La formazione professionale ed il ruolo del comune di Roma Dove si trova a Roma - Il Centro di Formazione di Via Marino Mazzacurati è parte integrante del Centro Culturale Polivalente di Corviale che costituisce una prima innovativa esperienza di offerta di servizi integrati nella città di Roma
CFP/N. CAMPANELLA - Via M. Mazzacurati, 76 - 00148 Roma Tel-Fax 0665671845 - Tel. Direzione: 0665190553 - E-mail:cfpcorviale@romalavoro.net
a cura di CFP/CORVIALE
La formazione professionale è una funzione
che lo Stato ha affidato alle Regioni [Legge
845/1978]. La Regione Lazio ha delegato alle
Province la programmazione ed il coordinamento
degli interventi formativi la cui attuazione
e gestione è affidata ad Enti di Formazione
Professionale, pubblici e privati, riconosciuti
idonei a svolgere attività formativa
sul territorio.
In questo contesto il Comune di Roma svolge
un ruolo centrale avendo a disposizione
ben 10 centri su tutto il territorio urbano ed
un piano dell’offerta formativa ricco ed ampio
che si rivolge sia ai giovani dell’obbligo
formativo [percorsi in alternanza, percorsi
integrati] che ad un’utenza adulta in funzione
della professionalizzazione di giovani già
scolarizzati, della formazione continua per i
lavoratori, permanente per adulti.
Il Centro di Formazione Professionale di via
Mazzacurati è impegnato nel sostegno e nella
promozione di una visione ampia ed elevata
della formazione professionale che tiene
conto del cambiamento e delle trasformazioni
della società e della comunità locale
nella quale opera.
OBBLIGO FORMATIVO
Nel rispetto del ruolo istituzionale del Comune
di Roma ed in sintonia con le indicazioni
della Comunità Europea crediamo che
la presenza attiva del C.F.P. in un’area urbana
disagiata, come quella di Corviale, possa offrire preziose opportunità di crescita professionale
ad un’ampia fascia di giovani posti a
rischio di emarginazione personale e sociale.
Il piano dell’offerta formativa del C.F.P. prevede,
inoltre, percorsi formativi rivolti ad allievi
disabili, per i quali sono adottate modalità
di personalizzazione ed offerti moduli
professionalizzanti. L'azione formativa
persegue l’obiettivo della professionalizzazione
programmata e dell’integrazione in
ambito formativo e lavorativo attraverso l’alternanza
scuola lavoro e, contestualmente,
la definizione del progetto di vita, allo scopo
di facilitare la transizione al mondo del lavoro
e alla vita sociale
PATTO DI CORVIALE
FORMAZIONE, LAVORO E OCCUPAZIONE
PER LO SVILUPPO TERRITORIALE
Con il Patto Formativo di Corviale, di cui il
C.F.P. è firmatario assieme ai soggetti pubblici
e privati più attivi nel quadrante Ovest
della città, intendiamo cogliere appieno
la preziosa occasione di sviluppo del territorio
[Nuova Fiera di Roma; Commercity;
Progetto urbano Ostiense- Marconi;Nuovo
Mercato dei Fiori], trasformandola in concreta
opportunità di lavoro e di sviluppo
economico-sociale
FORMAZIONE SCUOLA-LAVORO,
PERCORSI INTEGRATI TRIENNALI
Nel condividere l’idea della centralità dell’allievo
nei processi di apprendimento, il
Centro sostiene per quanto possibile la personalizzazione
della programmazione didattica,
regolandola cioè sugli stili, sui ritmi,
sui bisogni e sulla libertà di apprendimento
del primo soggetto fruitore della formazione.
In una prospettiva di parità tra i sistemi il C.F.P.
persegue con interesse, l’attivazione di percorsi
integrati tra scuola, formazione e contesto
produttivo. I percorsi integrati triennali,
come quelli introdotti innovativamente nel
nostro C.F.P., rispondono meglio alle esigenze
dei giovani e ai loro progetti di vita e professionali
consentendo loro il passaggio da un
sistema all’altro, attraverso l’inserimento lavorativo
o il rientro nella scuola per il conseguimento
del diploma di maturità.
