MTM n°5
MEDICAL TEAM MAGAZINE
Anno 2 - Numero 3/4 - mag/ago 2003

Editoriale
 


Dott. Eugenio Raimondo
Il Dott. Eugenio Raimondo
Direttore scientifico e
responsabile editoriale.


Abituarsi ad amare il prossimo

di Eugenio Raimondo

direttore@mtmweb.it

Il prossimo prende ma ti dà. E quando ne senti il peso non ti sei allenato abbastanza.

Fermarsi ogni tanto a pensare. Pensare alla vita che scorre, alla sua inevitabile fine, ad un passato ormai troppo lontano. Lo scafo veloce slitta sul mare azzurro e calmo mentre un gabbiano lo affianca e lo insegue. Il sole rosso si adagia sull’orizzonte. Un suo raggio disegna una stella sugli occhiali neri del mio amico Salvatore. Salvatore è cieco. È con altri amici non vedenti. Ci siamo immersi nei fondali ricchi e azzurri del Sud: in Calabria (Isola di Dino). A 25 metri era immobile e ci tenevamo per mano. Con l’altra accarezzava una stella marina. Quanta tenerezza nella sua ricerca. Entriamo in una grotta fredda e profonda. Poi mi dirà: «Quanto era buia!». Non capivo come potesse comprenderlo. Segue Piero, l’istruttore, con fiducia e abbandono. Gli altri, a turno, tutti nella grotta. Più tardi, la risalita.Controllo il computer e tutti in barca. «Cosa hai provato?» gli chiedo mentre mi passa il Gav. «Quello che hai provato tu» mi risponde. «Non hai avuto paura?». «No… e perché? E poi, ho fiducia». «Vedi», mi dice, «io non trascuro nulla, mi gusto tutte le sensazioni che diventano emozioni. Tu forse non apprezzi sempre tutto ciò che vedi, la vita a volte ti scorre veloce e non ti soffermi veramente a guardare con ammirazione». «È vero» gli rispondo. Sono tutti contenti sulla barca. Si avverte un’armonia e un senso di comunione. Macchie gialle, verdi, rosse, blu si susseguono sulla spiaggia. Un pittore forse vi ha provato i suoi colori. Le montagne floride si affiancano e a tratti si spezzano e le onde vi si cullano. Da lontano, pescatori tirano le reti. E noi sempre più veloci. Salvatore, grazie.
Oggi ho ammirato e apprezzato come tu mi hai consigliato. Il gabbiano vira verso il sole.
Bisogna abituarsi ad amare il prossimo. Meglio un po’ al giorno. Il prossimo prende, ma ti dà. E quando ne senti il peso non ti sei allenato abbastanza.


Lettere al Direttore

L’importante ruolo di coesione tra le istituzioni mediche e i medici stessi che MedicalTeamMagazine intende ricoprire nel tempo, ottiene sempre più credito da parte dei nostri lettori. Lettere al Direttore rappresenta una finestra sulle vostre tante considerazioni relative alla nostra rivista, che ci aiutano a comprendere come affinare le tecniche di diffusione in funzione delle esigenze di una corretta informazione medica e sociale.

Carissimo Collega,
sono rimasto colpito dalla lettura del Tuo intervento di apertura nell’ultimo numero di Mtm. Mi sono immediatamente sentito in una particolare sintonia di fondo con Te. Forse si tratta di una seconda pelle, una «deviazione esistenziale», invece che professionale. Sono infatti impegnato, come medico credente, in un Movimento per Operatori Sanitari che si chiama Diaconia Medica Missionaria. Per noi è un’opportunità per riscoprire la dimensione spirituale della nostra professione e per riconfermare la scelta a favore del Bene che ci spinse a decidere di combattere il male della malattia. È come imparare a vivere e operare in una seconda dimensione, parallela a quella che descrivi. È come vivere due volte, dando significato alle attese apparenti e a quelle profonde, nostre e del nostro malato. Una dimensione in cui si riesca a fare qualcosa di più che compilare una cartella e prescrivere una terapia. Le aspettative cliniche si ampliano così verso un orizzonte più vasto che comprende finalmente anche le attese di quel malato che ti guarda negli occhi.

Duilio Bagnarelli
http://www.arcadellalleanza.net/diaconia /index.htm