MTM n°25
MEDICAL TEAM MAGAZINE
Anno 9 - Numero 1 - gen/apr 2010
Opinione di... bambino
 





Anno 9 - Numero 1
gen/apr 2010

 




RIFLESSIONI SUL RAZZISMO

di Valentina Menzione

IL RAZZISMO È LA PAURA nei confronti del diverso, di chi ha una cultura differente, di chi è più povero, è il terrore di chiunque abbia una qualsiasi caratteristica non omologa alla nostra. Il razzismo favorisce la discriminazione ed evita le mescolanze fra i popoli.
È la convinzione che la propria razza sia più pura. Il razzismo comincia con l’educazione, perché sono le persone che aiutano la nostra crescita che ci insegnano i valori, ci fanno capire cosa è giusto e cosa è sbagliato. Il razzismo inizia fra i banchi di scuola, dove gli insegnanti sono i nostri educatori che ci devono dare gli strumenti per capire la bellezza della diversità. Loro sono dei punti di riferimento a cui il bambino si affida durante la crescita, perciò la lotta contro il razzismo deve essere un tema ricorrente.
Il razzismo può nascere a casa, perché i genitori sono punti fondamentali nella crescita di un bambino a cui essi insegnano i valori e danno le basi perché egli crei la sua opinione. Anche gli amici sono molto influenti per i loro coetanei. Spesso questi bambini, per sentirsi importanti, fanno propri dei pregiudizi che in realtà derivano dai loro amici.
Uno di questi pregiudizi è il razzismo, che secondo me è un luogo comune, una debolezza di chi lo professa, di chi non ha personalità e quindi non riesce a distinguersi dalla massa e a far valere le sue idee. Questo non succede solo ai bambini.
Il razzista è un insicuro, un fobico, una persona dalla mente chiusa senza elasticità, che apprezza solo chi è come lui, e che si sente un essere superiore, forse per paura di esser sempre più anonimo e insignificante. Probabilmente perché teme un confronto con gli altri. Forse egli mostra di sentirsi superiore e migliore, ma in realtà si sente inferiore e perciò teme il diverso.
Ci sono persone che sono razziste perché davvero si sentono superiori e disprezzano chi è differente. Il razzista non sa vivere nella società, non ne sa condividere le bellezze e non sa cogliere ciò che c’è di buono nelle vittime dei suoi pregiudizi.
Il razzista non rispetta la convivenza civile, perché non rispetta gli altri. Molte persone credono che queste discriminazioni avvengano solo verso i neri, ma non è così : questa è una generalizzazione, perché il razzismo è il disprezzo per tutto ciò che è diverso. Ma il razzista vuole davvero una società a sua immagine e somiglianza, rinunciando alla bellezza delle diversità e allo scambio culturale?
Mi pongo questa domanda perché non riesco ad immaginare un mondo in cui non ci sia nulla per cui lottare, in cui sia inutile confrontarsi.
Il razzismo rispecchia la propria anima, la propria sensibilità. Mi spiego meglio: un razzista deve avere poca sensibilità, una quasi totale incapacità di utilizzare le proprie emozioni per far del bene. In molti si sono battuti contro il razzismo, hanno cercato di rendere migliore questo mondo per tutti gli uomini che soffrono perché sono discriminati o emarginati. Martin Luther King fu uno di questi angeli, lottò per la liberazione dei neri.
Riuscì a riaccendere la fiammella della speranza in ognuno di quegli uomini che pendevano dalle sue labbra. Riuscì a farli rinascere, loro che avevano sopportato tanto, sofferto tanto più di quanto qualsiasi mente umana riesca ad immaginare.
Riusciva a farli sperare che i loro figli avrebbero avuto un mondo migliore. Battersi per le proprie idee aiuta a continuare a sperare, ad andare avanti senza limitarsi a subire, ma giocando la propria partita. Come si fa a riuscire a fare tanto male solo per assecondare una propria paura? È un atteggiamento molto egoistico.
Lottare, lottare, lottare perché la propria libertà è il bene più prezioso. La libertà di camminare per le strade senza avere paura dei giudizi altrui, senza il terrore che qualcuno possa fare del male, liberi di non sentirsi disprezzati.
I mostri riusciranno solo a far crescere nelle vittime la voglia di libertà, di giustizia.
Quando ti senti discriminato, si rinforza la tua disperazione e si trasforma in rabbia e le tue esperienze, se pur orribili, ti hanno dato un qualcosa di buono, ti hanno fatto davvero capire la forza dell’amore, dell’amicizia della libertà, della solidarietà e di tutto ciò che ti è stato negato.
E ciò ti invoglia a far capire anche alle altre vittime quello che ora hai appreso e cerchi di spingerle a combattere come hai fatto tu.
Esiste anche il razzismo inconsapevole. In questo caso si è razzisti senza saperlo. Pur presentandosi come persone dalla mente aperta ed elastica, si è in realtà razzisti e ben poco elastici.
Si può capire che una persona è realmente razzista, osservando i suoi comportamenti ed i suoi atteggiamenti.
Ciò perché il suo animo ed i suoi pensieri inconsci prevalgono e ne determinano il comportamento.
Esistono poi gli ipocriti che si presentano come liberali e contro il razzismo, ma in realtà sono razzisti consapevoli.
Si comportano così perché sanno che essere razzisti è sbagliato e, fingendo di non esserlo, non hanno problemi con la loro coscienza.
Mentono agli altri e a se stessi perché non hanno il coraggio di manifestare fino in fondo i loro pensieri.
Io credo che ogni uomo meriti di avere un’esistenza felice, abbia il dovere di battersi per ciò che è giusto, abbia il diritto di essere libero, il diritto di sentirsi importante, il diritto di continuare a vivere, di poter credere e sperare in un mondo migliore e di lottare perché i suoi sogni non siano rovinati dall’egocentrismo di un popolo, o di un solo uomo.
Esiste anche l’etnocentrismo che è la convinzione che il proprio popolo sia al centro del mondo e che gli altri siano inferiori.Ciò porta anche alla schiavitù. Uno degli aspetti del razzismo è rappresentato anche dalla xenofobia cioè dalla paura degli stranieri ed è legata all’etnocentrismo perché se hai paura degli stranieri credi che il tuo popolo sia migliore del loro.
Le mie esperienze sono i valori che mi sono stati insegnati, i discorsi con i miei genitori, le discussioni in classe, i film visti per documentarmi, gli ideali che mi sono stati trasmessi durante la mia crescita e che mi hanno aiutato a costruire le mie opinioni sul razzismo.
E cioè che il razzismo e la paura del diverso siano la manifestazione di un complesso di inferiorità e di una mancanza di sensibilità.
Martin Luther King disse: «I HAVE A DREAM, io ho un sogno, sogno la pace e un mondo in cui i popoli convivano». Io posso solo sperare che saremo in tanti a fare in modo che ciò avvenga.