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Heide
De Togni
Dottore in chimica
e tecnologie farmaceutiche
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Saccharomyces boulardii: un
alleato durante le terapie antibiotiche
di Heide De Togni
Fondamentale è mantenere
l’eubiosi intestinale
L’intestino è stato definito
provocatoriamente il nostro «cervello inferiore»: attraverso
la digestione degli alimenti assimila le sostanze nutritive indispensabili
alla vita ed elimina ciò che non viene utilizzato. In condizioni
ottimali ha la capacità di favorire il ricambio e la rigenerazione
necessaria al mantenimento della salute e dell’equilibrio dell’organismo.
Savage, nel 1977 ha affermato che «il nostro benessere corrisponde
ad un equilibrio dinamico esistente tra l’intero organismo, la sua
alimentazione e la popolazione di microrganismi di origine batterica e
non batterica che convivono in simbiosi con l’organismo stesso e
che ne colonizzano le pareti intestinali».
Per questo motivo è fondamentale mantenere l’eubiosi
intestinale, sopratutto durante terapie farmacologiche e antibiotiche;
la ricerca scientifica ha individuato nei probiotici
l’unico strumento valido per salvaguardare la microflora del nostro
paziente.
Tra i ceppi utilizzati S.Boulardii riveste un ruolo unico:
è un microrganismo saprofita, produttore di acido lattico e resistente
agli antibiotici, essendo di origine non batterica; stimola la produzione
di anticorpi e quindi aumenta le difese dell’organismo contro le
infezioni microbiche.
S.Boulardii è in grado di contrastare la disbiosi durante
le terapie antibiotiche in cui la flora batterica viene distrutta.
La sua azione è utile nelle diarree di diversa origine, sia batteriche
che virali.
Sono definiti probiotici gli integratori dietetici in capsule a base di
microrganismi liofilizzati di origine batterica e non
batterica, capaci di riequilibrare la microflora intestinale.
Per apportare beneficio devono essere in grado di superare la barriera
acida dello stomaco senza subire danni e raggiungere intatti la parete
intestinale, avere l’affinità ai ceppi presenti nell’intestino,
una buona concentrazione in cellule vive per capsula,
la garanzia di stabilità nel tempo, e non devono contenere né
lattosio né glutine per i pazienti intolleranti.
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