MTM n°5
MEDICAL TEAM MAGAZINE
Anno 2 - Numero 3/4 - mag/ago 2003

No-profit - Diversamente abili
 


Alessandra Malito
Alessandra Malito

Nicoletta Alborino
Nicoletta Alborino


Arpa per la lotta all’Autismo
Autismo: un problema in crescita.
Intervista alla Presidente Sabina Savagnone
Presentato il primo progetto
di Alessandra Malito e Nicoletta Alborino

Dott.ssa Sabina SavagnoneArpa: Via del Mascherino,90
E-mail: anto.sab@tiscali.it
Telefono e fax 06.6280728

È stata condotta una lunga lotta per garantire ai bambini autistici la possibilità di frequentare le scuole pubbliche.

A.r.p.a. è un’associazione di genitori che si propone di promuovere un’azione di informazioneIl misterioso meccanismo cerebrale causa dell'autismo culturale, sociale e politica sul problema “autismo”. L’A.r.p.a. è stata la prima associazione ad introdurre in Italia i progressi della medicina internazionale (convegno dell’88 Eric Shopler), anche se ancor oggi nel nostro paese non vi è una adeguata informazione scientifica: gli enti impegnati nella cura degli handicappati si limitano a diffondere una conoscenza «domestica» sulla malattia, sulle esperienze e sulle terapie di recupero; atteggiamento condannabile visti i grandi progressi mondiali della scienza in questa materia.
L’associazione ha avviato un’importante processo di rivendicazione pedagogica. Nel 71 con il prof. Ammanniti ha condotto una lunga lotta per garantire ai bambini autistici la possibilità di frequentare le scuole pubbliche, rifiutando l’inserimento nelle scuole specialistiche per handicappati; la lotta si è concretizzata in un intervento normativo (Legge n. 517 del ’81) che ha suggellato l’integrazione scolastica in maniera formale e definitiva.
Il problema è ancora complesso; si pensi alla presenza dell’insegnante di sostegno: finché ci sarà un’insegnante «dedicato» al bambino ammalato l’integrazione non si realizzerà, al contrario si riafferma la diversità; è per questo che l’associazione ha chiesto che l’insegnante di sostegno sia di appoggio a tutta la classe…è questa la vera integrazione.
L’atteggiamento più diffuso è sempre stato quello di colpevolizzare i genitori e soprattutto le mamme. In America l’approccio è già da tempo maturo tanto da considerare i genitori come indispensabili collaboratori.
Considerando infatti la madre come massima detentrice della conoscenza delle peculiarità del malato, questa diventa indispensabile collaboratrice dei terapisti nella applicazione della terapia. Ai genitori che vivono tale disagio l’Associazione può suggerire di rivolgersi prima al medico di famiglia, ma poi anche agli specialisti dell’ alimentazione. Sono stati infatti ancora una volta gli americani a capire l’importanza dell’intervento bioenergetico attraverso le ricerche sulla «incompatibilità» alimentare con un esame specifico «mineralogramma», che serve ad individuare gli alementi da ingerire o eliminare ai fini di una maggiore armonia dell’organismo.
Ma il primo impegno dell’associazione, dello Stato, e delle Strutture dedicate, deve essere quello teso a rendere le persone malate indipendenti soprattutto in prospettiva di un futuro fatto di familiari sempre più stanchi e più anziani. Da parte dello Stato il sostegno si traduce in 200 ¤ al mese di pensione e 400 ¤ di indennità di accompagnamento. Nel ‘95 con la riforma delle pensioni è stato introdotto il divieto di cumulo delle pensioni di reversibilità, per questo motivo l’associazione si sta impegnando per l’inserimento di un’indennità per la residenzialità. In realtà il principio che si vuole affermare è il «diritto di scelta»: bisogna dare la possibilità di scegliere se affidare il malato ad una casa-famiglia (in questo caso si perderebbe il diritto all’indennità che verrebbe versata direttamente alla casa-famiglia) o trattenerlo nella casa dei genitori garantendo loro un adeguato sostegno economico, per la cura dell’handicappato. L’indennità per la residenzialità dovrebbe andare a ragazzi handicappati gravissimi cioè persone che per svolgere le normali funzioni della vita hanno bisogno di una o più persone.
Ai genitori vorrei ancora suggerire di restare sereni di fronte alle difficoltà dei figli allo scopo di non far percepire loro il disagio vissuto quotidianamente. E poi ci siamo noi (associazione dei genitori) che possiamo e vogliamo trasfondere tutta la nostra esperienza a chi ne ha bisogno.

Ass. Arpa Via del Mascherino,90 - 00193 Roma
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