PADRI SEPARATI:
STORIE DI ORDINARIA POVERTÀ
«Come associazione "Papà separati dai figli" forniamo attività di assistenza telefonica
a via mail, promuoviamo convegni ed incontri a tema e continuiamo a promuovere
la cultura della bigenitorialità, unica che può salvaguardare i figli»
di Nicoletta Alborino
LA STORIA DI ANTONIO può essere elevata a valore per
tutti quei padri che seguono la via giudiziaria per la
separazione. Nonostante la legge sull'affidamento
condiviso dei figli 54/2006 che doveva portare una rivoluzione
copernicana nel mondo delle separazioni
prevedendo un percorso mediatorio
nell'interesse dei figli, la bigenitorialità
consistente nella condivisione
delle scelte fondamentali che
riguardino i figli (istruzione, sanità,
tempo libero) e il cosiddetto "mantenimento
diretto" che doveva far sparire
l'assegno di mantenimento, nulla è
cambiato ad oggi. I giudici infatti continuano
a "collocare" i figli presso la
madre con facoltà per i padri di vederli
"ad ore", i padri contestualmente perdono
l'abitazione e lo stipendio in
quanto, in assenza di una una regola
di determinazione oggettiva dell'assegno
di mantenimento anche se proposta
dalle associazioni sulla base di
studi econometrici fortemente avversata
dalla magistratura, oltre alla quota
dell'assegno ci sono continue richieste
di rimborsi per spese straordinarie.
La speranza in attesa di un auspicato
cambio culturale risiede in due proposte
di legge la 957 e la 2208 che sostanzialmente, vista la
non applicazione di quanto previsto nella 54/2006, prevedono
entrambe di rimuovere le "scuse" che non consentono di
dare piena attuazione alla bigenitorialità. La "storia di Antonio"
è la storia di tutti i padri che hanno
avuto la sfortuna di intraprendere,
loro malgrado, una strada giudiziaria
per la separazione. Antonio ci ha raccontato
la sua odissea, che ancora
oggi continua, anche se ha avuto inizio
nel lontano 1999. Il lungo percorso
giudiziario, ha stabilito che Antonio
versi alla ex moglie un assegno per il
figlio di 1.462 prelevato direttamente
dalla busta paga del padre. Nel 2007,
dopo cinque anni di convivenza con
una ragazza straniera, Antonio ha
avuto una nuova figlia. Vista l'impossibilità
di pagare un canone di
locazione per un appartamento più
grande in città, ha affittato un appartamento
a circa 40 km. da Roma.
Nonostante il giudice abbia deciso
per un affido condiviso, oggi Antonio
non riesce a vedere quasi mai il figlio,
sia a causa della distanza che li divide,
sia a causa delle continue difficoltà
con la sua ex moglie.
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