MTM n° 2

 

MEDICAL TEAM MAGAZINE - Anno 1 - Numero 2 - nov/dic 2002

 


Trattamenti energetici
 


Elvira Stillo
Elvira Stillo



Terapia posturale integrale
Intervista al Maestro Gianfranco Tiberti
di Elvira Stillo

Il Maestro TibertiGianfranco Tiberti. Da trent’anni praticante di Arti Marziali Giapponesi e Cinesi. Studioso ed insegnante di Yoga; insegnante di Zen. Esperto di Medicina Tradizionale Cinese, Shiatsu Zen, conoscitore di antiche tecniche orientali di manipolazione vertebrale.
Ha studiato nel corso di questi 30 anni con insegnanti italiani, giapponesi, cinesi, ed indiani. Ha soggiornato più volte in Giappone. Allievo Zen del Maestro Gensho Hozumi Roshi (Abate del Monastero di Tokofuji). Nell’arco degli anni ha scritto numerosi articoli su riviste di settore. Ha tenuto e tiene stages e corsi intensivi.

Per informazioni: 338.3077732 oppure all’indirizzo web: www.gorinkai.it
e-mail: maestrotiberti@gorinkai.it

Maestro, in cosa consiste esattamente la terapia che Lei pratica?
Questo metodo rappresenta una sintesi di diverse metodiche che ho studiato, alcune più a fondo di altre (dallo Shiatsu alla Medicina Tradizionale Cinese, dalla Osteopatia alla Chiropratica) tutte ispirate nella loro totalità dalla mia ricerca sull’energia (Ki, Chi, Prana) nell’arco di 32 anni di pratica marziale interna ed esterna e soprattutto la meditazione Zen.
In che modo Io Zen ha rappresentato una fonte d’ispirazione?
Un detto giapponese recita «Shin ki tai itotsu dake», che significa:«Mente, Energia e corpo sono una sola cosa!» Questo assunto esemplifica in forma stupenda il concetto di visione olistica, od integrata, o somato-psichica e psico-somatica che è alla base di un certo modo di intendere oggi la Medicina. Lo Zen conduce il praticante, passo passo, a sperimentare un percorso di reintegrazione di questi elementi psico-corporei attraverso un profondo, intenso e potente lavoro sulla corretta postura, la giusta respirazione, il giusto atteggiamento mentale.
In che modo la «postura» è rilevante nel suo approccio terapeutico?
È fondamentale. In senso ultimo (Zen),la postura è la modalità formale di esistenza che assume un corpo umano nello Spazio e nel Tempo secondo Leggi che sono ontologicamente autolegittimate. La Postura in tal senso non significa soltanto l’esteriorizzazione di una «posizione» energetica interna, ma anche il riflesso nella Forma «umana» dell’atteggiamento di interazione che l’individuo ha con il mondo esterno. Pertanto, ogni atteggiamento mentale ed energetico si riflette nella postura, riflettendo a sua volta la modalità di relazione col mondo esterno, così determinando una condizione di «salute» o di «malattia».
Ma, in concreto, come interviene sul paziente?
Intervengo come interprete e mediatore degli squilibri che sono alla base della sua condizione posturale (uso questa definizione in senso ampio). Per questo utilizzo tecniche di sblocco e riallineamento della colonna vertebrale, che sono patrimonio di una antica cultura orientale e che ho perfezionato nei miei incontri con molti qualificati maestri tradizionali, anche nei viaggi di studio e pratica in Oriente. In questo dispongo di numerose ed efficaci tecniche per. agire sia sulla struttura (tecniche articolari), sia sulla respirazione e sui plessi (tecniche mutuate dallo Yoga e dal Chikung), sia sui percorsi energetici e sui punti riflessi (Shiatsu, T’uina, M.T.C.). In questa maniera si può intervenire su numerose alterazioni funzionali osteoarticolari che possono a loro volta riflettersi sul piano organico, o costituirne il riflesso (Biofeedback).
Ma in tutto questo che ruolo ha il «mentale»?
Determinante! È la vera chiave di ingresso nel sistema di reintegrazione del proprio Se. Si dice nello Zen: «L’ anima è il senso del corpo; il corpo è l’espressione dell’anima». Se non riusciamo a comprendere che quel «dolore che sentiamo sulla schiena», al di là della sua causa meccanica che deve essere individuata, trattata e risolta, ha una sottile ed inesplicabile relazione con il nostro sistema energetico, la nostra psiche, il nostro inconscio e dunque la nostra coscienza, non riusciremo a venirne a capo in modo esauriente e rigenerante!
Dunque possiamo imparare qualcosa dalla nostra malattia?
La malattia (che nel Buddhismo è una delle quattro verità enunciate dal Buddha, insieme alla vecchiaia, alla sofferenza e alla morte), può essere il nostro più grande maestro. In Oriente si dice: «È la Terra che fa cadere; è la Terra che fa rialzare». Ciò significa, trasposto sul piano del rapporto malattia-guarigione, che la stessa forza che ci fa ammalare ha in sé il potere di farci guarire. In fondo è una conseguenza del principio logico di non-contraddizione.