MTM n°5
MEDICAL TEAM MAGAZINE
Anno 2 - Numero 3/4 - mag/ago 2003

Gelotologia - Diversamente abili
 


Emanuela Porchedda
Emanuela Porchedda



Ridere per vivere
Intervista al Presidente della Associazione Ridere per Vivere, Leonardo Spina
di Emanuela Porchedda

Leonardo Spina (dott. Spinotto) gelotologo, presidente dell’Associazione Ridere per Vivere. Laurea in scienze politiche, studioso della Commedia dell’Arte,
clown di strada, attore nella Compagnia di Dario Fo e Franca Rame,
sceneggiatore cinematografico della bottega di Ettore Scola,
esperto di comicoterapia.

Come contattare l’associazione Ridere per Vivere:
06.50918236 - ridevive@libero.it - www.riderepervivere.it

 

Che cos’è l’effetto placebo? Come si può guarire credendo di essere curati? Dove si compie il misterioso salto tra la mente ed il corpo? Oggi la Psico-Neuro-Endocrino-Immunologia sta scoprendo dove si nasconde il “guaritore” interno …anche in una bella risata.

Cos’è la gelotologia?
La definiamo come ricerca, studio ed applicazione della risata (e delle emozioni positive) in funzione terapeutica.

In cosa consiste il valore terapeutico di una risata?
Il ridere attiva e regola tutte le funzioni, dalla respirazione, alla digestione, alla muscolatura, alla circolazione. A livello psicologico si abbatte la paura, si è più lucidi, disposti ad accettare le sfide della vita. A livello relazionale, si socializza, si sdrammatizza. In più la risposta immunitaria si attiva potentemente grazie ad alcune categorie di neurotrasmettittori, tra cui le ormai arcifamose beta endorfine.

Quando nasce l’associazione «Ridere per Vivere» e con quali finalità?
Nasce alla fine del ’95 allo scopo di divulgare ed applicare in Italia la comicoterapia.

Qual è il vostro rapporto con il mondo dei disabili, o meglio dei «diversabili»?
Ottimo. Da quasi tre anni seguiamo due gruppi di diversabili mentali e motori, presso una Utr della Asl Roma c, un progetto in collaborazione con la provincia di Roma.

In cosa consiste il progetto da voi praticato«Comicoterapia con l’h»?
Risvegliare la scintilla vitale nelle persone in difficoltà mediante un clima gioioso, risate, giochi, umorismo verbale, uso di tecniche diverse.

Come accoglie la gente la presenza di clown nei reparti ospedalieri?
Con il sorriso, la gioia, a volte il sollievo (per esempio tra il personale). È raro che qualcuno rifiuti la visita del clown di corsia, persino nelle situazioni più difficili. C’è fame di emozioni positive, di contatto umano…di amore.

Può raccontarci una esperienza significativa degli effetti terapeutici che musica e sorriso possono avere su un vostro interlocutore?
A Napoli, cardiochirurgia, un bimbo in coma farmaceutico si è ripreso con un’armonica e delle bolle di sapone.
A Roma, nell’Utr ad un ragazzo è stata «derubbricata» la diagnosi: era dato per autistico, ma con noi interagiva.

In che misura arte e medicina possono incontrarsi e collaborare alla guarigione di un paziente?
Arte e scienza sono fatalmente destinate a collaborare. Lo scienziato deve abbandonare la via della «freddezza e del distacco», della considerazione che le emozioni sono variabili di disturbo. La medicina comunque la si voglia collocare è molto più arte che non scienza: non si può salvare un paziente che non collabora, pur avendo compreso il suo male ed avergli fornito il farmaco efficace.

Vuole aggiungere qualcosa?
Sì: due aforismi, uno per i troppo seri: «Beati quelli che hanno imparato a ridere di sé stessi, perché non finiranno mai di divertirsi!»; l’altro per i medici: «La medicina non fa ridere, ma c’è molta medicina nella risata».


Katia Molinaro
Katia Molinaro

La sindrome di down
di Katia Molinaro

La sindrome di Down, la più frequente tra le sindromi da aberrazione cromosomica, è provocata dalla presenza di un cromosoma soprannumerario. I soggetti con sindrome di Down presentano una serie di caratteristiche fisiche «incancellabili» quali:
- Faccia arrotondata con occhi a taglio mongoloide e naso a sella;
- Impianto basso delle orecchie;
- Macroglossia e malocclusione;
- Voce rauca e talvolta gracidante;
- Piedi e mani tozzi e piccoli.
È presente inoltre ritardo mentale di vario grado.
Con un supporto adeguato di riabilitazione logopedica, neuropsicomotoria e in alcuni casi psicologica, tali soggetti possono essere, e soprattutto possono sentirsi parte della nostra società.
Nello specifico il logopedista lavora:
- Sulla comunicazione, in modo da favorire la socializzazione;
- Sull’impostazione corretta dei fonemi;
- Sulle abilità scolastiche quali la lettura, la scrittura e il calcolo;
- Sulla stimolazione del ragionamento logico attraverso una serie di esercizi-gioco;
- Sull’autostima del soggetto.


Associazione socio-sanitario-culturale Ridere per Vivere
Via Ermogene 83, 00124 Roma
Come sostenerci: Banca Etica c.c. bancario n°106427
ABI 05018 CAB 03200