MTM n°20
MEDICAL TEAM MAGAZINE
Anno 7 - Numero 2 - mag/ago 2008
Medicina non convenzionale
 


Dott.ssa Caterina Carloni
Dott.ssa Caterina Carloni
Psicologa e psicoterapeuta ad orientamento psicosomatico Ph.D. in Hindo-Vedic Psychology


Anno 7 - Numero 2
mag/ago 2008

 

Nel sistema del varna-ashrama–dharma non compaiono ceti ermeticamente chiusi ed invalicabili, ma riparti funzionali della società, detti varna, che derivano dalle effettive qualità ed aspirazioni degli individui




Il Varna-Ashrama-Dharma
Il benessere di una società dipende anche dalla possibilità offerta ai singoli individui di esprimere e realizzare i propri talenti ed inclinazioni. Il varna-ashrama-dharma, il sistema socio-politico originario dell’India Antica, rappresenta un esempio di modello funzionale al progresso civile e culturale dei popoli
della Dott.ssa Caterina Carloni

BambinaI primi studiosi europei che arrivarono in India nel XV secolo lo definirono “sistema delle caste”. Consisteva in una ripartizione della società in quattro varna [classi sociali] e quattro ashrama [stadi di vita], e veniva definito nella tradizione indovedica daivi varnashrama- dharma.
Esempio di organizzazione sociale utile al progresso della civiltà e allo sviluppo eticopsicologico individuale, il varna-ashramadharma è stato negli ultimi millenni ideologicamente adulterato proprio da coloro che si ritenevano i depositari della tradizione [brahmani di casta], che con la loro interpretazione restrittiva del diritto di nascita, allo scopo di procurarsi e mantenere privilegi, lo hanno ridotto a strumento di oppressione delle classi più deboli.
In seguito, la sociologia e l’antropologia rivisitarono il significato della parola “casta”, di origine portoghese e perciò anche formalmente estranea alla tradizione vedica, comprendendo il valore e l’importante funzione dei varna e degli ashrama nel promuovere lo sviluppo equilibrato delle coscienze e l’evoluzione della collettività.
Questo modello originario e complesso di organizzazione politico-religiosa garantiva l’armonia e la reciproca legittimazione delle diverse peculiarità degli esseri umani. Rappresentava, infatti, uno strumento per la piena realizzazione delle identità individuali, e permetteva ad ognuno, secondo il proprio guna-karma [tendenze ed esperienze] di collocarsi al meglio nella società e di progredire psichicamente e spiritualmente.
Nel sistema del varna-ashrama-dharma non compaiono, infatti, come è stato spesso frainteso, ceti ermeticamente chiusi ed invalicabili, ma riparti funzionali della società, detti varna, che derivano dalle effettive qualità ed aspirazioni degli individui.
BambinoI quattro varna sono costituiti da brahnmana, kshatriya,vaishya e shudra. I brahmana svolgono il ruolo di precettori spirituali [Guru], insegnanti e sacerdoti, e rappresentano simbolicamente la testa del corpo sociale; gli kshatriya, principi, guerrieri, politici e amministratori, ne rappresentano le braccia; i vaishya, produttori di ricchezze, fabbricanti, commercianti, agricoltori, sono preposti al mantenimento economico della società, di cui rappresentano lo stomaco, e infine gli shudra, prestatori d’opera, lavoratori dipendenti, non essendo capaci d’iniziativa imprenditoriale propria, dipendono dai membri delle altre classi e rappresentano le gambe del corpo sociale.
I quattro ashramasono invece costituiti dai brahmacari, studenti religiosi che fanno voto di castità e si dedicano allo studio dei testi sacri sotto la guida esperta del Guru; dai grihastha, che vivono un periodo della loro vita nell’ambito sociale e più precisamente in famiglia; dai vanaprastha, coniugi che si ritirano in solitudine, dopo un’irreprensibile vita matrimoniale, coltivando il distacco dalle attività secolari, e infine dai sannyasi, che rinunciano al mondo per dedicarsi completamente alla realizzazione spirituale. Tramandato dalla scritture vediche, il varnaashrama- dharma è considerato di origine divina e funzionale al mantenimento dell’ordine socio-cosmico.


PER APPROFONDIRE

MARCO FERRINI
CONTESTO E FONTI DELLA LETTERATURA

INDOVEDICA-EDIZIONI CENTRO STUDI
BHAKTIVEDANTA, 2002, PISA