QUALI SONO LE MOSSE
DI UNA PEDINA DIVERSA?
della Dott.ssa Rosaria Porco
AFFRONTARE L’ESPERIENZA PSICOLOGICA dell’handicap
significa innanzitutto definire il valore
che diamo a questa realtà umana. Ciò risiede
fondamentalmente nel modo in cui
l’handicap viene interpretato nella nostra
cultura. Di fronte alla disabilità in generale,
ed ai vissuti esperienziali che ne derivano, la
nostra cultura si sente interpellata nella sua
competenza, sfidata nella sua illusione di
onnipotenza che ci fa sperimentare la “colpa”
per “i cattivi risultati”, quasi come fosse
possibile controllarli. Reagisce spesso con
uno sforzo compensatorio accentuando la
ricerca di tecniche sempre più perfezionate
e di approfondimenti diagnostici che con le
loro descrittive catalogazioni ripristinano il
vissuto sociale di efficienza, pur senza cambiare
nulla nella vita del soggetto. Paradossalmente
si assiste al fenomeno per cui il
progresso scientifico con le sue possibilità di
diagnosi precoce, di interventi predittivi e di
cura, costruendo in ognuno di noi il miraggio
che a tutto ci sia la possibilità di porre rimedio,
peggiora i vissuti dei soggetti colpiti
e dei loro familiari, generando rabbia verso
gli errori umani, le mancate previsioni dei sanitari,
la loro presunta incompetenza. Questa
rabbia viene spesso utilizzata dalle difese
di ciascuno contro la sofferenza come luogo
di scarica della frustrazione e come manovra
inconscia di tipo disforico e antidepressivo
che, se in parte utile nel momento
della crisi, rappresenta a lungo termine un
impedimento al processo di accettazione del
deficit da parte del paziente. Infatti il vissuto
di vittima è molto difficile da convertire in
esperienza propositiva e di responsabile
condivisione della sofferenza del paziente. Il
progresso scientifico ha permesso un enorme
evoluzione delle conoscenze in campo
sanitario, che ha dato grandi contributi sul
versante terapeutico, permettendo di ridurre
le incidenze negative della malattia nella
vita di tutti noi. La risorsa principale che fa da
collante tra la disabilità e la cultura è la famiglia;
fonte inesauribile di amore incondizionato sorretto da forti legami. La famiglia
gioca un ruolo importante nella crescita e
nella cura dei figli, e tutto ciò si carica di maggiore
responsabilità quando il nucleo familiare
si trova davanti alla disabilità. La società
con i suoi schemi e i suoi paradigmi, incapsula
ognuno di noi in un ruolo, in una condizione,
come se fossimo pedine bianche o
nere da muovere a seconde delle circostanze,
seguendo regole all’interno di ciò che
chiamiamo “normalità”.
Ma che cosa succede quando a muoversi su
questa scacchiera non è una pedina bianca
né una pedina nera? Quali sono, allora, le
mosse di una pedina diversa?
Arbitrariamente mi sento di rispondere a
questa domanda e vi dico che queste mosse,
sono le mosse giuste; che saltano gli schemi,
che rompono gli argini della cosiddetta “normalità”
e creano, nuovi spazi vincendo la
partita più importante “vivere senza confini”,
oltrepassando ogni limite fisico e mentale.
Utilizzando la metafora della scacchiera è facile capire come sia complicato a livello sociale
introdurre in un sistema prestabilito e
statico, una modifica, uno “strappo alla regola”
che ci porta a giocare una partita diversa,
una partita a colori. Oltre al bianco e al
nero delle pedine normali c’è il rosso, il verde,
il giallo, delle pedine speciali, che con la
loro presenza ci ricordano la loro importanza,
la loro voglia di giocare e di mettersi in
gioco, ogni giorno. Su questa immensa
scacchiera che rappresenta la vita a giocare
sono tutti i colori. Ogni colore rappresenta
una persona con i suoi pregi e i suoi difetti,
con le sue forze e le sue debolezze; perché nel
grande gioco della vita ogni pedina è importante
qualunque sia il suo colore.
Tutto ciò vale per ogni tipo di disabilità, dalla
più grave e debilitante a quella più lieve,
ogni difficoltà che si incontra nella vita, permanente
o temporanea che sia, non deve diventare
mai una diversità ma trasformarsi in
una nuova realtà alla quale dobbiamo dare
spazio per capirla ed affrontarla.
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