RIFLESSIONI SUL RAZZISMO
di Valentina Menzione
IL RAZZISMO È LA PAURA nei confronti del diverso,
di chi ha una cultura differente, di chi è più povero,
è il terrore di chiunque abbia una qualsiasi
caratteristica non omologa alla nostra.
Il razzismo favorisce la discriminazione ed
evita le mescolanze fra i popoli.
È la convinzione che la propria razza sia più
pura. Il razzismo comincia con l’educazione,
perché sono le persone che aiutano la nostra
crescita che ci insegnano i valori, ci fanno capire
cosa è giusto e cosa è sbagliato. Il razzismo
inizia fra i banchi di scuola, dove gli insegnanti
sono i nostri educatori che ci devono
dare gli strumenti per capire la bellezza
della diversità. Loro sono dei punti di riferimento
a cui il bambino si affida durante la
crescita, perciò la lotta contro il razzismo deve
essere un tema ricorrente.
Il razzismo può nascere a casa, perché i genitori
sono punti fondamentali nella crescita
di un bambino a cui essi insegnano i valori
e danno le basi perché egli crei la sua opinione.
Anche gli amici sono molto influenti
per i loro coetanei. Spesso questi bambini,
per sentirsi importanti, fanno propri dei pregiudizi
che in realtà derivano dai loro amici.
Uno di questi pregiudizi è il razzismo, che secondo
me è un luogo comune, una debolezza
di chi lo professa, di chi non ha personalità
e quindi non riesce a distinguersi dalla
massa e a far valere le sue idee. Questo non
succede solo ai bambini.
Il razzista è un insicuro, un fobico, una persona
dalla mente chiusa senza elasticità, che
apprezza solo chi è come lui, e che si sente
un essere superiore, forse per paura di esser
sempre più anonimo e insignificante. Probabilmente
perché teme un confronto con
gli altri. Forse egli mostra di sentirsi superiore
e migliore, ma in realtà si sente inferiore
e perciò teme il diverso.
Ci sono persone che sono razziste perché
davvero si sentono superiori e disprezzano
chi è differente. Il razzista non sa vivere nella
società, non ne sa condividere le bellezze
e non sa cogliere ciò che c’è di buono nelle vittime dei suoi pregiudizi.
Il razzista non rispetta la convivenza civile,
perché non rispetta gli altri.
Molte persone credono che queste discriminazioni
avvengano solo verso i neri, ma
non è così : questa è una generalizzazione,
perché il razzismo è il disprezzo per tutto ciò
che è diverso. Ma il razzista vuole davvero
una società a sua immagine e somiglianza,
rinunciando alla bellezza delle diversità e allo
scambio culturale?
Mi pongo questa domanda perché non riesco
ad immaginare un mondo in cui non ci
sia nulla per cui lottare, in cui sia inutile confrontarsi.
Il razzismo rispecchia la propria anima, la
propria sensibilità. Mi spiego meglio: un razzista
deve avere poca sensibilità, una quasi
totale incapacità di utilizzare le proprie emozioni
per far del bene. In molti si sono battuti
contro il razzismo, hanno cercato di rendere
migliore questo mondo per tutti gli uomini
che soffrono perché sono discriminati
o emarginati. Martin Luther King fu uno di
questi angeli, lottò per la liberazione dei neri.
Riuscì a riaccendere la fiammella della
speranza in ognuno di quegli uomini che
pendevano dalle sue labbra. Riuscì a farli rinascere,
loro che avevano sopportato tanto,
sofferto tanto più di quanto qualsiasi mente
umana riesca ad immaginare.
Riusciva a farli sperare che i loro figli avrebbero
avuto un mondo migliore. Battersi per
le proprie idee aiuta a continuare a sperare,
ad andare avanti senza limitarsi a subire, ma
giocando la propria partita. Come si fa a riuscire
a fare tanto male solo per assecondare
una propria paura? È un atteggiamento molto
egoistico.
Lottare, lottare, lottare perché la propria libertà
è il bene più prezioso. La libertà di camminare
per le strade senza avere paura dei
giudizi altrui, senza il terrore che qualcuno
possa fare del male, liberi di non sentirsi disprezzati.
I mostri riusciranno solo a far crescere
nelle vittime la voglia di libertà, di giustizia.
Quando ti senti discriminato, si rinforza
la tua disperazione e si trasforma in rabbia
e le tue esperienze, se pur orribili, ti hanno
dato un qualcosa di buono, ti hanno fatto
davvero capire la forza dell’amore, dell’amicizia
della libertà, della solidarietà e di tutto
ciò che ti è stato negato.
E ciò ti invoglia a far capire anche alle altre
vittime quello che ora hai appreso e cerchi di
spingerle a combattere come hai fatto tu.
Esiste anche il razzismo inconsapevole. In
questo caso si è razzisti senza saperlo. Pur
presentandosi come persone dalla mente
aperta ed elastica, si è in realtà razzisti e ben
poco elastici.
Si può capire che una persona è realmente
razzista, osservando i suoi comportamenti
ed i suoi atteggiamenti.
Ciò perché il suo animo ed i suoi pensieri inconsci
prevalgono e ne determinano il comportamento.
Esistono poi gli ipocriti che si presentano come
liberali e contro il razzismo, ma in realtà
sono razzisti consapevoli.
Si comportano così perché sanno che essere
razzisti è sbagliato e, fingendo di non esserlo,
non hanno problemi con la loro coscienza.
Mentono agli altri e a se stessi perché
non hanno il coraggio di manifestare fino in
fondo i loro pensieri.
Io credo che ogni uomo meriti di avere un’esistenza
felice, abbia il dovere di battersi per
ciò che è giusto, abbia il diritto di essere libero,
il diritto di sentirsi importante, il diritto di
continuare a vivere, di poter credere e sperare
in un mondo migliore e di lottare perché i
suoi sogni non siano rovinati dall’egocentrismo
di un popolo, o di un solo uomo.
Esiste anche l’etnocentrismo che è la convinzione
che il proprio popolo sia al centro
del mondo e che gli altri siano inferiori.Ciò
porta anche alla schiavitù. Uno degli aspetti
del razzismo è rappresentato anche dalla
xenofobia cioè dalla paura degli stranieri ed
è legata all’etnocentrismo perché se hai paura
degli stranieri credi che il tuo popolo sia
migliore del loro.
Le mie esperienze sono i valori che mi sono
stati insegnati, i discorsi con i miei genitori,
le discussioni in classe, i film visti per documentarmi,
gli ideali che mi sono stati trasmessi
durante la mia crescita e che mi hanno
aiutato a costruire le mie opinioni sul razzismo.
E cioè che il razzismo e la paura del diverso
siano la manifestazione di un complesso
di inferiorità e di una mancanza di
sensibilità.
Martin Luther King disse: «I HAVE A DREAM,
io ho un sogno, sogno la pace e un mondo in
cui i popoli convivano». Io posso solo sperare
che saremo in tanti a fare in modo che
ciò avvenga.
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