MTM n°27
MEDICAL TEAM MAGAZINE
Anno 10 - Numero 1 - dic 2010/feb 2011
Sociale
 


Mirella Bufalini
Mirella Bufalini


Anno 10 - Numero 2
dic 2010/feb 2011

 

Da una lettera di Salvo: ...«in questi quattro giorni mi sono trovato come in casa mia. Durante l'intervento il dottor Raimondo è stato di una bravura eccezionale infatti non ho sofferto nè prima nè dopo. Questa equipe di medici è fantastica ed io gli affido con piena fiducia la mia vita»


Per informazioni: Medicalteam srl Odontoiatria Speciale 065813375 eugenioraimondo@tiscali.it




SALVO, DALLA SICILIA CON SIMPATIA


di Mirella Bufalini

Da sinistra: Dott.ssa Oriana Bonaventura, Il Dott. Eugenio Raimondo, Salvatore Antonio Manganaro, Dott.ssa Michaela SoricuFino all'età di 10 anni, Salvatore è stato un bambino molto vivace, il primo della classe. Un giorno, la mamma, la signora Giovanna, aveva appena finito di cucinare, va a cercarlo nella sua camera per avvertirlo di mettersi a tavola e non trovandolo, cerca per tutta casa, lo chiama a voce alta ma senza risultato. Ha un brutto presentimento e angosciata si affaccia dal balcone dell’appartamento sito al terzo piano: Salvo era steso al suolo, caduto non si sa come né perché. Dopo l’incidente il bimbo entra in coma per grave trauma cerebrale con frattura frontale, distacco dell’ipofisi, spappolamento della milza, contusione polmonare ed emiparesi destra. “Vegeta” per circa un mese in sala rianimazione. I suoi familiari non lo lasciano un attimo, continuano a pregare e a sperare nonostante il consiglio dei medici fosse quello di accettare il dolore e di rassegnarsi. Ma alcune volte dove non può arrivare l’uomo, anche il miglior luminare del mondo, può arrivare una forza Superiore che cambia completamente le cose. In una bella giornata di sole Salvo si sveglia e di lì il miracolo. Viene trasportato ad Ariccia dove il dott. Pierrot si prende cura di lui con tutte le terapie riabilitative del caso. Salvo dice le sue prime parole: «minchia, ho fame», poi con il tempo pronuncia anche il nome della sorella, ricomincia pian piano a camminare e a ricordare tutto.
È una gioia per me conoscere Salvo, m’imprime energia positiva, è di un umorismo unico, potrebbe fare tranquillamente il cabarettista, ne ha tutti i numeri. Ha appena subito un intervento chirurgico e non ha minimamente perso la sua vivacità... mi siedo accanto a lui e gli chiedo se si sente di tornare indietro con gli anni, oggi è un bel trenduenne, per raccontarmi le sensazioni di quell’esperienza traumatica del coma.
«Ricordo solo che la mia anima fu chiamata dal Signore, sono stato accolto in cielo dai miei nonni e da quattro angeli con le lance incrociate verso l’alto che proteggevano una grande porta. Alla domanda che sei venuto a fare, risposi che ero stato chiamato. Gli angeli hanno abbassato le lance e mi hanno fatto entrare. Lì sono stato abbagliato da una grande luce e ho visto Gesù, non riesco a trovare le parole per descrivere quello che ho provato. Era meraviglioso. Gesù mi ha chiesto se volevo rimanere o tornare sulla terra…io Gli ho detto che volevo stare con i miei genitori». Salvo si commuove e gli sgorgano due lacrimoni ma dopo poco torna a scherzare e a fare battute. Avrebbe voluto diventare un notaio, invece ha un diploma come tecnico di computer, ma ha una marcia in più, nonostante soffra di crisi epilettiche e ripeta alcune volte le stesse cose. Ha un quoziente d’intelligenza superiore al normale, è colto, generoso e stare con lui è un vero dono. Il padre mi conferma che è capace di incutere buon umore a chiunque, tant’è vero che a Caltanissetta, la città dove vive, ha una miriade di amici e tutti lo invitano per godere della sua simpatica compagnia.