Le
Vie dell'arte di Olimpia De Caro
DOPO LE 15000 PRESENZE SUPERATE A TORINO, ARRIVA A ROMA COR-TEN DI ALESSANDRO BUSCI
Dopo aver superato le 15000 presenze negli spazi dell’ex Arsenale
Borgo Dora di Torino, è arrivata anche alla First Gallery di Roma
la mostra di Alessandro Busci di Roma Cor-Ten. Per l’occasione
Busci ha presentato in anteprima una nuova installazione composta
da 30 smalti su ferro e 3 nuove opere di grande formato dedicate
alla città capitolina. Alessandro Busci racconta con disinvoltura
i luoghi dell’architettura antica e contemporanea: dal Colosseo
allo spettacolare Beijing Stadium, dall’archeologia industriale
della Power Station di Londra ai grandi aeroporti internazionali.
Il titolo Cor-Ten deriva dal tipo di acciaio utilizzato come
supporto [lo stesso delle sculture di Richard Serra]. Deriva da una
fusione di ferro con rame, cromo e fosforo ed ha la caratteristica
di ossidarsi senza corrodersi. Questo materiale permette quindi
la formazione di una particolare patina di ruggine: mentre Serra
utilizza gli agenti atmosferici per ottenerla, Busci invece sfrutta
procedimenti chimici più vicini all’alchimia che alla scienza. Solo
a questo punto interviene il raffinato procedimento pittorico
realizzato a smalto con pennelli giapponesi.
La mostra sarà visitabile fino al 5 aprile 2009.
Info: First Gallery, via Margutta 14 Roma
06. 3230673 - info@firstgallery.it
da martedì a sabato ore 11 - 19 [domenica e lunedì chiuso] Catalogo Electa.
FABRIZIO DE ANDRÈ. LA MOSTRA
GENOVA
DAL 31 DICEMBRE 2008
AL 3 MAGGIO 2009
INFO: 010.5574064/65
GENOVA OSPITA dal 31 dicembre
2008 al 3 maggio 2009 una mostra
dedicata a Fabrizio De André
a dieci anni dalla scomparsa.
Un viaggio emozionale nella
musica, nelle parole e nella
vita di un artista indimenticabile.
Non poteva non svolgersi che a
Genova questa mostra per rendere
omaggio a uno dei protagonisti
più rappresentativi della
scena musicale italiana, un
cantautore particolare, o forse
meglio un poeta in grado di incarnare
le contraddizioni e i cambiamenti
della nostra epoca. In realtà non si
tratta di una mostra vera e propria ma di
un percorso virtuale, multimediale e interattivo,
progettato e allestito da Studio
Azzurro, realizzato in collaborazione
con la Fondazione De André Onlus e curata
da Vittorio Bo, Guido Harari, Vincenzo
Mollica e Pepi Morgia, che fa immergere
il visitatore in una esperienza
emozionante alla scoperta della vita,
musica, esperienze, passioni in una parola
del mondo di Fabrizio De André. Nel
Sottoporticato del Palazzo Ducale attraverso
cinque sale ha inizio il viaggio. Si
comincia con la Sala degli Schermi, dove
sopra sei grandi schermi scorrono le
immagini dedicate ad altrettanti temi:
Genova, le donne, l’anarchia, gli ultimi,
la guerra, la morte, tutti argomenti a cui
De André, si è sempre interessato, precorrendo
di gran lunga i tempi e dimostrando,
ancora oggi, un’attualità sconvolgente.
Si delineano i contorni di un ritratto
vero, privo di retorica, di De Andrè
attraverso centinaia di immagini, video,
interviste e testimonianze, scandite da
sequenze filmate che spiegano, illustrano
e approfondiscono i temi trattati. In più,
su una delle pareti è proiettato il racconto
autografo delle sue canzoni. Si possono leggere
gli appunti scritti con la sua particolare
calligrafia che testimoniano direttamente
la nascita dei testi, facendo partecipare il
pubblico alla evoluzione creativa e poetica
delle sue ballate. Al disco è dedicata la Sala
della Musica, dove il pubblico è guidato nella
scelta del disco da scoprire. Basta sfiorare
con la mano una delle immagini poste sul
tavolo, che ecco si apre una finestra su quel
disco, con testimonianze, interviste, aneddoti
che si riferiscono a quel brano, mentre
sulle pareti della stanza sono collocati i 45
giri e gli LP in originale. Completa l’esposizione
una serie di foto scattate da fotografi
famosi che hanno catturato con il loro
obiettivo momenti significativi ed espressivi,
a volte anche curiosi. La Sala dei Tarocchi
è popolata dal repertorio dei personaggi
- simbolo che animano le sue canzoni.
Trenta brani sono abbinati ad altrettanti
tarocchi, che prendono corpo sui video,
capaci anche di trasformarsi in altri personaggi
a seconda del brano musicale al quale
vengono abbinati. Ogni visitatore può
creare un proprio personale tarocco, composto
scegliendo frasi di Fabrizio
o immagini, mescolate poi a
formare una figura particolare
attraverso un montaggio e
agendo con le mani su una lavagna
interattiva. Anche chi
non parteciperà alla mostra
potrà accedere alla creazione di
un tarocco personalizzato, attraverso
il collegamento via
web tramite un computer. In
contemporanea sulle pareti
della sala si vedranno sequenze
di appunti autografi tratti dalle
“carte” di Fabrizio. Nella Sala
della Vita sono collocati tre banchi ottici,
simili a lanterne magiche, in essi il visitatore
può introdurre una lastra fotografica
trasparente, scelta tra molte altre, e
può vedere e ascoltare un racconto video
che si riferisce alla foto che è stata scelta.
Le foto sono accompagnate, infatti, da
frammenti e testimonianze di amici, persone
care, familiari e collaboratori che
compongono, attraverso il racconto, uno
dei ritratti più intimi e pacati di Fabrizio.
La Sala del Cinema chiude la mostra con
una proiezione non-stop che propone
una panoramica sulla vita di De André
con interviste, apparizioni televisive,
concerti, realizzata e curata da Vincenzo
Mollica, che per quest’occasione ha
voluto proporre al pubblico non solo
una esposizione documentaria di oggetti
–simboli, cimeli visivi e musicali,
ma ha voluto dare maggior risalto ai
contributi inediti o poco visti, per ricomporre
con tante tessere il mosaico
della vita, in modo da offrire, senza cadere
nelle consuete celebrazioni, un ricordo
vivo e vero dell’amico Faber,
cantastorie senza tempo.
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