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Nicola
Mangialardi
U.o.c. di Chirurgia Vascolare Azienda Ospedale San Filippo Neri-Roma
Come raggiungere il reparto: via Martinotti, 20 00135 Roma
Tel. 06.3306-(3723-2688)
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Il trattamento endo-vascolare
degli aneurismi dell'aorta addominale
di Carlo Cavazzini
Ricercatore Universitario e docente della Scuola di Specializzazione
in Chirurgia Generale.
Ha pubblicato oltre 150 articoli Ha concentrato la sua attività
di ricerca ed operatoria sui trattamenti integrati
radio-chemio-chirurgici per i tumori gastrointestinali localmente avanzati.
Ad un follow-up
medio di 22 mesi
il successo tecnico è stato pari al 97,3%
Negli ultimi decenni la ricerca in chirurgia
è stata indirizzata allo sviluppo di trattamenti mininvasivi che
mirano al maggior rispetto dell’integrità del paziente, alla
riduzione della degenza ed all’abbattimento dei costi. Le tecniche
endovascolari [Ev] consentono di raggiungere tutti questi obiettivi permettendo
al chirurgo la correzione della maggior parte delle patologie sia di tipo
dilatativo che steno-ostruttivo spesso in anestesia locale, con minimo
trauma chirurgico e soprattutto con minori rischi e disagi per il paziente.
L’obiettivo del trattamento Ev negli aneurismi dell’aorta
addominale [Aaa] è rappresentato dall’esclusione dell’aneurisma
dalla circolazione. La protesi viene introdotta per via percutanea attraverso
le arterie femorali comuni, guidata fino alla sede desiderata sotto controllo
radiologico ed assicurata alla parete arteriosa nel tratto sano con un
sistema di ancoraggio costituito da stent autoespandibili o espandibili
mediante catetere a palloncino. Così l’Aaa arresta il suo
accrescimento o va incontro ad una riduzione delle sue dimensioni. La
possibilità di effettuare un efficace trattamento Ev richiede comunque
il rispetto di determinate caratteristiche anatomiche.
Tra Gennaio 1998 e Agosto 2003, circa il 50% dei pazienti trattati per
Aaa presso la nostra Unità Operativa [432 pazienti] hanno ricevuto
un trattamento Ev. Il successo tecnico immediato è stato ottenuto
in tutti i pazienti. La mortalità a 30 giorni è stata dello
0.9% [4 pazienti], secondaria a cause cardiache. Ad un follow-up medio
di 22 mesi il successo tecnico è stato pari al 97.3%. I risultati
del trattamento Ev a breve e medio termine sono molto incoraggianti. Il
miglioramento delle tecniche e dei materiali renderà questa procedura
sempre più affidabile e disponibile per una percentuale di pazienti
sempre maggiore.
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