MTM n°22
MEDICAL TEAM MAGAZINE
Anno 8 - Numero 1 - gen/apr 2009
Mostre
 


Olimpia De Caro
Olimpia De Caro

Anno 8 - Numero 1
gen/apr 2009

 




Le Vie dell'arte
di Olimpia De Caro

DOPO LE 15000 PRESENZE SUPERATE A TORINO, ARRIVA A ROMA COR-TEN DI ALESSANDRO BUSCI


Dopo aver superato le 15000 presenze negli spazi dell’ex Arsenale Borgo Dora di Torino, è arrivata anche alla First Gallery di Roma la mostra di Alessandro Busci di Roma Cor-Ten. Per l’occasione Busci ha presentato in anteprima una nuova installazione composta da 30 smalti su ferro e 3 nuove opere di grande formato dedicate alla città capitolina. Alessandro Busci racconta con disinvoltura i luoghi dell’architettura antica e contemporanea: dal Colosseo allo spettacolare Beijing Stadium, dall’archeologia industriale della Power Station di Londra ai grandi aeroporti internazionali. Il titolo Cor-Ten deriva dal tipo di acciaio utilizzato come supporto [lo stesso delle sculture di Richard Serra]. Deriva da una fusione di ferro con rame, cromo e fosforo ed ha la caratteristica di ossidarsi senza corrodersi. Questo materiale permette quindi la formazione di una particolare patina di ruggine: mentre Serra utilizza gli agenti atmosferici per ottenerla, Busci invece sfrutta procedimenti chimici più vicini all’alchimia che alla scienza. Solo a questo punto interviene il raffinato procedimento pittorico realizzato a smalto con pennelli giapponesi.

La mostra sarà visitabile fino al 5 aprile 2009.
Info: First Gallery, via Margutta 14 Roma
06. 3230673 - info@firstgallery.it
da martedì a sabato ore 11 - 19 [domenica e lunedì chiuso] Catalogo Electa.


FABRIZIO DE ANDRÈ. LA MOSTRA

GENOVA DAL 31 DICEMBRE 2008 AL 3 MAGGIO 2009
INFO: 010.5574064/65


Fabrizio De AndréGENOVA OSPITA dal 31 dicembre 2008 al 3 maggio 2009 una mostra dedicata a Fabrizio De André a dieci anni dalla scomparsa. Un viaggio emozionale nella musica, nelle parole e nella vita di un artista indimenticabile.
Non poteva non svolgersi che a Genova questa mostra per rendere omaggio a uno dei protagonisti più rappresentativi della scena musicale italiana, un cantautore particolare, o forse meglio un poeta in grado di incarnare le contraddizioni e i cambiamenti della nostra epoca. In realtà non si tratta di una mostra vera e propria ma di un percorso virtuale, multimediale e interattivo, progettato e allestito da Studio Azzurro, realizzato in collaborazione con la Fondazione De André Onlus e curata da Vittorio Bo, Guido Harari, Vincenzo Mollica e Pepi Morgia, che fa immergere il visitatore in una esperienza emozionante alla scoperta della vita, musica, esperienze, passioni in una parola del mondo di Fabrizio De André. Nel Sottoporticato del Palazzo Ducale attraverso cinque sale ha inizio il viaggio. Si comincia con la Sala degli Schermi, dove sopra sei grandi schermi scorrono le immagini dedicate ad altrettanti temi: Genova, le donne, l’anarchia, gli ultimi, la guerra, la morte, tutti argomenti a cui De André, si è sempre interessato, precorrendo di gran lunga i tempi e dimostrando, ancora oggi, un’attualità sconvolgente. Si delineano i contorni di un ritratto vero, privo di retorica, di De Andrè attraverso centinaia di immagini, video, interviste e testimonianze, scandite da sequenze filmate che spiegano, illustrano e approfondiscono i temi trattati. In più, su una delle pareti è proiettato il racconto autografo delle sue canzoni. Si possono leggere gli appunti scritti con la sua particolare calligrafia che testimoniano direttamente la nascita dei testi, facendo partecipare il pubblico alla evoluzione creativa e poetica delle sue ballate. Al disco è dedicata la Sala della Musica, dove il pubblico è guidato nella scelta del disco da scoprire. Basta sfiorare con la mano una delle immagini poste sul tavolo, che ecco si apre una finestra su quel disco, con testimonianze, interviste, aneddoti che si riferiscono a quel brano, mentre sulle pareti della stanza sono collocati i 45 giri e gli LP in originale. Completa l’esposizione una serie di foto scattate da fotografi famosi che hanno catturato con il loro obiettivo momenti significativi ed espressivi, a volte anche curiosi. La Sala dei Tarocchi è popolata dal repertorio dei personaggi - simbolo che animano le sue canzoni. Trenta brani sono abbinati ad altrettanti tarocchi, che prendono corpo sui video, capaci anche di trasformarsi in altri personaggi a seconda del brano musicale al quale vengono abbinati. Ogni visitatore può creare un proprio personale tarocco, composto scegliendo frasi di Fabrizio o immagini, mescolate poi a formare una figura particolare attraverso un montaggio e agendo con le mani su una lavagna interattiva. Anche chi non parteciperà alla mostra potrà accedere alla creazione di un tarocco personalizzato, attraverso il collegamento via web tramite un computer. In contemporanea sulle pareti della sala si vedranno sequenze di appunti autografi tratti dalle “carte” di Fabrizio. Nella Sala della Vita sono collocati tre banchi ottici, simili a lanterne magiche, in essi il visitatore può introdurre una lastra fotografica trasparente, scelta tra molte altre, e può vedere e ascoltare un racconto video che si riferisce alla foto che è stata scelta. Le foto sono accompagnate, infatti, da frammenti e testimonianze di amici, persone care, familiari e collaboratori che compongono, attraverso il racconto, uno dei ritratti più intimi e pacati di Fabrizio. La Sala del Cinema chiude la mostra con una proiezione non-stop che propone una panoramica sulla vita di De André con interviste, apparizioni televisive, concerti, realizzata e curata da Vincenzo Mollica, che per quest’occasione ha voluto proporre al pubblico non solo una esposizione documentaria di oggetti –simboli, cimeli visivi e musicali, ma ha voluto dare maggior risalto ai contributi inediti o poco visti, per ricomporre con tante tessere il mosaico della vita, in modo da offrire, senza cadere nelle consuete celebrazioni, un ricordo vivo e vero dell’amico Faber, cantastorie senza tempo.