Incontinentia pigmenti
di Daniela Concolino e G.M. Pascali
L’INCONTINENTIAPIGMENTI o sindrome di Bloch-
Sulzberger è una rara malattia genetica descritta
per la prima volta da Garrod nel 1906.
Prende il nome di sindrome di Bloch-Sulzberger
che rispettivamente nel 1926 e nel
1928 ne descrissero con maggiori particolari
le caratteristiche. L’Incontinentia Pigmenti
[IP] è una genodermatosi [cioè un disordine
genetico che colpisce pelle, capelli, denti
e unghie] dovuta ad una anomalia di un
singolo gene localizzato sul cromosoma sessuale
X, a trasmissione dominante. È una
malattia rara, essendo stati riportati circa 700
casi e si manifesta quasi esclusivamente nelle
femmine. La mutazione genetica nei maschi
è talmente grave che nessuno di essi sopravvive
fino alla nascita. Questo accade
perché le femmine possiedono due cromosomi
X, di cui uno solo è mutato, mentre i
maschi, che hanno un solo cromosoma X
muoiono prima della nascita, se questo è
mutato. Le manifestazioni cliniche e la loro
gravità variano da persona a persona. Le lesioni
della pelle, prevalentemente al tronco
e agli arti, evolvono in 4 stadi: neonati e bambini
con Incontinentia Pigmenti spesso presentano
sulla pelle macchie simili a tatuaggi,
talvolta accompagnate da bolle. Successivamente
sviluppano lesioni vescicolose simili
a varicella o herpes. Le vescicole possono
diventare verrucose fino a cicatrici più o
meno estese che tendono poi a regredire
spontaneamente con l’età. Le lesioni cutanee,
specialmente quelle degli arti inferiori,
si dispongono secondo linee verticali. Il nome
della malattia deriva dal fatto che osservando
la pelle al microscopio la melanina [il
pigmento che dà il colore scuro alla pelle]
sembra "sfuggire" dallo strato basale dell’epidermide
che dovrebbe contenerla. Le
macchie possono evolvere fino a fare assumere
alla pelle un aspetto striato. Altri possibili
sintomi sono disturbi nella prima dentizione,
con denti irregolari e distanziati, alopecia
[cioè calvizia “a chiazze”], unghie parzialmente
sviluppate, difetti visivi permanenti
fino alla cecità, infarto e crisi epilettiche.
La più grave complicanza è il ritardo
mentale, che si è riscontrato nel 20% dei casi.
L’IP deve quindi essere considerata più
che una patologia singola, una vera e propria
sindrome, intendendo per sindrome una
patologia che coinvolge diversi organi o apparati.
La diagnosi viene effettuata, in genere
da un dermatologo, sulla base delle manifestazioni
cliniche. Può essere confermata
dall’analisi genetica. Si raccomanda di eseguire una biopsia cutanea e di esaminare
tutti i parenti di primo grado. Nei pazienti
che presentano coinvolgimento del sistema
nervoso centrale sarà utile una valutazione
neurologica completa e la risonanza
magnetica. Per tutti i pazienti dovrà essere
intrapresa una valutazione oftalmologica.
Non esiste al momento una terapia risolutiva.
È necessario un trattamento odontostomatologico
e le convulsioni devono essere
trattate con anticonvulsivanti. Oggi la malattia
può essere riconosciuta ancor prima
della nascita con lo studio molecolare.
NOTIZIE UTILI
CODICE MALATTIA RARA: RN0510
GENETICA
L'Incontinentia Pigmenti è causata da mutazioni
di un gene chiamato NEMO [o IKK-gamma], localizzato
sul cromosoma X. Il gene codifica per una
proteina coinvolta in numerose attività cellulari, il
che spiega l'ampia varietà di manifestazioni della
patologia. La malattia si trasmette con modalità
associata all'X dominante; negli individui di
sesso femminile, basta un solo cromosoma X alterato
perché la malattia si manifesti. Una donna
affetta ha quindi il 50% di probabilità di trasmettere
la malattia alle proprie figlie femmine.
In molti casi la malattia si manifesta nelle ragazze
come sporadica. Sono stati descritti 2 loci diversi,
uno non-familiare [IP1] Xp11.21 e uno familiare
[IP2] Xq28.
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