MTM n°27
MEDICAL TEAM MAGAZINE
Anno 10 - Numero 1 - dic 2010/feb 2011
Sociale
 


Mirella Bufalini
Mirella Bufalini


Anno 10 - Numero 2
dic 2010/feb 2011

 

Molte ricerche sostengono che se nell’alimentazione del bambino si sostituisce il latte di mucca a quello della madre ci sono più probabilità di predisposizione all’obesità


Attenzione ad assumere latte bovino od ovino nell’infanzia, nell’adolescenza e nell’età adulta con frequenza!




LATTICINI SI, LATTICINI NO, LA DIATRIBA SUI PRODOTTI CASEARI


di Mirella Bufalini

bovini al pascolo«È mia profonda convinzione che l’essere umano non ha bisogno del latte, fatta eccezione per il latte che il neonato riceve dalla propria madre». Così esordì Mahatma Ghandi a un certo punto della sua vita. In effetti c’è molta confusione sull’argomento. Una larga fetta di nutrizionisti continuano ad esaltare i latticini come la miglior fonte di calcio e nutrienti, dall’altra parte, la medicina non convenzionale, omeopati, naturopati volti all’approccio olistico della salute, sostengono che nell’alimentazione naturale, si può fare a meno del latte e dei suoi derivati e che ci sono in sostituzione cibi molto più ricchi di calcio, completamente privi di grassi e che non intossicano l’organismo .
Solo l’uomo beve il latte dopo lo svezzamento, nessuna razza animale lo fa, quindi, sì al latte umano per il neonato nei primi sei mesi di vita come per tutti gli altri mammiferi ma attenzione ad assumere latte bovino od ovino nell’infanzia, nell’adolescenza e nell’età adulta con frequenza! Molte ricerche sostengono che se nell’alimentazione del bambino si sostituisce il latte di mucca a quello della madre ci sono più probabilità di predisposizione all’obesità. Altri studi hanno appurato che il forte consumo di latte, burro e formaggio può essere messo in relazione con una quantità di disturbi fisici come arteriosclerosi e disturbi vascolari (l’indurimento delle vene), artrite, problemi dei seni paranasali e muco, alcune malattie degenerative tra cui diabete, problemi intestinali e alcuni tipi di cancro. Nella mia pratica di naturopata, noto che il 70% dei soggetti che si espongono ai test per le intolleranze alimentari risultano positivi ai latticini, questo perché in età adulta a differenza del bambino, gli enzimi preposti alla scissione del lattosio sono ridotti e molto più deboli, rendendo difficoltosa l’assimilazione di questo zucchero e provocando reazioni come cefalea, dermatiti, rigonfiamento ed edema dell’intestino con evacuazioni di feci malformate o liquide. Altro mito da sfatare, secondo il prof. Adolfo Panfili, fondatore dell’AIMO (Associazione Internazionale di Medicina Ortomolecolare) è che i latticini siano la cura per l’osteoporosi o per prevenire disturbi ossei, «il calcio, proveniente dai formaggi ed altri prodotti caseari, può entrare nel circolo ematico, normalizzando la lettura ematochimica del siero senza fornire però quel calcio utilizzabile per qualità, sia per l’effetto tampone che per fornire matrice ossea».
Bisognerebbe invece ridurre il consumo di proteine, bere acque poco mineralizzate, introdurre nella dieta qualche cereale integrale, molta frutta e verdura (il doppio del calcio contenuto nel latte lo si trova nei semi di sesamo, nel cavolfiore e nelle alghe).