MTM n°6
MEDICAL TEAM MAGAZINE
Anno 2 - Numero 5/6 - set/dic 2003

Monumenti
 


Paola Papisca
Paola Papisca


L’alba della lingua italiana e la Basilica di San Clemente
di Paola Papisca

Conserva un’iscrizione in dialetto
napoletano-romanesco che risale al 1084

Basilica di San ClementeBasilica di San ClementeNell’antica Roma, fino alla pace tra la chiesa e l’impero romano, non vi fu una architettura adatta all’usa liturgico e, infatti, la storia delle chiese di Roma procede di pari passo con l’affermarsi del cristianesimo nella città eterna. Prima dell’Imperatore Costantino gli unici luoghi di culto erano i “tituli romani”. La maggior parte dei tituli scoperti a Roma sono delle vere e proprie case trovate sotto le fondazioni di chiese posteriori come quella di San Clemente. Costruita appunto sulla casa di un cristiano, nel iv Secolo, la Basilica di San Clemente è una delle più antiche di Roma, conserva, tra l’altro, un’iscrizione in dialetto napoletano-romanesco che risale al 1084: era l’alba per la lingua italiana! Sappiamo tutti che l’italiano, come altre lingue europee, deriva dal latino, non dalla lingua raffinata usata dai dotti bensì dal linguaggio popolare, quello parlato della gente comune. La lingua italiana si è venuta formando in molti secoli di storia, di generazione in generazione attraverso la parlata viva delle nostre genti, diverse per ragioni fisiologiche e storiche da regione a regione, ed è per questo che, nonostante la somiglianza con il latino, la lingua italiana e una lingua nuova. È nei nostri dialetti che troviamo le radici dell’italiano: non facciamoli sparire!

La Basilica di San Clemente

È una delle chiese più particolari e antiche presenti a Roma. La sua struttura è incredibilmente complessa poiché in essa sono rappresentate tante tappe storiche dell’architettura, sono visibili tutte le numerose trasformazioni subite nei secoli.
Si trova in via Labicana n.95 e la si può raggiungere seguendo le indicazioni per il Colosseo, oppure per la Basilica di San Giovanni in Laterano.