai singoli individui di esprimere e realizzare i
propri talenti ed inclinazioni. Il varna-ashrama-dharma, il
sistema socio-politico originario dell’India Antica, rappresenta
un esempio di modello funzionale al progresso
civile e culturale dei popoli
della Dott.ssa Caterina Carloni
I primi studiosi europei che arrivarono in India
nel XV secolo lo definirono “sistema delle caste”.
Consisteva in una ripartizione della società
in quattro varna [classi sociali] e quattro
ashrama [stadi di vita], e veniva definito
nella tradizione indovedica daivi varnashrama-
dharma.
Esempio di organizzazione sociale utile al
progresso della civiltà e allo sviluppo eticopsicologico
individuale, il varna-ashramadharma
è stato negli ultimi millenni ideologicamente
adulterato proprio da coloro che
si ritenevano i depositari della tradizione
[brahmani di casta], che con la loro interpretazione
restrittiva del diritto di nascita, allo
scopo di procurarsi e mantenere privilegi,
lo hanno ridotto a strumento di oppressione
delle classi più deboli.
In seguito, la sociologia e l’antropologia rivisitarono
il significato della parola “casta”, di
origine portoghese e perciò anche formalmente
estranea alla tradizione vedica, comprendendo
il valore e l’importante funzione
dei varna e degli ashrama nel promuovere lo
sviluppo equilibrato delle coscienze e l’evoluzione
della collettività.
Questo modello originario e complesso di
organizzazione politico-religiosa garantiva
l’armonia e la reciproca legittimazione delle
diverse peculiarità degli esseri umani.
Rappresentava, infatti, uno strumento per la
piena realizzazione delle identità individuali, e permetteva ad ognuno, secondo il proprio
guna-karma [tendenze ed esperienze]
di collocarsi al meglio nella società e di progredire
psichicamente e spiritualmente.
Nel sistema del varna-ashrama-dharma
non compaiono, infatti, come è stato spesso
frainteso, ceti ermeticamente chiusi ed
invalicabili, ma riparti funzionali della società,
detti varna, che derivano dalle effettive
qualità ed aspirazioni degli individui.
I quattro varna sono costituiti da brahnmana,
kshatriya,vaishya e shudra. I brahmana
svolgono il ruolo di precettori spirituali [Guru],
insegnanti e sacerdoti, e rappresentano
simbolicamente la testa del corpo sociale; gli
kshatriya, principi, guerrieri, politici e amministratori,
ne rappresentano le braccia; i vaishya, produttori di ricchezze, fabbricanti,
commercianti, agricoltori, sono preposti
al mantenimento economico della società,
di cui rappresentano lo stomaco, e infine gli
shudra, prestatori d’opera, lavoratori dipendenti,
non essendo capaci d’iniziativa
imprenditoriale propria, dipendono dai
membri delle altre classi e rappresentano le
gambe del corpo sociale.
I quattro ashramasono invece costituiti dai
brahmacari, studenti religiosi che fanno voto
di castità e si dedicano allo studio dei testi
sacri sotto la guida esperta del Guru; dai
grihastha, che vivono un periodo della loro
vita nell’ambito sociale e più precisamente
in famiglia; dai vanaprastha, coniugi che si
ritirano in solitudine, dopo un’irreprensibile vita matrimoniale, coltivando il distacco
dalle attività secolari, e infine dai sannyasi,
che rinunciano al mondo per dedicarsi
completamente alla realizzazione spirituale.
Tramandato dalla scritture vediche, il varnaashrama-
dharma è considerato di origine
divina e funzionale al mantenimento dell’ordine
socio-cosmico.
PER APPROFONDIRE
MARCO FERRINI
CONTESTO E FONTI DELLA LETTERATURA
INDOVEDICA-EDIZIONI CENTRO STUDI
BHAKTIVEDANTA, 2002, PISA
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