L’O.M.S.
sfida le malattie entro il 2015, ma non basta!
di Eugenio Raimondo
direttore@mtmweb.it
Ogni anno più di 10
milioni di bambini, 30.000 al giorno, muoiono di malattie che potrebbero
essere prevenute. Più di 500.000 donne ogni anno perdono
la vita durante la gravidanza e il parto e questi decessi sono 100
volte più probabili nell’Africa subsahariana rispetto
ai paesi ad alto reddito.
Nel mondo 42 milioni di persone sono affette da HIV/AIDS e, di queste,
39 milioni vivono in paesi in via di sviluppo. La tubercolosi insieme
all’AIDS resta il principale agente di infezioni tra gli adulti
causando 2 milioni di morti all’anno. I decessi per malaria,
attualmente 1 milione l’anno, potrebbero raddoppiare nel prossimo
ventennio. Perché? Per ragioni di carattere sistemico di
ampia portata. Mancano risorse per i sistemi sanitari - soprattutto
per la sanità di base - manca equità in ciò
che i sistemi offrono e manca efficienza nel modo in cui questi
servizi vengono forniti. L’OMS ha stimato in 35-40 dollari
USA pro-capite la spesa minima per i servizi sanitari di base. Nel
1997 la spesa pubblica media per sanità è stata di
6 dollari USA pro-capite nei paesi meno sviluppati, di 13 dollari
nei paesi a basso reddito, di 125 dollari nei paesi a medio-alto
reddito e di 1356 dollari in quelli a reddito elevato. Nei paesi
poveri è impossibile pagare farmaci salva-vita al prezzo
vigente a livello internazionale. Esiste, inoltre, una eccessiva
disuguaglianza nella distribuzione degli operatori sanitari tra
le aree urbane e quelle rurali a discapito di queste ultime. Tra
gli obiettivi di sviluppo del millennio e i traguardi dei paesi
più sviluppati emerge la volontà di ottenere alcuni
risultati entro il 2015: arrestare la diffusione dell’HIV/AIDS
e della malaria, dimezzare sia la percentuale di persone prive di
accesso sostenibile all’acqua potabile, sia di persone che
soffrono la fame, eliminare la disuguaglianza di genere nell’istruzione
primaria e secondaria e ridurre la mortalità infantile -
al disotto dei cinque annidi età - dei 2/3. La sfida alla
fame, la lotta all’AIDS, la conquista dei farmaci anti-AIDS
ai meno abbienti riguardano tutti coloro che credono nella piena
affermazione del diritto alla salute e dei diritti umani. L’OMS
lancia grida di allarme ma purtroppo risulteranno poco efficaci
se i Governi, le grandi Istituzioni Economiche internazionali e
le Aziende Farmaceutiche non modificheranno le loro più profonde
intenzioni. La crescente diffusione di una sensibilità collettiva
generatrice di nuovi modelli di comportamento sociale ed economico
testimonia il sospetto che dietro alle Multinazionali Farmaceutiche,
ai Governi e alle Organizzazioni Economiche Internazionali ci sia
un infinito cinismo. Un cambiamento di direzione di queste ultime
potrebbe facilitare un riavvicinamento, un cambiamento d’immagine
a loro favore che implicherebbe un appoggio civile e un guadagno
anche economico.
Lettere al
Direttore
L’importante
ruolo di coesione tra le istituzioni mediche e i medici stessi che
MedicalTeamMagazine intende ricoprire nel tempo, ottiene sempre
più credito da parte dei nostri lettori. Lettere al Direttore
rappresenta una finestra sulle vostre tante considerazioni relative
alla nostra rivista, che ci aiutano a comprendere come affinare
le tecniche di diffusione in funzione delle esigenze di una corretta
informazione medica e sociale.
Gentile dott. Raimondo,
Un articolo mi ha colpito in modo particolare: quello del Professore
Fernando Aiuti. Sarebbe veramente interessante, secondo me, fare
un elenco delle aziende che producono o somministrano porcherie
ai danni del paziente, che vendono esami inutili, che hanno miliardi
di denunce da parte del Ministero della Sanità, controlli
del NAS, nelle quali operano medici non specializzati che praticano
esami che non hanno nessuna validità scientifica con costi
differenti da città a città. Si tratta di test fantascientifici
che non fanno altro che denigrare fortemente l’ambiente e
portare il medico a non credere più nella medicina naturale
e alternativa. Non ritiene anche Lei che sarebbe il caso di fare
un articolo sul viaggio delle buffonate, o dei falsi, o delle false
speranze perché così facendo non compiamo più
la nostra missione di medici ma difendiamo dei veri truffatori.
(Dott. Corrado Miceli)
Gentile Lettore, la diagnosi delle allergie, soprattutto di
origine alimentare, come lei stesso sottolinea, è spesso
veicolo di proposte diagnostiche molto discutibili. Un maggiore
rigore scientifico necessita così di divulgazione, perché
molto spesso sconosciuto. Il Prof Aiuti ha espresso questo concetto
con fermezza, a causa di una situazione totalmente confusionaria.
Approfondiremo senz’altro l’argomento in un altro numero
di MTM.
Dott. E. Raimondo |