MTM n°9
MEDICAL TEAM MAGAZINE
Anno 3 - Numero 5 - set/ott 2004
Speciale Medicine Non Convenzionali - L'altra medicina
 


Anno 3 - Numero 5
set /ott 2004



La loro crescente popolarità ha fatto nascere speranze
per alleviare
i più diffusi malanni
alla schiena e al collo. In che cosa consistono i «trattamenti eseguiti con le mani» e quali sono le scuole in Italia per i futuri osteopati.
Quanto alla Chiropratica,
la cosa
è più complicata:
in Italia non esistono scuole ma si va all’estero.


Dolore: mal di schiena e cervicale
La Chiropratica e l’Osteopatia, due discipline che promettono soluzioni al dolore
di Eduardo Rossi
Presidente Registro Osteopati d’Italia [R.o.i.] eduardor@popnet.it Info: www.roi.it

Osteopatia
L’Osteopata, tramite l’utilizzo esclusivo delle mani, analizza la qualità del movimento, nel pieno rispetto delle conoscenze anatomiche, con opportune valutazioni palpatorie non invasive.
Esegue la valutazione delle singole strutture corporee, individua le restrizioni dei movimenti fisiologici, che, con opportune metodiche manuali, mirano al sostanziale ripristino mediante un trattamento tecnico manuale complesso mirato al riequilibrio funzionale e non sintomatico dei disturbi della persona.
L’osteopatia offre un campo di applicazione vastissimo ed integrabile, ma non sovrapponibile con le altre figure sanitarie. La collaborazione, anche, in campo sanitario produce numerose esperienze che le riconoscono la possibilità di ridurre costi e tempi di guarigione in numerose affezioni e patologie che spesso non trovano soluzioni soddisfacenti con altri mezzi terapeutici.
L’Osteopatia è utilizzata per la cura delle affezioni dolorose della colonna vertebrale e delle articolazioni periferiche, ma si rivela efficace, integrativa e preventiva in molti disturbi funzionali, posturali,viscerali, psicosomatici che non abbiano all’origine turbe virali, tumorali, infettive o genetiche gestiti in collaborazione con laureati delle branche mediche pediatriche geriatriche, fisiatriche, ortopediche, odontoiatriche, internistiche, ginecologiche, ostetriche otorinolaringoiatriche.
L’analisi osteopatica e la conclusione osteopatica nulla hanno a che vedere con la diagnosi medica, sia per l’uso di un linguaggio diverso sia per una diversa metodica valutativa, che per la finalità della raccolta delle informazioni inerenti la storia del paziente, comprensiva delle informazioni cliniche. Questa non è finalizzate ad una conclusione diagnostica, bensì all’evidenza o all’ esclusione di eventuali patologie che costituiscano controindicazione al trattamento osteopatico nel contesto logico funzionale posturale.
Concetti e Principi dell’Osteopatia
La filosofia osteopatica nei suoi principi considera l’essere umano quale unità individuale la cui struttura, funzione, mente e spirito sono mutuamente e reciprocamente interdipendenti.
L’osteopata studia la conoscenza del funzionamento umano dinamico, la comprensione di come e perchè tale funzionamento si manifesta nell’anatomia degli individui e nella loro interazione con gli ambienti fisici e sociali. Tale conoscenza è desunta dall’ osservazione e dalla pratica, integrata da pertinenti fonti scientifiche moderne e suffragate dall’esame critico delle prove generali e della ricerca mirata e finalizzata a questo scopo.
Il principio dell’unità corporea e dell’ interazione di ogni singola parte con l’insieme costituisce il fondamento della cultura osteopatica. La qualità del movimento in tutte le sue forme rispecchia la qualità della vita e della salute. Il corpo, attraverso complessi sistemi di compensazione degli squilibri, tende all’autoregolazione ed all’auto compensazione in risposta a processi non fisiologici o malattie
La valutazione della qualità di questa interazione, attraverso l’analisi della qualità del movimento sostiene e rafforza l’omeostasi meccanica dei tessuti corporei, con particolare riferimento al sistema nervoso, muscolo-scheletrico, viscerale e vascolare offre la base di un quadro generale integrato, atto a facilitare il riconoscimento e l’identificazione delle situazioni anomale predisponesti a stati pre-patologici.
L’osteopata deve continuamente raffinare tali conoscenze al fine di orientare la scelta applicativa e discriminativa del trattamento osteopatico analizzando i movimenti corporei, evidenzia le limitazioni di mobilità delle singole articolazioni, considera la qualità del movimento, e gli schemi posturali adottati dal paziente.
Successivamente agisce manualmente, con interventi manipolativi correttivi utili e proporzionati a ristabilire un diverso grado di mobilità.
La capacità reattiva dell’individuo, in risposta allo stimolo meccanico della tecnica manipolativa osteopatica, attiva un’induzione, anche di carattere biochimico che facilita la risposta organica verso una ripresa funzionale.
L’attività osteopatica esclude l’uso di farmaci o strumentazione chirurgica.


Chiropratica
di John Williams
Presidente Associazione Italiana Chiropratici

La professione chiropratica nacque nel 1895 negli Stati Uniti d’America con Daniel David Palmer. Il Dott. Palmer elaborò una filosofia di base che considerò le cause del malessere non provenienti da malattie ed attacchi esterni all’organismo, ma dell’incapacità dello stesso di reagire in maniera efficace. Palmer ha definito le cause con le sue parole d’allora come trauma, tossine [alludendo, per esempio, anche alla cattiva alimentazione ecc.] e disturbi psichici. La chiropratica, quindi, non professa di essere curativa di per sé, ma di assistere l’organismo nello sfruttare la sua inerente capacità di guarigione. Il chiropratico, invece, deve arrivare ad una diagnosi olistica, analizzando tutti i fattori che possono avere un’influenza negativa sulla giusta funzione del sistema nervoso e, di riflesso, sulla funzionalità dell’organismo. L’intervento chiropratico può essere manuale o altro, ma non include né la somministrazione di farmaci, né l’intervento chirurgico che, quando ritenuti necessari, sono realizzati dal collega medico appropriato.
I pazienti che si rivolgono ad un chiropratico, lo fanno solitamente dopo aver sperimentato senza successo altre metodologie terapeutiche oppure perché sono alla ricerca di una soluzione conservativa e duratura ai loro problemi di salute. I pazienti sono di tutte le età e si lamentano soprattutto per problemi di schiena, cervicalgia, mal di testa di origini diverse e dolorose disfunzioni delle estremità. La diagnosi chiropratica è formulata tenendo conto delle informazioni relative ai tre elementi descritti sopra, considerando lo stile di vita domestico e lavorativo, che potrebbe causare disfunzioni dovute ai movimenti ripetitivi, posizioni errate o squilibri muscolari legati alla vita sedentaria.
In Italia, operano circa 300 chiropratici laureati presso istituzioni riconosciute dagli organismi internazionali di accreditazione, ma è convinzione che esercitino almeno 3000 operatori che si auto-dichiarano tali, senza aver seguito il corso di laurea che è di circa 5000 ore presso un’istituzione accreditata.
L’Associazione Italiana Chiropratici è al servizio della professione da 30 anni e iscrive soltanto chiropratici laureati e accreditati secondo i parametri internazionali, dando così una certezza riguardo alla professionalità del chiropratico associato.

Numero Verde: 800 017 806
E-mail: a_i_c@iol.it