MTM n°23
MEDICAL TEAM MAGAZINE
Anno 8 - Numero 2 - mag/set 2009
Dibattito - Omosessualità
 


Dott.ssa Caterina Carloni
Dott.ssa Caterina Carloni
Psicologa e psicoterapeuta ad indirizzo psicosomatico


Anno 8 - Numero 2
mag/set 2009

 

Attualmente non esiste nessuna ipotesi scientificamente validata circa le cause dell’omosessualità, ma solo ipotesi in corso di accertamento




Omosessualità: la cultura del pregiudizio
Da difetti nella crescita ormonale a disturbi della personalità, dal castigo divino alla depravazione dei costumi, molte sono le teorie chiamate in causa per spiegare il comportamento omosessuale
della Dott.ssa Caterina Carloni

Componente essenziale dell'autostima e grande veicolo di stabilità, sicurezza e conoscenza profonda di sé, la sessualità collega ad aspetti sconosciuti e indicibili del proprio mondo interiore. L’amore, il desiderio, l’eccitazione e la fantasia ne fanno un luogo fisico e al contempo psichico nel quale celebrare l’Eros, l’energia vitale per eccellenza, alludendo ai grandi archetipi del Piacere e della Riproduzione.
Gusti, meccanismi di attrazione, tendenze inconsce e peculiarità nell’espressione e nella comunicazione dei desideri sessuali sono da sempre e in tutte le culture oggetto di studi e osservazioni. Eppure il sesso rimane innegabilmente un’area esistenziale controversa e dalle molteplici sfumature, oggetto di speculazioni nelle sue manifestazioni più morbose ed estreme, ma spesso sottovalutata nella sua componente formativa e rispetto alla necessità di un’adeguata educazione fin dai primi anni di vita. È naturale quindi che una delle sue manifestazioni meno diffuse, seppure molto discusse, l’omosessualità, risenti della carenza di una chiara e sicura definizione eziologica riguardante le tendenze e gli orientamenti sessuali in genere.
La parola “omosessualità” è un neologismo [ fu usata per la prima volta nel 1869 da un medico ungherese per indicare i rapporti sessuali tra uomini] derivante dal prefisso greco homos [“stesso”] e della parola latina sexus [“sesso”].
Il termine, che ha progressivamente sostituito le denominazioni precedenti quali sodomita, invertito, anormale ecc., è oggi usato indifferentemente insieme al termine “gay” [meno connesso con la medicina e meno ingiurioso], proposto dagli ambienti omosessuali americani negli anno Settanta.
Attualmente non esiste nessuna ipotesi scientificamente validata circa le cause dell’omosessualità, ma solo ipotesi in corso di accertamento.
Secondo la teoria del determinismo biologico, ad esempio, sarebbero i fattori ormonali e genetici a predisporre l’orientamento sessuale. Secondo, invece, le scienze psicologiche, l’orientamento sessuale è deciso dalle esperienze e dallo sviluppo psichico infantile. Secondo alcune frange della psichiatria, l’omosessualità è una malattia a tutti gli effetti [malgrado la sua cancellazione come patologia psichiatrica dagli elenchi dell’American Psychiatric Association già dal 1973], mentre alcuni studiosi di antropologia hanno formulato la cosiddetta teoria queer, un’ipotesi sull’origine di tutte le categorie che descrivono la sessualità sulla base della natura del corpo e della sua rappresentazione. La maggioranza delle tradizioni religiose spiega, infine, il comportamento sessuale in termini di “vizio”.
I rapporti omosessuali portano ufficialmente alla pena di morte in sette nazioni islamiche: Arabia Saudita, Iran, Mauritania, Sudan, Somalia e Yemen. In molte nazioni musulmane, come il Bahrain, il Qatar, l'Algeria e le Maldive l'omosessualità è punita con il carcere, con pene pecuniarie o pene corporali.
Ufficialmente in India l’omosessualità è un reato: l’articolo 377 del codice penale indiano, sancisce che «Chiunque, volontariamente, abbia un rapporto carnale contro l’ordine della natura con un uomo, una donna o un animale, sarà punito con la prigione a vita o per un periodo che può arrivare a dieci anni, e dovrà pagare anche una multa».
La Chiesa cattolica afferma di non condannare la persona con tendenza omosessuale, pur considerando tale orientamento, come stabilito dalla Congregazione per la Dottrina della Fede [Lettera ai vescovi della Chiesa cattolica sulla cura pastorale delle persone omosessuali, dell'1 ottobre 1986], "intrinsecamente disordinato", e considera l'atto omosessuale abominio perché contrario alla "legge naturale", e dunque precludente al "dono della vita".
maniTuttavia non è possibile riscontrare nelle parole di Gesù alcun accenno che sia esplicitamente e inequivocabilmente indirizzato a condannare le persone omosessuali in base al loro orientamento; c'è anzi chi vede nell'annuncio cristiano un messaggio di liberazione che riguarda la creatura di Dio a prescindere dalla sua identità di razza, genere e condizione. Gesù nei Vangeli non dice una parola sull’omosessualità, mentre ne dice tante sulla tolleranza, l’accettazione, il non giudicare.
Neppure nella tradizione religiosa induista vi è traccia di condanna e biasimo nei confronti dell’omosessualità. Nei trattati sulla sessualità l’argomento è trattato con chiarezza e senza censure, nel rispetto del principio che «in tutto ciò che concerne l’amore, ognuno deve agire in accordo con i costumi del proprio paese e con le proprie inclinazioni” [Kama Sutra, cap. X].
Nell’Islam è il concetto stesso di orientamento sessuale ad essere inammissibile; orientarsi sessualmente significa chiudersi in una visione fisica della vita, a dispetto di quella spirituale: lo spirito in sé, la vera natura umana, non è né donna né uomo, non è né bianco né nero, né ricco né povero. Tutti gli spiriti sono uguali, e il compito di ogni individuo è di elevare la propria anima a un livello superiore liberandosi degli attaccamenti terreni.
In questa diversità di prospettive e nel rispetto della libertà di espressione delle varie correnti, la posizione ufficiale del mondo scientifico, sia negli USA che negli altri Paesi occidentali, ivi inclusa l'Italia, è che l'omosessualità di per sé costituisca «una variante del comportamento sessuale umano » e che nessuna terapia può essere effettuata per cambiare un orientamento omosessuale a priori. Il compito dell’operatore della salute mentale [psicologo, psichiatra, psicoterapeuta] è pertanto quello di aiutare il paziente ad armonizzare la sua inclinazione con il resto della personalità in modo ego-sintonico, e non quello di modificarne la tendenza.


