LATTICINI SI, LATTICINI NO,
LA DIATRIBA SUI PRODOTTI CASEARI
di Mirella Bufalini
«È mia profonda convinzione che l’essere umano
non ha bisogno del latte, fatta eccezione
per il latte che il neonato riceve dalla propria
madre». Così esordì Mahatma Ghandi a un certo
punto della sua vita. In effetti c’è molta confusione
sull’argomento. Una larga fetta di nutrizionisti continuano
ad esaltare i latticini come la miglior fonte di
calcio e nutrienti, dall’altra parte, la medicina non
convenzionale, omeopati, naturopati volti all’approccio
olistico della salute, sostengono che nell’alimentazione
naturale, si può fare a meno del latte e dei suoi derivati
e che ci sono in sostituzione cibi molto più ricchi di
calcio, completamente privi di grassi e che non intossicano
l’organismo .
Solo l’uomo beve il latte dopo lo svezzamento, nessuna
razza animale lo fa, quindi, sì al latte umano per il
neonato nei primi sei mesi di vita come per tutti gli
altri mammiferi ma attenzione ad assumere latte
bovino od ovino nell’infanzia, nell’adolescenza e
nell’età adulta con frequenza! Molte ricerche sostengono
che se nell’alimentazione del bambino si sostituisce
il latte di mucca a quello della madre ci sono
più probabilità di predisposizione
all’obesità. Altri studi hanno appurato
che il forte consumo di
latte, burro e formaggio può essere
messo in relazione con una quantità
di disturbi fisici come arteriosclerosi
e disturbi vascolari (l’indurimento delle vene),
artrite, problemi dei seni paranasali e muco, alcune
malattie degenerative tra cui diabete, problemi intestinali
e alcuni tipi di cancro. Nella mia pratica di naturopata,
noto che il 70% dei soggetti che si espongono
ai test per le intolleranze alimentari risultano positivi
ai latticini, questo perché in età adulta a differenza
del bambino, gli enzimi preposti alla scissione del
lattosio sono ridotti e molto più deboli, rendendo difficoltosa
l’assimilazione di questo zucchero e provocando
reazioni come cefalea, dermatiti, rigonfiamento
ed edema dell’intestino con evacuazioni di feci malformate
o liquide. Altro mito da sfatare, secondo il
prof. Adolfo Panfili, fondatore dell’AIMO (Associazione
Internazionale di Medicina Ortomolecolare) è che i
latticini siano la cura per l’osteoporosi o per prevenire
disturbi ossei, «il calcio, proveniente dai formaggi ed
altri prodotti caseari, può entrare nel circolo ematico,
normalizzando la lettura ematochimica del siero senza
fornire però quel calcio utilizzabile per qualità, sia
per l’effetto tampone che per fornire matrice ossea».
Bisognerebbe invece ridurre il consumo di proteine,
bere acque poco mineralizzate, introdurre
nella dieta qualche cereale
integrale, molta frutta e verdura (il
doppio del calcio contenuto nel
latte lo si trova nei semi di sesamo,
nel cavolfiore e nelle alghe).
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