|
Elvira
Stillo
|
Terapia posturale integrale
Intervista al Maestro Gianfranco Tiberti
di Elvira Stillo
Gianfranco
Tiberti. Da trent’anni praticante di Arti Marziali Giapponesi
e Cinesi. Studioso ed insegnante di Yoga; insegnante di Zen. Esperto
di Medicina Tradizionale Cinese, Shiatsu Zen, conoscitore di antiche
tecniche orientali di manipolazione vertebrale.
Ha studiato nel corso di questi 30 anni con insegnanti italiani, giapponesi,
cinesi, ed indiani. Ha soggiornato più volte in Giappone. Allievo
Zen del Maestro Gensho Hozumi Roshi (Abate del Monastero di Tokofuji).
Nell’arco degli anni ha scritto numerosi articoli su riviste di
settore. Ha tenuto e tiene stages e corsi intensivi.
Per informazioni: 338.3077732 oppure all’indirizzo
web: www.gorinkai.it
e-mail: maestrotiberti@gorinkai.it
Maestro, in cosa consiste esattamente la terapia
che Lei pratica?
Questo metodo rappresenta una sintesi di diverse metodiche che ho studiato,
alcune più a fondo di altre (dallo Shiatsu alla Medicina Tradizionale
Cinese, dalla Osteopatia alla Chiropratica) tutte ispirate nella loro
totalità dalla mia ricerca sull’energia (Ki, Chi,
Prana) nell’arco di 32 anni di pratica marziale interna
ed esterna e soprattutto la meditazione Zen.
In che modo Io Zen ha rappresentato una fonte d’ispirazione?
Un detto giapponese recita «Shin ki tai itotsu dake», che
significa:«Mente, Energia e corpo sono una sola cosa!» Questo
assunto esemplifica in forma stupenda il concetto di visione olistica,
od integrata, o somato-psichica e psico-somatica che è alla base
di un certo modo di intendere oggi la Medicina. Lo Zen
conduce il praticante, passo passo, a sperimentare un percorso di reintegrazione
di questi elementi psico-corporei attraverso un profondo, intenso e
potente lavoro sulla corretta postura, la giusta respirazione, il giusto
atteggiamento mentale.
In che modo la «postura» è rilevante nel
suo approccio terapeutico?
È fondamentale. In senso ultimo (Zen),la postura è la
modalità formale di esistenza che assume un corpo umano nello
Spazio e nel Tempo secondo Leggi che sono ontologicamente autolegittimate.
La Postura in tal senso non significa soltanto l’esteriorizzazione
di una «posizione» energetica interna, ma anche il riflesso
nella Forma «umana» dell’atteggiamento di interazione
che l’individuo ha con il mondo esterno. Pertanto, ogni atteggiamento
mentale ed energetico si riflette nella postura, riflettendo a sua volta
la modalità di relazione col mondo esterno, così determinando
una condizione di «salute» o di «malattia».
Ma, in concreto, come interviene sul paziente?
Intervengo come interprete e mediatore degli squilibri che sono alla
base della sua condizione posturale (uso questa definizione in senso
ampio). Per questo utilizzo tecniche di sblocco e riallineamento della
colonna vertebrale, che sono patrimonio di una antica cultura orientale
e che ho perfezionato nei miei incontri con molti qualificati maestri
tradizionali, anche nei viaggi di studio e pratica in Oriente. In questo
dispongo di numerose ed efficaci tecniche per. agire sia sulla struttura
(tecniche articolari), sia sulla respirazione e sui plessi (tecniche
mutuate dallo Yoga e dal Chikung),
sia sui percorsi energetici e sui punti riflessi (Shiatsu, T’uina,
M.T.C.). In questa maniera si può intervenire su numerose
alterazioni funzionali osteoarticolari che possono a loro volta riflettersi
sul piano organico, o costituirne il riflesso (Biofeedback).
Ma in tutto questo che ruolo ha il «mentale»?
Determinante! È la vera chiave di ingresso nel sistema di reintegrazione
del proprio Se. Si dice nello Zen: «L’ anima è il
senso del corpo; il corpo è l’espressione dell’anima».
Se non riusciamo a comprendere che quel «dolore che sentiamo sulla
schiena», al di là della sua causa meccanica che deve essere
individuata, trattata e risolta, ha una sottile ed inesplicabile relazione
con il nostro sistema energetico, la nostra psiche, il nostro inconscio
e dunque la nostra coscienza, non riusciremo a venirne a capo in modo
esauriente e rigenerante!
Dunque possiamo imparare qualcosa dalla nostra malattia?
La malattia (che nel Buddhismo è una delle quattro verità
enunciate dal Buddha, insieme alla vecchiaia, alla sofferenza e alla
morte), può essere il nostro più grande maestro. In Oriente
si dice: «È la Terra che fa cadere; è la Terra che
fa rialzare». Ciò significa, trasposto sul piano del rapporto
malattia-guarigione, che la stessa forza che ci fa ammalare ha in sé
il potere di farci guarire. In fondo è una conseguenza del principio
logico di non-contraddizione.
|