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![Dott. Eugenio Raimondo](img/Dott%20Raimondo_1.jpg)
Dott.
Eugenio Raimondo
Direttore scientifico
e responsabile editoriale.
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Sindrome di Marfan
Progetto: «L’associazione Marfan dialoga con ... i medici
di famiglia ed i pediatri»
di Eugenio Raimondo
Associazione italiana per la lotta
alla sindrome di Marfan e patologie correlate
e-mail: assomarfan@hotmail.com
tel. 06 78346437 celI. 348 9232605 - 349 0867158
ccp n. 56506033 int. Associazione Marfan
![](img/Marfan_thumb_1.jpg) |
A
Pollice: L’ipermobilità articolare
tipica di questi pazienti può facilmente essere messa in
evidenza mediante il segno del pollice che risulta positivo se il
pollice stretto nella mano oltrepassa il bordo ulnare.
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![](img/Marfan_wrist_1.jpg) |
B Polso:
Il “segno del polso” è positivo se le
falangi distali di pollice e mignolo si sovrappongono quando strette
attorno al polso controlaterale ed è un altro segno di patologica
mobilità articolare. |
![](img/Marfan_woman_1.jpg) |
C Addome:
Tipiche smagliature cutanee come segno dell’alterazione
del tessuto elastico. |
D
Ragazzo: Tipico fenotipo Marfan in cui si nota la
sproporzione tra il busto
corto ed gli arti molto lunghi associato alle diverse deformità
scheletriche
(ginocchia valghe, piede piatto petto carenato, scoliosi). |
La Sindrome di Marfan, contrariamente a
quanto comunemente ritenuto, non è rara. Infatti, ha un’incidenza
di un caso ogni 5000 abitanti. Spesso il paziente è ignaro di essere
portatore di tale sindrome ed il primo sintomo (e.g. la dissecazione acuta
dell’aorta) è spesso fatale. Di qui l’importanza di
individuare precocemente i portatori di tale sindrome poiché il
trattamento in fase precoce delle alterazioni cardiovascolari prolunga
notevolmente la spettanza di vita di tali pazienti. La mutazione genetica
responsabile di tale sindrome è un’alterazione nel gene della
fibrillina (cromosoma 15). Di solito (in 3 casi su 4) tale mutazione genetica
viene ereditata o dal padre o dalla madre affetta dalla malattia ed è
dominante per cui la fibrillina prodotta dal gene malato interferisce
anche con la produzione di fibrillina dal gene sano. Una nuova mutazione
spontanea ha invece un’incidenza dello 0,01%.
La fibrillina alterata prodotta dal gene mutato causa debolezza nei tendini,
legamenti ed in tutti i tessuti connettivi del corpo ma in particolare
nell’apparato cardiovascolare, in quello scheletrico ed in quello
oculare. Più specificatamente l’aorta tende a dilatarsi (aneurisma),la
colonna vertebrale ad incurvarsi ed il cristallino a dislocarsi. La gravità
di tali sintomi è molto variabile ed anche l’organo o apparato
più gravemente colpito può essere diverso da paziente a
paziente. In ogni caso la cosa importante è individuare tra tutti
i potenziali portatori di tale sindrome, coloro che hanno una dilatazione
progressiva della radice aortica che è quindi a rischio di rottura
se non trattata tempestivamente. Un semplice ecocardiogramma, è
pertanto in grado di individuare tali pazienti a rischio e ridurre notevolmente
la mortalità legata all’evenienza della dissecazione o rottura
spontanea dell’aorta. Tali pazienti presentano alcune particolari
caratteristiche somatiche: gambe e braccia molto lunghe, falangi lunghe
ed affusolate con pollice allungato, lo sterno può presentarsi
sia escavato che carenato, la colonna può avere la scoliosi più
o meno accentuata, i piedi sono solitamente piatti con una particolare
rotazione verso il basso della porzione media del piede, le ginocchia
presentano una curvatura all’indietro, in genere sono molto miopi
(possono avere una improvvisa lussazione del cristallino).