OBIETTIVI
L’obiettivo generale delle attività di formazione
professionale è fornire agli allievi le
competenze e il "saper fare" necessari per
svolgere una specifica professione. Oltre alle
competenze tecniche e professionali, i
corsi si propongono di trasferire le necessarie
conoscenze culturali di base per consentire
ai giovani di interpretare i mutamenti
della nostra società e di crescere come cittadini
attivi. Se dunque l'apprendimento all'interno
della formazione professionale è
soprattutto “professionalizzante”, non vengono
tuttavia trascurati strumenti teorici,
competenze trasversali, sociali e contenuti
culturali, avendo come riferimento continuo
la crescita e lo sviluppo dell'individuo nella
sua interezza.
D come Damiano La testimonianza della mamma di Maria Berardi Bianchini
Alcuni giorni orsono, ero presso il presidio
medico di zona per far autorizzare una ricetta,
il medico dietro lo sportello dice: «il ragazzo
dell’ottantacinque è all’università o in
vacanza?» Rispondo: «è un ragazzo down ed
è in vacanza». L’espressione del medico di
colpo è cambiata…
Forse ventiquattro anni fa sarei rimasta male
perché accettare e affrontare la diversità
non era per niente facile; la nascita di un
neonato è vissuta con gioia: lo contempli
mentre dorme, si stiracchia o fa le smorfiette,
quando è nato Damiano chiunque lo
guardasse aveva una espressione di compatimento.
I medici ci dissero subito che occorreva accompagnarlo
nella crescita anche attraverso
terapie senso-motorie, logopediche etc.;
così mettendo da parte dolore ed anche un pò di rabbia ci siamo attivati cercando di inserire
Damiano in questo o in quel programma
perché avesse tutte le opportunità
necessarie al suo sviluppo armonico sia sul
piano psicofisico che socio-affettivo.
Momenti di sfiducia, scetticismo e stanchezza
ci hanno accompagnati, ma l’incoraggiamento
a “crederci” ci veniva proprio
da Damiano stesso che faceva progressi lenti
ma abbastanza costanti; non sono mancati
incontri con neuropsichiatri logopedisti,
operatori, i quali ci suggerivano di modulare
i nostri comportamenti sui “bisogni” di
Damiano stesso.
Anche nell’inserimento a scuola la preoccupazione
era quella di fargli frequentare una
scuola la cui didattica includesse il diversamente
abile, tant’è che la vicinanza o la lontananza
della scuola da casa non ha condizionato la scelta: Damiano alle medie superiori,
dopo aver acquisito una certa autonomia
personale, prendeva il trenino per raggiungerla
e di ciò si vantava.
Oggi Damiano ha terminato il suo percorso
scolastico ed è inserito in un tirocinio
presso lo studio dentistico del dott. Raimondo
e se è vero che niente avviene per
caso in questo cammino a volte non facile
l’incontro con alcune persone è stato di una
rilevanza determinante; così quando il
dott. Raimondo mi propose di prenderlo
nel suo studio, credevo, inizialmente, di
non aver ben compreso e a casa riferii la notizia
con il trasporto di una scolaretta che ha
preso un bel voto.
Grazie all’impegno e la serietà del dottore e
della sua equipe Damiano è al tirocinio da
due anni, va con entusiasmo e quando torna
a casa e gli chiedo «Come è andata? Come
stai?» lui risponde «benissimo» e se ha ricevuto
qualche elogio aggiunge: «sono felice».
Mi rendo conto che niente è stato vano e
che gli sforzi di noi genitori e delle persone
che hanno avuto particolare attenzione nei
confronti di Damiano sono stati pienamente
ripagati.
Identificare una persona con il temine handicappato,
disabile, diversamente abile o
down non significa ridimensionarla a quella
che è l’accezione del termine e cioè ad una
persona che non può dare risposte adeguate
ma ad un essere che può conquistare una
propria identità e trovare una collocazione
socio-lavorativa.
E questo è Damiano con il suo vissuto, con le
sue esperienze, interessi ed entusiasmi.
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