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Dott.
Giuseppe Vocaturo
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La prevenzione non ha età
del Dr. Giuseppe Vocaturo
È
specialista in Ginecologia e Ostetricia ed in Oncologia.
È in servizio presso la Divisione di Ginecologia Oncologica
dell’Istituto Tumori di Roma, in qualità di Dirigente di
I° Livello.
Presso l’Università di Lione ha perfezionato la diagnostica
endoscopica
in Ginecologia sviluppando questa disciplina presso l’Istituto Tumori
di Roma.
Ha pubblicato oltre 100 lavori scientifici su riviste nazionali ed internazionali.
Negli ultimi anni l’incidenza dei
tumori dell’utero (collo e corpo) ha subito dei profondi cambiamenti,
dovuti alla diffusione e all’efficacia dei programmi di screening
che, grazie al Pap test, hanno ridotto il numero di neoplasie del collo
dell’utero. Le donne giovani, sensibilizzate dalle campagne di informazione,
si sottopongono molto di più che in passato a periodici controlli
ginecologici, contribuendo così alla buona riuscita dei programmi.
Tutte queste situazioni favorevoli non si riscontrano in caso di carcinoma
dell’endometrio. Questa neoplasia, a differenza della precedente,
insorge nel corpo dell’utero, colpisce le donne in età menopausale
e non viene diagnosticata con il semplice Pap test.
Nel mondo rappresenta il secondo tumore della sfera genitale femminile,
preceduto solo dal carcinoma della mammella. Circa il 3% delle donne che
raggiungono la menopausa possono essere colpite da questa neoplasia entro
i 75 anni d’età. È allora necessario ogni sforzo da
parte dei ginecologi e dei medici di base per individuare le pazienti
a rischio, e sottoporle ai test diagnostici.
Esiste un identikit clinico-costituzionale che configura la donna a rischio
per carcinoma dell’endometrio [Tab. 1]; ciò consente di studiare
selettivamente solo quelle persone che si trovano in determinate situazioni.
Per esempio è stato stabilito che se una donna non ha mai partorito,
è obesa ed entra in menopausa dopo i 52 anni ha il rischio di sviluppare
un carcinoma dell’endometrio 5 volte più alto, rispetto a
una donna che non ha questi requisiti.
Inoltre un rischio aumentato si ritrova anche nei nuclei familiari in
cui si sono manifestati tumori endometriali, mammari, ovarici e colici
a causa di una predisposizione familiare ascrivibile a trasmissione genetica.
Negli ultimi anni lo sviluppo di nuove tecnologie ha consentito di applicare
a questo gruppo di pazienti metodiche di screening e di diagnosi precoci
più efficaci e meno invasive. Inoltre la citologia endometriale,
avvalendosi di metodiche particolari come lo striscio in strato sottile
o l’immunocitochimica, consente di abbattere i risultati falsi positivi
e i falsi negativi che hanno spesso penalizzato tale metodica.
È necessario, inoltre, sensibilizzare la popolazione interessata
ad aderire ai programmi sanitari.
Fattori di rischio del
carcinoma dell’endometrio |
Obesità |
Menarca precoce |
Menopausa tardiva |
Nulliparità |
Estrogenoterapia |
Familiarità |
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