WALT WITHMAN, IL CANTORE DELL’OMOSESSUALITÀ

Frontespizio dell’edizione del 1883 di Foglie d’erbaConosciuto soprattutto come autore della famosa raccolta di poesie Foglie d’erba, pubblicata in diverse edizioni a partire dal 1855, Walt Withman [1819-1892], poeta e scrittore statunitense, fu uno dei massimi cantori della libertà, della sessualità e dell’omosessualità.
Nel suo ideale visionario pose l’uomo come momento centrale della sua percezione e comprensione del mondo, e cantò l’essenza di quello che diventerà successivamente il “sogno americano”. Dalla sua opera è tratta la celeberrima ode che inizia con il verso “Oh Capitano, mio capitano”, dedicata ad Abramo Lincoln e filo conduttore del film L’attimo fuggente del 1989.
Per quasi un trentennio dovette prendere tutti gli accorgimenti possibili per nascondere o mitigare il fatto che fosse omosessuale.
Leggere la poesia di Whitman significa anche riflettere sul prezzo umano e psicologico dell'autocensura [dell'autore, del critico e del traduttore] e sul valore irrinunciabile della libertà di espressione.


Io non ardisco sottrarre nessuna parte di me
Non l’equilibrare ranghi, carnagioni, fedi e sessi
Non il giustificare la scienza né la marcia dell’uguaglianza
Io sono per coloro che non furono mai dominati
Per coloro che leggi, teorie, convenzioni, non potranno mai dominare

Walt Withman, 1867, Presso la riva dell’Ontario Azzurro