Le
Medicine Non convenzionali:
il punto della situazione
di Laila Visentini
Comitato Permanente di Consenso e Coordinamento sulle Medicine Non
Convenzionali. La prima realtà in Italia che unisce 13.000
medici, il 90% dei professionisti delle Medicine Non Convenzionali.
Nel 2002 la Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi
e Odontoiatri [Fnomceo], ha emanato le «Linee guida sulle
Medicine e Pratiche Non Convenzionali» definendole ufficialmente
«atto medico». Le Discipline che la Fnomceo riconosce
d’esclusiva competenza di medici, odontoiatri e veterinari,
sono nove: Agopuntura, Medicina Tradizionale Cinese, Omeopatia,
Omotossicologia, Medicina Antroposofica, Medicina Ayurvedica, Fitoterapia,
Chiropratica, Osteopatia. E l’Italia con notevole ritardo
rispetto a molti altri paesi europei, nonostante il rifiuto dei
premi nobel e del Comitato nazionale di bioetica al loro riconoscimento
scientifico, chiede con urgenza un intervento legislativo al Parlamento
per garantire l’operato dei medici delle Mnc e la legittima
libertà di scelta della terapia.
La legge Lucchese ha cercato di riunire le ben 18 precedenti proposte
di legge sulle Mnc, ma sembra che abbia ricevuto la disapprovazione
della maggior parte degli attori in causa.
Le Mnc trovandosi davanti alla battaglia decisiva per la loro legittimazione,
hanno dato vita ad un Comitato Nazionale che rappresenta 29 sigle
comprensive di 88 associazioni per un totale di 13.000 medici più
due associazioni nazionali di pazienti [Mnc Apo e Aipma]. Si tratta
d’esperti di diverse discipline che da anni hanno fondato
scuole, definito protocolli di formazione, fatto congressi e ricerche
e hanno creato medici specializzati, in un clima di evidente disinteresse
da parte delle università e istituzioni. Le Mnc reclamano
una normativa che tuteli i pazienti da chi senza alcuna formazione
può improvvisarsi omeopata o fitoterapeuta e che dia ai medici,
seriamente preparati, un pieno riconoscimento istituzionale. Al
dr. Paolo Roberti di Sarsina, promotore e coordinatore nazionale del Comitato,
nonché psichiatra e omotossicologo nella Asl di Bologna,
abbiamo rivolto due domande.
Quali sono le richieste principali che il Comitato Permanente
di Consenso e Coordinamento propone di inserire nel disegno di legge
sulle Mnc?
Il Comitato già da mesi ha inviato il suo commento alla Fnomceo
e all’onorevole Lucchese relatore della proposta di legge
che, tra l’altro, allargava a quattordici le nove realtà
previste dalla Comunità europea e dall’Ordine dei medici.
A grandi linee questo è ciò che proponiamo:
1] riconoscere la complementarietà dei diversi approcci diagnostici
e terapeutici delle Mnc per integrarle nel sistema sanitario. Favorire
l’informazione soprattutto in ambito accademico con l’obiettivo
di individuare terapie e trattamenti più appropriati per
i pazienti.
2] realizzare programmi di studio e ricerca scientifica che consentano
di verificare l’efficacia delle Mnc valorizzandone l’effettivo
ruolo medico terapeutico;
3] istituire degli Osservatori Regionali per una corretta diffusione
dell’informazione, per ottenere analisi indipendenti e qualificate
sulla situazione delle Mnc a livello territoriale, analisi che verranno
valutate da un Osservatorio Nazionale;
4] promuovere l’inserimento a pieno titolo delle Mnc in ambito
universitario come avviene da molti anni a livello europeo;
5] dare la possibilità ai medici, indicati dalle Associazioni
scientifiche più rappresentative per ogni disciplina, di
partecipare a pieno titolo con parità di ruolo e di funzioni
alle Commissioni e Organi consultivi del Ministero della Salute,
dell’Università e della Ricerca Scientifica.
Quali sono i servizi di Mnc attivi nelle aziende sanitarie
locali e ospedaliere in Italia?
Varie regioni italiane hanno previsto nel loro Piano Sanitario Regionale
finanziamenti da destinare esclusivamente alla costituzione di servizi
e strutture di Mnc. La Toscana da anni ha attivato queste realtà
individuando dei Centri di Riferimento, per l'Omeopatia a Lucca,
per la Fitoterapia ad Empoli, per l'Agopuntura e la Medicina Tradizionale
Cinese Firenze. Inoltre Lombardia, Umbria, Lazio, Campania e l’Emilia-Romagna,
hanno previsto nei loro piani sanitari una serie di risorse da destinare
alle Mnc. Numerosi atenei italiani hanno attivato da tempo corsi
di formazione annuali e pluriennali sulle Mnc. Guardando a quanto
si fa negli altri stati europei, faccio presente che le Mnc sono
state riconosciute ufficialmente dal Belgio, Repubblica Ceca, Francia,
Germania, Inghilterra, Olanda, Ungheria e Svizzera; inoltre in alcuni
di questi paesi è consentito l’esercizio anche ai non
medici.
Per informazioni: Comitato Permanente
di Consenso e Coordinamento per le Medicine Non Convenzionali in
Italia, Coordinatore nazionale dr. Paolo Roberti di Sarsinap.roberti@fastwebnet.it
www.fondazionericci.it/comitato
Per scaricare il Documento del Comitato:
comitatoconsenso@fondazionericci.it
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