MEDICAL TEAM MAGAZINE - Anno 2 - Numero 2 - mar/apr 2003
|
|||
Editoriale | |||
|
Un ospedale, una corsia di un Reparto Oncologico,
tanti camici bianchi, una suora, un carrello spinto nel corridoio che
ogni tanto scompare nelle stanze. Un malato ti guarda negli occhi. Vuole
sapere da te qualcosa di più: il decorso della sua malattia, l’esito
della terapia, le sue aspettative di vita. Tu non ti soffermi nemmeno
a parlarci. Guardi la cartella. Non un sorriso, una carezza... ma una
TAC, una radiografia, una biopsia. Non è la persona che ti preoccupa,
ma le tue aspettative cliniche. Qualcosa non va, il tumore non risponde
alla cura. Ti guardi intorno, parli con i colleghi. Il tuo sguardo è
sempre lontano dal malato che vorrebbe comprendere il tuo messaggio. Sai
che poche sono le speranze. Il carrello si sposta al letto successivo.
La visita è finita. Trascorrerà un altro giorno, un’altra
notte con i suoi pensieri, la tristezza per la morte del vicino diletto,
il dubbio della sua malattia. Il malato è un individuo, a cui la
malattia ha tolto la sua integrità e giunge a te non solo con i
suoi organi vitali, ma con il suo passato, le paure, le grandi o piccole
esperienze di sofferenza, la sua fragilità. Lettere al
Direttore Gent.mo Dott. Raimondo, a pagina cinque
della vostra rivista di Gennaio-Febbraio 2003, si legge l’incredibile
«proposta-invito» ai sindacati medici di non prevedere la
corresponsione di arretrati... (sic)» da parte del Sig. Bove Antonio,
medico. Dopo che la categoria medica dei sanitari è stata derubata
(unica categoria in Italia) degli arretrati dell’intero anno 1988,
si desiderano nuovi furti a danno della summenzionata categoria, invece
di richiedere con decisione e secondo il diritto oggettivo il rispetto
delle date contrattuali (il contratto scadeva al 31/12/2000), si producono
asserzioni fuori della logica e dal minimo buon senso. A quando la rettifica
del Sig. Bove Antonio? La mia provocatoria
richiesta di effettuare una donazione, nel prossimo rinnovo contrattuale
della Convenzione per la Medicina Generale, era dettata solo da una mia
personale considerazione. La corresponsione degli arretrati, avvenuta
con la contemporanea messa a regime dei benefici del contratto, ha definito
un cumulo di emolumenti che ha determinato un devastante salasso fiscale,
vanificando lo scopo del recupero economico contrattuale. Poiché
il lettore non si è qualificato non posso fargli comprendere la
provocazione esternata nella mia intervista, non pubblicata per intero.
Proponevo in essa, in alternativa agli arretrati, di chiedere il diritto
a fruire di un mese di ferie pagato dalla AsL, con obbligo di sostituzione
a carico della stessa, risparmiando così il pagamento che noi effettuiamo
al collega che ci sostituisce. Alternativa più accettabile dal
lettore dissenziente. Lo scrivente chiede al lettore anonimo di essere
propositivo, elencando altre alternative che garantiscano recupero economico
senza averne danno. Vorrei darGli una chicca di cui forse non è
a conoscenza. Dalla lettura di un articolo apparso sul Corriere Medico
del 3/4/2003, si evince che nel prossimo rinnovo contrattuale per la Medicina
Generale, l’Agenzia delle Regioni propone la riduzione del compenso
della quota capitaria del 20%, a fronte di ulteriori disponibilità
a lavorare di più e con maggiori oneri burocratici. Come vede caro
Lettore anonimo la fantasia supera la realtà proposta dalla cosiddetta
MINI ARAN!
|