MEDICAL TEAM MAGAZINE Anno 2 - Numero 5/6 - set/dic 2003 |
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Il caso clinico
riguarda un adolescente, con storia di abusi, Il Centro di Igiene Mentale, Hope Counseling
Center [San Jose, California-Usa] Si è svolto a Roma dal 17 al 20 Settembre 2003 il iv Congresso Europeo Mental Health and Mental Retardation: a lifespan multidisciplinary approach, organizzato dall’Associazione Europea per la Salute Mentale nel Ritardo Mentale in collaborazione con Tosinvest Sanità, Fondazione San Raffaele e la Società Italiana per lo Studio del Ritardo Mentale [Sirm]. La mia comunicazione al Congresso descriveva un caso clinico trattato ad Hope dove lavoro come psicoterapeuta e dirigo il servizio di Modificazione Terapeutica del Comportamento [Tbs]. Il caso clinico presentato riguarda un adolescente, con una storia di abusi, rimosso dalla sua famiglia di origine, con numerose ospedalizzazioni per l’aggressività e le tendenze suicide ed omicide. Applicando il modello di apprendimento sociale cognitivo allargato abbiamo affrontato l’aspetto fisiologico con terapia farmacologica prescritta dal nostro psichiatra per ridurre i sintomi psicotici usando olanzapina e clorpromazina e visite di controllo mensili, e cambiando la medicazione, quando necessario, per limitare gli effetti collaterali. L’aspetto cognitivo è stato affrontato con psicoterapia settimanale, per elaborare la storia personale di abuso e abbandono e sviluppare strategie per controllare l’aggressività. Riguardo l’aspetto ambientale, un assistente sociale ha facilitato, su richiesta del paziente, il suo inserimento in un lavoro protetto part-time. In circa 8 mesi, l’aspetto comportamentale, sia in casa che a scuola, è stato trattato con Tbs, agendo sull’espansione dei comportamenti positivi e la riduzione dei comportamenti oppositivi, utilizzando tra le altre tecniche un sistema di rinforzo [reward system]. Abbiamo utilizzato sia parametri quantitativi che qualitativi per valutare i risultati. Dopo otto mesi di trattamento intensivo, la mancanza di interesse e gli episodi di auto-lesionismo si sono ridotti dal 70% al 50%, i comportamenti positivi sono aumentati dal 29% al 41%. Durante il trattamento e nei due anni successivi non vi sono state ospedalizzazioni. |