Poiché alcune di queste caratteristiche si ritrovano anche in persone
non affette da sindrome di Marfan la diagnosi si basa sulla combinazione
di alterazioni in almeno due apparati secondo dei criteri maggiori e/o
minori (Ghent nosology) . D’altro canto alcuni pazienti affetti
dalla sindrome possono non avere caratteristiche fisiche esterne così
ben definite ed evidenti ma avere comunque alterazioni dell’apparato
cardiovascolare ed in particolare dell’aorta ascendente.
In considerazione della gravità dell’eventuale patologia
è perciò preferibile avere il sospetto anche in presenza
di segni non propriamente eclatanti.
I pro e i contro dello sport
L’attività fisica è importante per i pazienti con
sindrome di Marfan ma:
- Evitare sport di contatto; rischio di danni all’aorta, agli occhi
ed all’apparato scheletrico.
-Evitare attività estenuanti per lo stress indotto all’aorta.
-Evitare le competizioni e, soprattutto non testare i propri limiti.
Alto rischio di collisione.
Faticoso: |
Basket. boxe, hockey, arti marziali,
calcio, lotta |
Limitata collisione.
Faticoso: |
Baseball, ciclismo, ginnastica, paflavolo |
Scarso rischio di collisione.
Faticoso: |
Running veloce, sollevamento pesi |
Scarso rischio di collisione.
Moderatamente faticoso: |
Jogging, nuoto, tennis, ping pong |
Scarso rischio di collisione.
Non faticoso: |
Golf. bowling. walking, tiro |
CRITERI CLINICI PER LA DIAGNOSI
DI SINDROME DI MARFAN (GHENT NOSOLOGY)
•Criterio maggiore in 2 apparati differenti + coinvolgimento di
un terzo apparato.
•Parente diretto di persona affetta + 1 criterio maggiore in un
apparato + coinvolgimento di un secondo apparato
APPARATI |
CRITERI MAGGORI |
CRITERI MAGGIORI |
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Presenza di almeno 4 delle seguenti manifestazioni:
•Petto carenato
•Petto excavatum che richiede intervento
•Ridotto rapporto tronco/arti inferiori o rapporto ampiezza-braccia!
altezza> 1,05
•Segni del polso e del pollice
•Scoliosi>20~ o spondilolistesi
•Ridotte estensioni dei gomiti [c170~] .Spostamento mediale
del malleolo mediale [piede piatto]
•Protrusione dell’acetabolo di ogni grado [da Rx torace] |
•Petto excavatum di media gravità
•Ipermobilità articolare
•Palato ad ogiva con sovraffollamento dentario
•Alterazioni facciali (dolicocefalia, ipoplasia malare, enoftalmo,
retrognazia) |
APPARATO OCULARE |
Lussazione del cristallino |
•Cornea abnormemente piatta
•Aumentata lunghezza assiale del globo oculare
•Ipoplasia dell’iride o ipoplasia del muscolo ciliare
che causa ridotta miosi |
APPARATO CARDIOVASCOLARE |
Dilatazione della radice aortica con o senza
insufficienza valvolare aortica
Disseccazione aorta discendente |
•Prolasso mitralico
•Dilatazione dell’arteria polmonare prima dei 40 anni
•Calcificazione dell’anulus mitralico prima dei 40 anni
•Dilatazione e dissecazione dell’aorta toracica di scendente
o addominale prima dei 50 anni |
APPARATO RESPIRATORIO |
Nessuno |
•Pneumotorace spontaneo
•Bolle polmonari apicali |
APPARATO CUTANEO |
Nessuno |
•Strie atrofiche non associate a dimagrimento
o gravidanza
•Ernie ricorrenti |
APPARATO NERVOSO |
Estasia della cura (TAC o RM) |
Nessuno |
FAMILIARITÀ/ GENETICA |
•Genitore, figlio o fratello affetto
•Presenza di mutazione genetica tipica della sindrome di Marfan
•Diagnosi genetica in famiglia |
Nessuno
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